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Un gruppo di hacker, che le autorità americane sospettano essere legati al governo cinese, avrebbe ripetutamente attaccato il New York Times negli ultimi quattro mesi, violandone il sistema informatico e rubando numerose password. Questi attacchi, secondo quanto ha riferito lo stesso quotidiano, hanno avuto inizio nel periodo immediatamente successivo al 25 ottobre, giorno in cui il giornale ha pubblicato un articolo sulle indagini riguardanti il primo ministro Wen Jiabao e la fortuna fatta da alcuni suoi parenti.

Il New York Times ha fatto sapere di essere riuscito a sventare la minaccia e di avere richiesto l’aiuto di esperti informatici per evitare nuovi, futuri, attacchi. “Gli hacker cinesi hanno utilizzato dei metodi che i nostri consulenti hanno associato a quelli utilizzati dai militari cinesi, in passato, per penetrare nella rete del Times”, ha riferito il quotidiano citando delle prove raccolte dagli esperti della sicurezza informatica contattati.

Ma il governo cinese ha rinviato al mittente le accuse di aver violato, grazie all’opera di un gruppo di hacker, il sistema informatico del New York Times: “Le autorità cinesi competenti hanno già stilato una chiara risposta alle accuse senza fondamento avanzate dal New York Times”, ha detto il portavoce del ministro degli Esteri, Hong Lei.

Le autorità americane sospettano che un gruppo di hacker legati al governo cinese abbia ripetutamente attaccato il New York Times negli ultimi quattro mesi, violandone il sistema informatico e rubando numerose password. Questi attacchi, ha riferito lo stesso quotidiano, hanno avuto inizio nel periodo immediatamente successivo al 25 ottobre, giorno in cui il giornale ha pubblicato un articolo sulle indagini riguardanti il primo ministro Wen Jiabao e la fortuna fatta da alcuni suoi parenti.

La diatriba sino-americana sugli hacker cinesi all'assalto del New York Times

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