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Non è stata una scelta facile ma alla fine Henrique Capriles Radonski ha deciso: sarà di nuovo il candidato dell’opposizione venezuelana. Questa volta la sfida elettorale sarà il prossimo 14 aprile contro Nicolás Maduro, il successore di Hugo Chávez, e la sconfitta è quasi certa.

Più di 20 partiti di opposizione, raggruppati nell’organizzazione Mesa de Unidad Democrática (Mud), hanno deciso all’unanimità sabato di sostenere Capriles Radonski, governatore dello stato Miranda, nelle prossime elezioni. I risultati ottenuti da questo avvocato quarentenne nella corsa elettorale contro Hugo Chávez il 7 ottobre del 2012 sono entrati nella storia: più di sei milioni, il 46% dei voti (Chávez ha vinto con il 54%). Nessuno era riuscito in questi ultimi 15 anni ad arrivare così vicino ai risultati del presidente venezuelano scomparso il 5 marzo.

Un’ora prima che Nicolás Maduro giurasse come presidente incaricato venerdì – in un’interpretazione arbitraria della Costituzione, visto che in mancanza totale del presidente eletto dovrebbe essere il presidente dell’Assemblea nazionale, Diosdado Cabello – Capriles ha detto che il Paese era davanti a una “frode elettorale”. “Io non gioco con la morte e con il dolore. Tu, Nicolas, sei stato capace di giocare con la speranza di un popolo. Chi lo sa quando è morto Chavez?”, ha detto Capriles. Per questo il governatore ha detto che si prendeva un giorno per meditare: “Grazie per i messaggi, do valore a tutti, questa sera parlerò al Paese della mia decisione, dio vi benedica”, ha scritto nel suo account Twitter. Ma fino a domenica sera c’è stato il silenzio.

Il segretario della Mud, Ramón José Medina, ha detto che l’opposizione venezuelana è in un momento delicato: “Il Maggiore inconveniente è la sentenza del Tribunale Supremo di Giustizia che ha permesso a Maduro di diventare presidente, contro quello che prevede la Costituzione. La seconda sfida è trovare i soldi per la campagna. Dal 1999 qui non c’è finanziamento pubblico per i partiti. E in più ci sono restrizioni legali verso i settori privati che contribuiscono alla campagna. Nelle elezioni di ottobre ci sono state molte pressioni verso le persone che hanno aiutato. Il terzo problema è che il funerale di Chávez è diventato, senza nessun pudore, un atto elettorale”.

L’opposizione, invece, non ha una nuova campagna elettorale. Al momento Capriles si dedicherà semplicemente a sfruttare i social network e le dichiarazioni sui media meno schierati a favore del governo. La scelta della data delle elezioni, il 14 aprile, fa parte di una strategia: il 14 aprile del 2002 Chávez tornò al potere dopo un colpo di Stato contro il suo governo. Da quel momento, quel giorno è considerato il momento della resurrezione chavista. Per le strade si leggono cartelloni: “Chávez vive, la lotta continua”, mentre il nuovo canto popolare è “Con Chávez e Maduro il popolo è al sicuro”.

La nuova sfida (elettorale) di Capriles contro il fantasma di Chávez

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