Skip to main content

Dato che in questo blog vogliamo essere alla moda anche noi, ci permettiamo, ultimi tra cotanto senno, di fornire la nostra analisi sul movimento cinque stelle. Analisi con tanto d’inglesismi. Con il linguaggio degli spindoctor e con analogie prese in prestito dal mondo del marketing. Tanto per dire, se Monti voleva spendere di meno, anziché chiamare il consulente di Obama, poteva chiedere a noi che con qualche migliaio di Euro uno chihuahua glielo trovavamo.

Il movimento cinque stelle è un franchising. Come Mc Donald’s, come Benetton. Con un marchio e punti vendita sparsi sul territorio con tanto di regole per affiliati e aderenti nell’uso del marchio e nelle politiche di comunicazione.
E’ un marchio molto forte sia per identità sia per notorietà. Identità e notorietà che sono state costruite nel tempo con una strategia di marketing rivoluzionaria che non ha precedenti nella storia dei movimenti e dei partiti politici. Il modello di business è, infatti, quello dello sfasciacarrozze. Quello sul quale qualsiasi impresa vorrebbe basarsi. L’unico modello di business dove l’impresa è pagata sia per avere la materia prima che per rivendere il prodotto finito.
Beppe Grillo ha costruito il movimento cinque stelle attraverso i suoi spettacoli da comico in giro per l’Italia. I futuri elettori del movimento cinque stelle pagavano il biglietto per gli spettacoli del comico genovese durante i quali lui costruiva il suo progetto politico ed elettorale.
Matteo Renzi che ha introdotto nel dizionario della politica italiana il concetto di rottamazione, e che intendeva mettere su la sua ditta di demolizioni, è stato poco fortunato avendo, dalla sua, soci con poco acume e poco propensi al rischio. E così Grillo, più pratico, mentre Pd e Pdl si tamponavano a vicenda scontrandosi su giustizia, scandali, corruzione e malaffare, passava con il suo carro attrezzi e, mentre si faceva pagare dagli elettori, li fidelizzava.
Gli eletti del movimento cinque stelle non sono automobili nuove e manco di seconda mano. Sono pezzi delle automobili rottamate. Un cerchione, un volante, un cambio. Nel bene e nel male. Ecco perché ci sembrano diversi. E in un certo senso, in questo modo, Grillo ha realizzato già la prima grande riforma istituzionale: la riduzione del numero dei parlamentari. Infatti, ora, per farne uno buono ce ne vogliono tre o quattro.

Come ogni franchising, il movimento cinque stelle deve dare in cambio qualcosa sia al proprio affiliato (franchisee) che al proprio elettore. Per l’affiliato, il neo parlamentare è ovvio. Un posto da parlamentare. Che per molti del movimento cinque stelle, basta guardare i curricula, è un posto di lavoro. E come primo lavoro stabile, che posto di lavoro! Per gli elettori è un po’ più complicato. Oggi il movimento cinque stelle restituisce ai propri elettori la soddisfazione, momentanea, di aver contribuito a ripulire la politica italiana del marcio che la affliggeva da troppo tempo. L’idea stessa che alcune facce non torneranno in Parlamento è un risarcimento, anche se solo simbolico, alle difficoltà che molti elettori e le proprie famiglie vivono.
Grillo è stato abile a saldare un consenso trasversale agli orientamenti tradizionali. Intercettando il malcontento dell’operaio e quello del piccolo imprenditore. Giuntando la mancanza di prospettiva del giovane precario con i problemi della quarta settimana dell’anziano pensionato. A tutti questi Grillo ha dato l’occasione di colpire il colpevole. Facendosi, per conto di tutti, maschera da cui inviare con forza sfottò e vaffa ai politici nostrani. Non a caso la Lega si è fortemente ridimensionata e Landini è scomparso dalla televisione. Evocando le sovrastrutture che tengono l’Italia sotto un asfissiante giogo: la Germania, l’Europa dei tecnocrati, la finanza speculativa. Mossa quest’ultima astuta. Un colpevole lontano dall’Italia, difficile da colpire se non a parole, cui dare la colpa delle nostre disgrazie se dopo i primi passi da uomini di governo i grillini non sapranno concludere nulla.

