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E’ imbarazzante quanto succede a Telecom Italia. C’è un signore, il magnate egiziano Naguib Sawiris, che da molti giorni offre 3 miliardi per entrare nell’azionariato e portare denaro fresco alla società, e ancora non si sa quale sia la risposta di Franco Bernabè, presidente, e degli azionisti raccolti nella Telco.

“Ci rifletteremo”, è stata la loro risposta appena uscita la notizia. Da allora una ridda di indiscrezioni e il non edificante spettacolo dei vertici della società che hanno pareri diversi e parlano con voci diverse. Stupendo per una società quotata in Borsa.

Sempre in casa Telecom c’è il dossier Telecom Italia Media che è sul tavolo ormai da mesi. Si è parlato di vari candidati all’acquisto guidati dal finanziere franco-tunisino Tarak Ben Ammar, seguito dal fondo di private equity di Claudio Sposito, da Urbano Cairo e, forse, altri ancora.

Finora non se ne è fatto nulla (Ben Ammar ha smentito l’acquisto) può darsi che in giornata arrivino novità oppure che tutto si dissolva come una nuvola spazzata via dal vento. E’ già successo altre volte. Quello che colpisce è il pessimo stato di salute della società cui fa capo la7 con tutto il suo cast di star del piccolo schermo, da Enrico Mentana in giù.

Questa emittente, malgrado qualche innegabile incremento dell’audience, chiude il 2012 con conti disastrosi, un rosso vicino ai 120 milioni di euro. Di qui l’esigenza di venderla a qualunque costo, perché la casamadre, Telecom Italia, non può reggere a lungo un simile salasso. Ma allora viene spontanea un’annotazione.

Quanti strani balletti di Bernabè in Telecom

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