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Da Amelie Poulain a Coco Chanel, passando per la Chloe di “L’ecume des jours”, romanzo simbolo della letteratura francese ora portato in pellicola da Michel Gondry. In carriera Audrey Tatou ha incarnato personaggi adorati dal pubblico francese, reali o inventati che fossero. Naturale quindi vederla oggi come madrina dell’edizione 66 del Festival di Cannes, la rassegna cinematografica più importante del mondo. Un onore che ha spinto l’attrice a studiare come se si trattasse di una interpretazione da Oscar. “Ho rivisto alcune cerimonie passate per comprendere il senso del ritmo e per memorizzare i passaggi della serata – ha spiegato – Poi mi sono lanciata nella scrittura di un breve discorso”. L’attrice è stata avvisata della proposta dello staff di Cannes attraverso un sms del suo agente. “Questo mi ha leggermente destabilizzata – ha confessato – Da una parte ero toccata e la proposta mi tentava molto, ma allo stesso tempo non sono molto abituata a consegnare premi”. Ma i dubbi sono durati un’istante per l’attrice, che deve il nome di battesimo all’amore dei genitori per Audrey Hepburn: “La considero un’esperienza talmente unica che mi sono detta che ne sarebbe valsa la pena viverla pienamente. Per questo ho voluto scegliere da sola i vestiti per le cerimonie e per questo – ha concluso – ho scritto di mio pugno il discorso ufficiale”.

Audrey Tatou madrina a Cannes

Da Amelie Poulain a Coco Chanel, passando per la Chloe di "L'ecume des jours", romanzo simbolo della letteratura francese ora portato in pellicola da Michel Gondry. In carriera Audrey Tatou ha incarnato personaggi adorati dal pubblico francese, reali o inventati che fossero. Naturale quindi vederla oggi come madrina dell'edizione 66 del Festival di Cannes, la rassegna cinematografica più importante del…

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