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La lista dei buoni e dei cattivi della classe di Eurostat, sul rispetto dei parametri di Maastricht su deficit e debito pubblico, piazza l’Italia a metà strada. Se il deficit pubblico del Paese nel 2012 è stato del 3,0% rispetto al Pil, in diminuzione rispetto al 3,8% del 2011, il debito pubblico è invece aumentato, passando dal 120,8% del 2011 al 127,0% nel 2012, sempre rispetto al Pil.

Fuori dalla procedura per deficit eccessivo

La “certificazione” di Eurostat del fatto che il disavanzo non supera il 3% è importante perché l’Italia possa uscire dalla procedura Ue per deficit eccessivo, su proposta della Commissione europea, insieme alle previsioni economiche di primavera che lo stesso esecutivo comunitario presenterà all’inizio di maggio.

Eurozona e Ue

Secondo i dati pubblicati oggi da Eurostat, nel 2012 il deficit pubblico è diminuito in termini assoluti rispetto al 2011 sia nell’Eurozona che nell’Ue a 27, passando rispettivamente dal 4,2% al 3,7% e dal 4,4% al 4,0%. E’ aumentato, invece, il debito pubblico rispetto al Pil, passando dall’87,3% al 90,6% nell’Eurozona e dall’82,5% all’85,3% nell’Ue a 27.

I Paesi più virtuosi

Nel 2012, i deficit più bassi sono stati registrati in Estonia (-0.3%), Svezia (-0.5%), Bulgaria e Lussemburgo (entrambi -0.8%) e Lettonia (-1.2%), mentre la Germania ha registrato un avanzo dello 0.2%.

Gli Stati che hanno sforato

Eurostat mette l’Italia fra i 17 Stati membri che hanno registrato un deficit maggiore del 3% del Pil, anche se lo ‘sforamento’ è di meno di un decimo di punto. Questa la lista: Spagna (-10.6%), Grecia (-10.0%), Irlanda (-7.6%), Portogallo (-6.4%), Cipro e Regno Unito (entrambi -6.3%), Francia (-4.8%), Republica ceca (-4.4%), Slovacchia (-4.3%), Olanda (-4.1%), Danimarca e Slovenia (entrambi -4.0%), Belgio e Polonia (entrambi -3.9%), Malta (-3.3%), Lituania (-3.2%) e Italia (-3.0%).

Complessivamente, 13 Stati membri hanno ridotto il deficit rispetto al Pil nel 2012, in confronto al 2011, mentre 12 lo hanno aumentato e due sono rimasti stabili.

L’euroclassifica sul debito: i peggiori della classe

Quanto al rapporto debito/Pil, l’Italia (127,0%) si conferma nella peggiore posizione fra i Ventisette dopo la Grecia (156,9%), e fra i 14 paesi in cui il rapporto supera la barra di Maastricht del 60%. Nella lista seguono il Portogallo (123.6%) e l’Irlanda (117.6%) oltre il 100% e poi Belgio (99.6%), Francia (90.2%), Regno Unito (90.0%), Cipro (85.8%), Spagna (84.2%), Germania (81.9%), Ungheria (79.2%), Austria (73.4%), Malta (72.1%) Olanda (71.2%).

I migliori

Il rapporto debito/Pil più basso è stato registrato in Estonia (10.1%), seguita da Bulgaria (18.5%), Lussemburgo (20.8%), Romania (37.8%), Svezia (38.2%), Lettonia e Lituania (entrambe 40.7%). Complessivamente, per quanto riguarda il rapporto debito/Pil sei Stati membri hanno registrato un miglioramento nel 2012 rispetto al 2011 e ben 21 un peggioramento.

I Paesi più (e meno) virtuosi nell'Ue secondo Eurostat

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