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Il piano di Barack Obama sul controllo delle armi, presentato ieri come una riforma senza precedenti nel settore negli ultimi venti anni, non avrà vita facile al Congresso, sempre più lacerato dalle divisioni e dall’incapacità di legiferare, dove alla dura opposizione dei repubblicani si affiancheranno anche i dubbi di molti democratici.

Il presidente Barack Obama è ambizioso, e crede che gli americani siano pronti per un’ampia riforma, dopo le stragi che il Paese ha vissuto nel 2012 e il ricordo, soprattutto, dei 20 bambini uccisi un mese fa in una scuola del Connecticut. Non sembra, però, che lo siano a Capitol Hill: i repubblicani che fino a poco prima dell’annuncio si erano detti pronti ad aprire un dibattito sulle armi, hanno poi accusato Obama di violare il Secondo emendamento, che difende il diritto di essere armati. “Sono fiducioso che possa esserci un’opposizione bipartisan alla sua proposta”, ha dichiarato il senatore Lindsey Graham, attraverso un comunicato stampa.

Secondo quanto riportato dal Washington Post, il Senato analizzerà il piano del presidente la prossima settimana, ma il fatto che la maggioranza sia in mano ai democratici non assicura che sarà un percorso senza ostacoli: in un Paese dove tutti i tentativi per rafforzare le leggi sul controllo delle armi, negli ultimi venti anni, sono falliti, non è scontato che il presidente riceva il consenso compatto dei parlamentari del suo partito.

Il primo a defilarsi è il leader della maggioranza in Senato, Harry Reid, che lascerà ad altri il compito di guidare il partito durante il dialogo sul controllo. Il senatore, il cui ruolo è stato cruciale per evitare il Fiscal Cliff, è preoccupato dall’impatto politico che questa tematica avrà sui colleghi di partito che rappresentano gli stati rurali e più conservatori, e teme che possa influenzare almeno 10 dei 23 senatori democratici che dovranno difendere il proprio seggio nel 2014. Il punto su cui ci sarà più battaglia è senza dubbio quello sul divieto delle armi d’assalto, che Obama chiede di introdurre. Complicato sarà anche mettere al bando i caricatori ad alta capacità.

Intanto, alla Camera i repubblicani aspettano di vedere cosa deciderà il Senato. Lo speaker John Boehner ha fatto sapere che “se il Senato voterà a favore di una legge, la prenderemo in considerazione”. Meno attendisti i commenti di altri repubblicani, che hanno anche minacciato di promuovere un procedimento di impeachment nei confronti di Obama per “attentato alla Costituzione”. Da Las Vegas, dove è in corso la più grande fiera delle armi al mondo, arriva il messaggio della National Rifle Association, la lobby delle armi: “Sarà la battaglia del secolo”.

Mugugni tra i democratici per il piano di Obama sulle armi

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