Skip to main content

I dettagli del programma di governo del neopremier Enrico Letta saranno chiari nel discorso alle Camere. Le priorità? Le misure urgenti per spingere il Paese fuori dalla recessione e alcune riforme istituzionali. In particolare, in linea con quanto indicato dalle commissioni di saggi di Napolitano, secondo l’economista Loredana Federico del centro studi Unicredit l’agenda Letta sarà incentrata su alcuni punti precisi.

Riforme economiche e sociali urgenti

Ecco le riforme economiche e sociali più urgenti:

“1) misure per supportare i nuclei familiari a basso reddito. Le decisioni più importanti riguarderanno l’incremento dell’Iva al 22 dal 21% dal luglio 2013 e l’Imu sulla prima casa;

2) provvedimenti che fungano da stimolo all’occupazione. I maggiori interventi verteranno su crediti d’imposta e su una maggiore flessibilità nei contratti a tempo determinato;

3) misure in sostegno delle imprese, con ulteriori azioni per accelerare sul pagamento dei debiti della Pa e per garantire l’accesso al credito per le Pmi. Inoltre Letta probabilmente premerà per alcuni interventi per il Meridione, dove crisi e disoccupazione sono problemi ancora più pressanti. Sarà interessante sentire se Letta intenderà andare avanti con la riforma fiscale (come suggerito dai saggi), che include anche la revisione delle rendite catastali”.

La riforma della politica

Questi i punti politici di maggiore dibattito:

“1) alcune riforme costituzionali sulla revisione del bicameralismo perfetto e la riduzione del numero dei parlamentari (e, quindi, dei costi della politica). Su queste proposte, dovrebbe essere possibile trovare una rapida convergenza tra Pd e Pdl;

2) la tanto attesa riforma elettorale. Mentre cambiare la legge elettorale richiede solo una legge da approvare con maggioranza semplice in Parlamento, il processo completo potrebbe richiedere più tempo e più trattative tra i partiti;

3) il finanziamento del sistema politico. Ci si aspetta che tutti questi interventi siano prioritari nell’agenda Letta. Sarà difficile prevedere se il premier lavorerà anche sulla creazione di un sistema presidenziale o di una riforma giudiziaria, con l’obiettivo anche di ridurre i tempi dei processi. Secondo noi, la decisione di nominare ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, una figura tecnica e non politica, è una notizia incoraggiante”.

La spinta sul ruolo dell’Italia in Europa

“In una prospettiva più ampia – prosegue l’analisi dell’economista di Unicredit – ci si attende che Letta discuta del ruolo dell’Italia in Europa. Sicuramente ribadirà l’importanza del Paese nel progetto europeo e sottolineerà la determinazione del suo governo a diventare un attore importante nel dibattito corrente sull’equilibrio tra austerità e crescita. Letta potrebbe sostenere la necessità di un patto per la crescita, accanto a quello economico del Fiscal Compact, ribadendo la necessità della golden rule, la possibilità di escludere gli investimenti produttivi dal computo del deficit statale nei limiti previsti dal Patto di stabilità”, conclude.

I consigli di Unicredit per Enrico Letta

I dettagli del programma di governo del neopremier Enrico Letta saranno chiari nel discorso alle Camere. Le priorità? Le misure urgenti per spingere il Paese fuori dalla recessione e alcune riforme istituzionali. In particolare, in linea con quanto indicato dalle commissioni di saggi di Napolitano, secondo l'economista Loredana Federico del centro studi Unicredit l’agenda Letta sarà incentrata su alcuni punti…

Perché bisogna votare la fiducia al governo Letta. Parla Fassino

Ha attraversato le “bufere interne” del suo partito da varie posizioni, da segretario dei Ds a ministro. Ma nonostante oggi sia distante dalla politica nazionale che si gioca a Roma, Piero Fassino, sindaco di Torino, crede che per comprendere i primi vagiti di questa grossa coalizione sia necessario affidarsi all’esperienza tedesca e al pragmatismo, consci “che non vi era altra…

