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Ne ha abbastanza da alimentare 170.000 abitazioni negli Usa. Ma BigG ha altri obiettivi per la testa e per il momento si accontenta di trovare il modo di far luce su le proprie risorse. Dopo le ultime mosse nel campo delle rinnovabili, Google ha siglato un accordo per l’acquisto dell’energia elettrica prodotta dal parco eolico texano Happy Hereford, una centrale da 240 MW di potenza gestiti dalla Chermac Energy che, sommati a quelli già detenuti dal colosso, arrivano a quota 570 MW.

La quantità di energia prodotta da Google non andrà però ad alimentare direttamente i data center della società ma verrà convogliata nella griglia pubblica e venduta contribuendo attivamente alla produzione di 240 MW che poi consumerà presso i suoi stabilimenti. Forse un modo per pareggiare i conti e sentirsi meno in colpa con l’ambiente.

Un portavoce di Google, Kate Hurowitz, ha commentato in un articolo su Quartz.com che la società non ha voluto rivelare i termini finanziari dell’affare, comunicando in una e-mail che gli accordi di acquisto di energia sono un “un mezzo per raggiungere un fine”, quello di promuovere le energie rinnovabili e alimentare le operazioni della società senza emissioni di carbonio.

Il colosso ha inoltre ricordato che il parco eolico texano entrerà in funzione non prima della fine del 2014. Mentre le pale eoliche produrranno energia, il terreno sottostante continuerà ad essere impiegato per coltivazioni agricole alimentari.

A Google (l'eolico) gli gira bene

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