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Un recente studio della Bce sulla ricchezza familiare è stato interpretato dai media come la prova che i poveri tedeschi non dovrebbero pagare per l’Europa del Sud. Ma mentre è vero che le famiglie tedesche sono in media più povere di quelle dell’Europa meridionale, è la Germania stessa ad essere più ricca. E questa ricchezza è distribuita non equamente, anche se questo tema non è stato molto ripreso dalla stampa. Il dibattito in Germania crea una percezione non corretta tra i meno abbienti, per cui i trasferimenti sono ingiusti. A sottolinearlo è l’economista belga Paul De Grauwe, docente di economia internazionale alla Lse ed ex membro del Parlamento europeo.

Famiglie tedesche meno ricche di altri Paesi dell’Eurozona

Raramente, sottolinea De Grauwe, le statistiche sono state così tanto utilizzate, e malinterpretate, per scopi politici come quella pubblicata dalla Bce sulla ricchezza familiare nelle regioni dell’Eurozona. Da questo studio emerge che la famiglia media tedesca è meno ricca di quella dell’Europa meridionale. Ma è fuorviante concludere, a partire dallo studio di Francoforte, che la Germania sia povera in confronto ad alcuni Paesi del Mediterraneo. E quindi è sbagliato anche sostenere che non sia ragionevole chiedere ai contribuenti tedeschi di supportare finanziariamente i Paesi del Sud più ricco. La verità per l’economista è solo una: che la Germania è notevolmente più ricca dei Paesi dell’Europa meridionale come Spagna, Grecia e Portogallo.

I dati

Nella classifica del reddito familiare medio (1000 euro) al primo posto compare il Belgio, seguito da Spagna, Italia, Francia, Olanda, Grecia, Finlandia, Austria, Portogallo e Germania. Dallo studio della Bce emerge non solo che i tedeschi sono i più poveri, ma anche che le differenze nell’Eurozona sono enormi. La ricchezza familiare media in Paesi come Belgio, Spagna ed Italia è tre o quattro volte quella media tedesca. E i valori greci sono il doppio di quelli relativi a Berlino.

La distribuzione della ricchezza in Germania

Il punto su cui soffermarsi, secondo De Grauwe, riguarda la differenza tra la ricchezze media e quella minima nel Paese, un dato che indica la distribuzione delle risorse nel Paese. In Germania la ricchezza familiare è concentrata nei nuclei più ricchi più che negli altri Paesi europei. Se mettiamo a confronto la ricchezza posseduta dal 20% delle famiglie tedesche più abbienti con quella del 20% dei nuclei più poveri, il reddito delle prime è 149 volte più alto delle seconde. Con questo metro di giudizio, è la Germania ad avere la distribuzione più iniqua della ricchezza.

Germania al secondo posto per ricchezza nazionale

Se confrontiamo il “domestic capital stock pro capita” e il “total capital stock pro capita” (la somma del domestic capital stock e della posizione netta in merito agli investimenti rispetto al resto del mondo), notiamo che i Paesi del Nord Europa sono i più ricchi, e la Germania, dopo l’Olanda, è il secondo in lista. La ricchezza totale pro capite è più che doppia nel Nord Europa rispetto a Paesi come Grecia e Portogallo.

Società e governo

Quello che emerge è un problema di distribuzione di ricchezza in Germania: primo, la ricchezza nel Paese è altamente concentrata nella classe che ha un reddito più alto; secondo, una larga parte della ricchezza tedesca non è nelle mani delle famiglie, ma in quelle delle società e del governo.

Una interpretazione da rivedere

Perciò, mentre non è è ragionevole chiedere al povero tedesco medio di trasferire risorse ai Paesi del Sud Europa, sembra più adeguato avanzare queste richieste alla parte più ricca della popolazione e al settore societario. In altre parole, l’opposizione ai trasferimenti in Germania non può basarsi sulla teoria della povertà del Paese. Il problema, conclude l’economista, è che questa ricchezza è concentratissima, creando la percezione tra i meno abbienti che questi trasferimenti siano ingiusti.

Chi l'ha detto che la Germania è più povera dell'Italia?

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