Il giustizialismo anti Berlusconi stia alla larga dal governo Letta

Caro direttore, fossimo all’ippodromo, potremmo dire che ieri, al Colle, il “Governo al tondino” ha mostrato ai cittadini lo stato di forma dei suoi ministri, oggi il “governo al via” si accinge con il voto di fiducia ad iniziare la sua corsa. Non ci saranno sorprese al traguardo. Chi nel Pd ha gridato allo scandalo, all’inciucio, ora abbassa le orecchie,…

L'apatia della Croazia verso l'Europa

Pubblichiamo un articolo del dossier “Difesa europea al bivio, Brasile, Libano, Croazia” di Affari internazionali Il verdetto delle elezioni europee in Croazia è di una chiarezza cristallina: ha trionfato l’astensionismo. Solo il 20,84% degli aventi diritto, infatti, si è recato alle urne per indicare i 12 rappresentanti di Zagabria all’Europarlamento. Diverse le cause che hanno concorso a questo risultato. Crisi…

Così Repubblica, Corriere e Giornale commentano la sparatoria

L’attentato davanti a Palazzo Chigi durante l'insediamento del nuovo governo ha monopolizzato le colonne dei giornali di oggi, che hanno affidato ai loro editorialisti analisi e commenti su quanto accaduto. L’evento ha dato vita a un ampio dibattito, nelle Istituzioni, in Rete e sulla stampa, spingendo a collegare il gesto con la costante iniezione di antipolitica cui è sottoposta da tempo la…

Chi perde con il governo Letta

Chi vince con il governo presieduto da Enrico Letta? Giorgio Napolitano, Silvio Berlusconi e Beppe Grillo. E chi perde con l’esecutivo guidato dall’ex vicesegretario del Pd che oggi parla alle Camere? Strano ma vero: il segretario del Pd. Sì, Pierluigi Bersani. Strano, perché il Pd ha pilotato con successo le elezioni dei presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e…

Il bivio della difesa europea

Pubblichiamo un articolo del dossier “Difesa europea al bivio, Brasile, Libano, Croazia” di Affari internazionali Il 2013 è destinato a diventare un anno cruciale per l’Europa della difesa. Il Consiglio europeo ha, infatti, deciso di mettere questo tema fra quelli che saranno affrontati nella sua riunione di dicembre. Per la prima volta nella storia dell’Unione i capi di Stato e…

Usa: l'hi tech chiede immigrati (e università all'avanguardia)

Negli Stati Uniti l’industria tecnologica è considerata il pilastro dell’economia, il settore che può dare competitività globale al sistema-paese. Ma mancano i professionisti dell'IT e da tempo le aziende del settore chiedono al Congresso una nuova legge sull’immigrazione che garantisca più visti di ingresso alle figure specializzate. Negli ultimi mesi la pressione si è intensificata: a gennaio un centinaio di big dell’hi-tech…

I soldi della Cia all'ufficio di Karzai

Decine di milioni di dollari sono stati versati nell'ultimo decennio dalla Cia direttamente all'ufficio del presidente afgano Hamid Karzai. Un modo per garantire l'influenza statunitense e dell'agenzia nelle alte sfere di Kabul. Soldi in contanti, che entravano nell'ufficio presidenziale dentro valigette, zaini e a volte buste della spesa, scrive il New York Times. Una strategia che mentre cercava di garantire…

Mezzogiorno

Napolitano, Letta e la riscossa del Mezzogiorno

Anche in una fase congiunturale estremamente difficile come quella che sta interessando da mesi il tessuto produttivo nazionale, meridionale e regionale - nel contesto di una crisi epocale dell’economia occidentale avviatasi dall’ultimo trimestre del 2008 e attenuatasi solo nel biennio 2010-2011 - non dobbiamo sottovalutare quanto ha sottolineato di recente il Prof. Marco Fortis, Vicepresidente della Fondazione Edison, in un…

×

Iscriviti alla newsletter