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E venne il giorno dello sbarco a Roma. Dopo l’arrivo dei 163 parlamentari grillini ieri, oggi è il turno dei loro leader, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Nella mattinata girava la notizia che l’ex comico avesse deciso di rientrare a Genova, a causa di un lutto in famiglia. È infatti deceduto il padre di sua moglie Parvin, Nosratollah Tadjik, 83 anni. Ma invece verso mezzogiorno si è palesato insieme alla sua spalla all’hotel Universo, location della riunione che sarà trasmessa in streaming sul sito del M5S.

Il primo conclave grillino
Il primo “conclave” degli eletti del Movimento Cinque Stelle all’hotel Saint John, quartiere San Giovanni, è stata ieri la notizia della giornata. Facce incredule davanti ai cronisti che li assediavano come dei vip, i deputati e senatori a 5 Stelle si sono incontrati per la prima volta e hanno iniziato ad organizzarsi, soprattutto per quanto riguarda la linea interna. Si è discusso e si è votato: la comunicazione interna sarà gestita con un Google group (e chi non sa cos’è “prenda ripetizioni”, dicono); ci sarà un forum per la logistica; i gruppi parlamentari si vedranno una volta a settimana. Ma per decidere come e cosa comunicare “fuori” si devono attendere “Beppe e Gianroberto”. Saranno loro a dettare la linea.

L’avvertimento di Grillo sul vincolo di mandato
E in attesa di incontrare i suoi eletti, Grillo ha già mandato loro un messaggio di avvertimento. Dalla sua villa in riva al mare in Toscana, assediata da fotografi e giornalisti che manco un divo di Hollywood, Beppe Grillo “mascherato” con tuta e maschera anti-sguardi indiscreti ha scritto sul suo blog: “In base alla Costituzione, l’eletto attualmente può fare ‘il cazzo che gli pare’. Ma così è libero di ‘tradire’ chi lo ha votato, come uno Scilipoti o un De Gregorio qualsiasi, quando invece andrebbe ‘perseguito penalmente’, nonché ‘cacciato’”. Una lunga reprimenda che suona non solo come una critica al sistema, ma anche come un richiamo ai grillini a non perdere in Parlamento la bussola di un movimento di cui si sono impegnati a essere “portavoce”, da semplici cittadini, e non da onorevoli. I cambi di casacca Grillo ha già detto in passato di averli messi in conto: “E’ la natura umana”, ammette. Ma questo è il momento del serrate le fila. Anche se in molti sul blog mugugnano.

E se a Palazzo Chigi restasse Monti?
E mentre ieri sera a Che tempo che fa, Pierluigi Bersani ha lanciato i suoi 8 punti e ha ripetuto a Grillo: “Decida che vuol fare o tutti a casa (anche lui)”, sembra farsi strada tra i grillini un’altra ipotesi: la “prorogatio del governo Monti”. A proporla in diretta tv, a In Onda su La7, il Professor Paolo Becchi, pensatore a 5 Stelle. E anche ieri nel primo meeting pre-parlamento dei grillini, nonostante la consegna del silenzio, in molti sono sembrati favorevoli a questa linea. “Rigor Montis” ovviamente non è gradito tra i 5 Stelle ma è il ragionamento, meglio lasciarlo a Palazzo Chigi ancora per qualche mese, votare le leggi considerate buone e tornare presto alle urne, si legge in un articolo della Stampa che ha sondato alcuni umori grillini. Del resto, il ruolo dei contestatori viene meglio, per ora. Ed è più facile da interpretare.

Grillo e l'ipotesi prorogatio di Monti

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