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A poche ore dalla riunione dei gruppi congiunti di Camera e Senato che decideranno nel pomeriggio di oggi le sorti della senatrice Adele Gambaro, i parlamentari grillini si posizionano in un risiko che non ha nulla da invidiare alla tanto vituperata Prima Repubblica.

Le decisioni prese dal Movimento 5 Stelle verranno poi ratificate da una sorta di consultazione sul blog di Beppe Grillo, alla quale prenderanno parte i soli iscritti.

E se prevedere l’esito di una votazione riservata ai pasdaran della Rete che seguono abitualmente il sito del comico genovese, non è altrettanto scontato cosa uscirà dalla riunione dei parlamentari pentastellati.

SALE LA TENSIONE
Non sono poche le incognite che riguardano il voto per l’espulsione della senatrice Gambaro, rea di aver criticato ai microfoni di Sky il linguaggio poco diplomatico di Grillo, mettendone in discussione la linea e forse anche la leadership.
Attorno a lei si sono condensati un po’ tutti i malumori che da tempo covano nel M5S, iniziati con le epurazioni arbitrarie, proseguite con le polemiche sulla diaria e terminate con la migrazione di alcuni parlamentari verso il gruppo misto.

I TRE GRUPPI
Le tensioni tra i 5 Stelle sono giunte al culmine pochi giorni fa, quando il gruppo dei senatori si è letteralmente spaccato a metà nella scelta del nuovo capogruppo al Senato, Nicola Morra.
Una divisione che Grillo ha provato subito a mitigare “paventando” un suo possibile allontanamento dal movimento.

Ciò non è bastato a ricomporre una frattura che pare ormai inevitabile, vista l’inconciliabile divergenza di vedute tra la linea intransigente e isolazionista del comico e di Gianroberto Casaleggio – quella dei fedelissimi – e quella dialogante di chi – i cosiddetti dissidenti – vorrebbe scrivere uno statuto per un nuovo gruppo e tentare un “governo del cambiamento” con i democratici. Le basi di questa intesa potrebbero essere gettate già con la mozione per la rinuncia al programma militare degli F-35.

In mezzo ai due gruppi citati si posizionano i “pontieri”, che stanno diplomaticamente tentando di allontanare quanto più possibile nel tempo la votazione sulla Gambaro, che può costituire il classico innesco a una “bomba” politica e mediatica che farebbe esplodere il movimento.

I NOMI DEI PROTAGONISTI
Del gruppo dei fedelissimi, scrive Repubblica, fanno parte alcuni tra i nomi più in vista del movimento, dall’ex capogruppo alla Camera Roberta Lombardi, a quello attuale Riccardo Nuti, passando per il presidente della Vigilanza Rai, Roberto Fico (Camera) e i due capigruppo al Senato, il presente, Nicola Morra, e il passato, Vito Crimi.

Tra i pontieri il gruppo degli emiliani composto da Michele dell’Orco, Mara Mucci e Giulia Sarti (Camera) e Luis Alberto Orellana (Senato).

Chiude il quadro – spiega il quotidiano diretto da Ezio Mauro – la compagine dei dissidenti: dai deputati Walter Rizzetto, Aris Prodani, Adriano Zaccagnini e Tommaso Currò, ai senatori Lorenzo Battista, Serenella Fucksia e Bartolomeo Pepe.

La senatrice Adele Gambaro critica Beppe Grillo (fonte video: Sky Tg24)

Grillo e il M5S preparano lo scontro finale tra fedelissimi e dissidenti

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