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Dalle pagine dell’Economist arriva un messaggio che riguarda l’Italia, presidente di turno del G7 nel 2024. La Cina ha un messaggio (anti Occidente) per il Sud globale: i “valori universali” sono una forma di razzismo.

Il settimanale racconta il World Peace Forum, un forum di politica estera tenutosi a Pechino dal 1° al 3 luglio, in cui i funzionari cinesi hanno elogiato i Paesi del “Sud globale”, ovvero Africa, Asia e America Latina, per aver messo in discussione in modo assertivo un ordine internazionale creato nel 1945 dai vincitori della seconda guerra mondiale. Dall’inizio della guerra di Ucraina, si legge, “gli analisti cinesi sono rimasti sorpresi dal risentimento che molti Paesi poveri esprimono nei confronti dei governi americani, europei e occidentali per aver trattato l’’invasione dell’Ucraina come una delle peggiori emergenze del secolo”. E ancora: “I leader africani, tra gli altri, hanno accusato americani ed europei di usare due pesi e due misure per il fatto che sembrano preoccuparsi così tanto delle sofferenze ucraine e ammettere i rifugiati dall’Ucraina nelle loro case, mentre ignorano le miserie causate da guerre, carestie e altri disastri nei Paesi in via di sviluppo”.

L’Economist cita uno studioso di sicurezza nazionale dell’establishment cinese che dice: “Non avremmo mai immaginato che il resto del mondo sarebbe stato così indifferente a questa guerra in Ucraina”. E ancora, prevedendo che il conflitto accelererà l’avvento di un secolo asiatico: “Questo è un colpo alla centralità dell’Occidente nell’ordine mondiale”.

Star del forum è stata Dilma Rousseff, ex presidente del Brasile e ora a capo della Nuova Banca di Sviluppo con sede a Shanghai, una multinazionale di prestiti fondata dal gruppo Brics, composto da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Accusando l’America e il “Nord globale” di accaparrare ricchezze e di cercare di contenere rivali come la Cina, ha condannato le potenze occidentali per aver rifiutato la diversità e aver cercato di imporre un unico modello di democrazia. “Se non accettate questo sistema di valori imposto, sarete puniti di conseguenza, o dovrete affrontare misure come guerre, colpi di stato o sanzioni”, ha affermato.

In realtà, buona parte del Sud globale ha condannato l’invasione russa dell’Ucraina. Tuttavia, questi Paesi non sono intenzionati a schierarsi in un conflitto lontano e poco strategico per loro. In moltissimi casi non possono proprio farlo.

Al netto della propaganda, è necessario soffermarsi sulla narrazione cinese visto che il legame con il Sud globale “caratterizzerà” la presidenza italiana del G7, come ha spiegato nelle scorse settimane l’ambasciatore Luca Ferrari, sherpa G7/G20 a Palazzo Chigi. “Dobbiamo tendere la mano a questi Paesi, aiutarli a crescere in modo migliore”, aveva spiegato. È un “dovere da parte dei Paesi più ricchi”. L’Italia porterà ai tavoli dell’anno prossimo il tema delle migrazioni sottolineando l’importanza di un approccio “non-predatorio”, come auspicato verso il Sud globale da Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, che a ottobre dovrebbe presenterà il suo Piano Mattei per l’Africa.

Sfida per il Sud Globale. Il messaggio cinese riguarda anche l’Italia

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