Grillo lo sfasciacarrozze

Dato che in questo blog vogliamo essere alla moda anche noi, ci permettiamo, ultimi tra cotanto senno, di fornire la nostra analisi sul movimento cinque stelle. Analisi con tanto d’inglesismi. Con il linguaggio degli spindoctor e con analogie prese in prestito dal mondo del marketing. Tanto per dire, se Monti voleva spendere di meno, anziché chiamare il consulente di Obama,…

Chi è Belmoctar il Guercio

Nato nel giugno 1972 a Ghardaia, 600 chilometri a sud di Algeri, Belmoctar ha combattuto in Afghanistan nel 1991 ed è tornato in Algeria nel 1993. In un primo tempo si è unito al Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento (Gia), poi è passato ad al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi), da cui è stato però espulso lo…

Il Ciad annuncia l'uccisione del terrorista Belmoctar

I soldati del Ciad che operano in Mali fianco dei soldati francesi hanno annunciato di aver ucciso l'algerino Moctar Belmoctar, uno dei leader dell'ala nordafricana di Al Qaeda che aveva rivendicato l'azione del mese scorso nel campo gaziero di In Amenas, dove morirono 37 ostaggi. Solo ieri il presidente del Ciad Idriss Deby aveva annunciato la morte di Abou Zeid,…

Che cosa dicono i sondaggi dopo voto sul governo Bersani-Grillo

Grazie all’autorizzazione dell’editore, pubblichiamo l’articolo di Franco Adriano apparso sul quotidiano Italia Oggi diretto da Pierluigi Magnaschi. Il 31% degli italiani, a questo punto, vuole una soluzione ponte: un governo che vari tra l'altro una nuova legge elettorale. Soltanto il 6% degli elettori vuole il voto subito, anche se andrebbe in massa alle urne. La voglia di partecipazione è alle…

Perché gli italiani sono impazziti per Beppe Grillo

Grazie all’autorizzazione dell’editore e dell’autore, pubblichiamo l’editoriale di Pierluigi Magnaschi comparso sul quotidiano Italia Oggi. L'Italia è un paese catto-comunista. Abituato, quindi, non a capire i problemi, ma a fare le prediche. Di fronte all'affermarsi del Movimento 5 Stelle, che alle prime elezioni politiche nelle quali si è cimentato ha intercettato un quarto dei votanti, la reazione è stata quella…

Perché Monti, Berlusconi, Bersani e Grillo non sono degli Obama su Facebook

La politica, si è visto, sembra doversi preoccupare di un problema nuovo. Il successo sulla rete e sui social network - Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle ce lo insegnano - può rappresentare il vero punto di forza anche in campagna elettorale. Per combattere la perdita di fiducia nei politici di professione e nei loro programmi, il rapporto diretto…

Prendiamo esempio da Obama su sviluppo e crescita

Per il nuovo governo le priorità sono chiare e non eludibili: crescita economica e occupazione. Del resto questo è stato un mantra da tutti ripetuto nella campagna elettorale. La sfida vera però è nei modi e nei tempi delle scelte. Le ricette non mancano. Comunque, se necessario, si può trarre ispirazione da qualche recente iniziativa internazionale. Dopo un lungo periodo…

Svizzera al voto per il referendum sugli stipendi d'oro

Seggi aperti solo per questa mattina in Svizzera per il referendum per mettere un tetto agli stipendi e ai bonus dei top manager delle aziende e delle banche con sede nel Paese. La proposta di modifica costituzionale è stata promossa da un deputato indipendente, il piccolo imprenditore di Sciaffusa, Thomas Minder, che ha raccolto le 100mila firme necessarie per chiedere…

Sospese le forniture di gas all'Italia dopo gli scontri in Libia

In seguito ad alcuni scontri avvenuti nella giornata di ieri nell'area di Mellitah tra forze locali libiche, Mellitah Oil & Gas, joint venture paritetica Noc-Eni, per ragioni di sicurezza ed integrità degli impianti ha deciso di interrompere la produzione e di mettere in sicurezza le istallazioni con conseguente interruzione del flusso di gas attraverso il gasdotto Green Stream, che collega…

Quando Trovajoli diceva di amare il piano come una donna

"Papà era violinista e mi mise in mano un violino. Lo strimpellavo già a 4 anni. Poi un bel giorno decisi che provavo attrazione per il pianoforte e allora presi le prime lezioni. E ahimè non sono diventato Benedetti Michelangeli, ho tirato la carretta cercando di fare del mio meglio e dando a questo strumento la mia anima, il mio…

×

Iscriviti alla newsletter