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La sintonia fra Massimo Mucchetti e Paolo Mieli è stata sempre scarsa, per usare un eufemismo, infatti solo con Ferruccio de Bortoli del Corriere la firma economica del quotidiano di via Solferino è tornata ad avere spazi di commento e approfondimento.

Eppure l’acredine fra Mucchetti e Mieli non ha influito troppo nell’osservazione che l’attuale parlamentare del Pd ha offerto in una intervista al quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi.

Ecco quello che ha detto oggi Mucchetti a Goffredo Pistelli di Italia Oggi: “Ho lavorato fino al 2012 al Corsera che ha avuto il merito di denunciare con le grandi inchieste dei Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella sprechi, malversazioni e privilegi. Fu, quella, un’intuizione giornalistica penetrante dell’allora direttore Paolo Mieli. Ma lo stesso Corriere e il sistema dei media nel suo complesso non sono riusciti a sfidare realmente la classe politica sul piano delle soluzioni”.

Soluzioni? In che senso? Mucchetti ha aggiunto: “Quelle inchieste si accompagnavano a una campagna politica che, mettendo in luce le debolezze reali del governo Prodi, puntava sui tecnici che avrebbero dovuto avere alla loro testa Montezemolo. Una grande idea giornalistica, una piccola idea politica. E alla fine, complice una politica cieca, la guerra alla Casta senza la capacità di proporre alternative reali ha generato il Movimento 5 Stelle. Che ora attacca politici e giornalisti”.

Detto in poche parole: Mieli e Montezemolo orchestrano in Rizzoli (non solo sul Corriere, ricorda chi ha lavorato anche in alcune testate Rcs) una campagna mediatica anti Casta politica per preparare il terreno alla discesa in politica di tecnici o di imprenditori alla Montezemolo (do you remember Italia Futura?), ma i tecnici come Mario Monti (per cui Mieli ha votato, come ha detto l’ex direttore del Corriere alla trasmissione In Onda) spinto a candidarsi in particolare da Montezemolo, fondatore di Italia Futura, non riesce nell’impresa e così tutta l’operazione anti Casta ha un effetto contrario a quello sperato: l’avanzata di Grillo che vuole spazzare salotti e salottini di poteri forti o marci come quelli rappresentati proprio da Mieli e Montezemolo, e non solo loro ovviamente.

Ci sarà pure un po’ di malizia, o di malignità, nelle parole di Mucchetti in riferimento a Mieli. Ma i fatti prevalgono rispetto alle interpretazioni.

Grillo ha distrutto i piani di Montezemolo e Mieli

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