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Marzo non è stato un buon mese per il Dragone. La crescita dei profitti delle società industriali cinesi è rallentata, un dato che sembra essere la prova che la ripresa nazionale stia perdendo forza. Le cause? Il calo della domanda interna ed internazionale.

I numeri di marzo

Il reddito netto, riporta Bloomberg, è cresciuto del 5,3% rispetto allo stesso periodo del 2012, passando a 75 miliardi di dollari, ma scendendo se confrontato con il tasso del 17,2% dei primi due mesi dell’anno. I guadagni nel primo trimestre sono cresciuti del 12,1%. E i titoli di Stato sono crollati per il terzo mese consecutivo, alimentando i timori degli investitori che il boom nel Paese sia al suo stadio finale, con la possibilità che ad essere colpiti siano i guadagni societari.

I ricavi del settore industrial nel suo complesso sono aumentati dell’11,9% nei primi tre mesi del 2013, scendendo dal tasso del 13,1% nei primi due.

Il Pil

Il Pil della seconda economia al mondo è aumentato del 7,7% nel primo trimestre 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012, scendendo da quota 7,9% segnata nel quarto trimestre. Una soglia che si ferma comunque a distanza dall’8% stimato da uno studio di Bloomberg News. Goldman Sachs, Rbs e JPMorgan Chase hanno tagliato le loro stime di crescita per l’intero 2013, al 7,8%, dopo la diffusione dei dati sul Pil nel primo trimestre. Un dato identico a quello del 2012, annus horribilis dell’economia degli ultimi 13 anni.

Gli esempi delle industrie più importanti

La Aluminium Corp. il più grande produttore di alluminio nel Paese, ha registrato il suo sesto trimestre in rosso. E i guadagni delle case manifatturiere del settore automobilistico sono calati dell’1% dopo un aumento del 20% nei primi due mesi . Il crollo dei guadagni nell’industria del carbone ha toccato il 50%, dal 35% dei primi due mesi del 2013.

Le nuvole di marzo sull'economia cinese

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