Skip to main content

La manifestazione su Gaza indetta da Schlein, Conte, Fratoianni, Bonelli e Magi presenta tutte le ambiguità e doppiezze possibili e immaginabili al punto tale da costringere perfino Renzi a differenziarsi e a fare una cosa diversa a Milano con Calenda che sul nodo internazionale finora e’ la personalità politica che si è espressa con maggiore coerenza.

La prima domanda è radicale: premesso che il sottoscritto sulla vicenda di Gaza, come vedremo ha un diverso parere nei confronti di larga parte dei potenziali manifestanti, tuttavia dando per buona la valutazione negativa “media” né filo Hamas, né antisionista in modo estremista, di grazia perché non è stata colta questa occasione per fare una manifestazione sia su Gaza, sia sull’Ucraina?

Forse che le bombe di Netanyahu sono cattive e quelle di Putin sono buone? Sono buone magari perché, per definizione i russi di ogni colore, anche quelli nazionalisti e di destra, sono comunque buoni perché provengono da quel Paese dove è stata fatta la rivoluzione di Ottobre?

L’esistenza di questi due pesi e due misure condivisa dalla quasi totalità dei partecipanti alla manifestazione di Roma e messa in evidenza da un altro fatto e cioè che malgrado l’aggressione russa in corso da tre anni e mai interrotta larga parte dei pacifisti di Roma è sempre stata contro l’invio di armi a Zelensky e all’Ucraina evidentemente perché non è per una pace equilibrata ma per la resa. Per non lasciare nulla di inespresso, veniamo alle nostre personali convinzioni sulla vicenda di Gaza.

A nostro avviso Netanyahu andrebbe condannato non per quello che ha fatto dopo il 7 ottobre e fino a qualche mese fa, ma per quello che non ha fatto precedentemente, essendosi fatto del tutto turlupinare de Hamas, che gli ha fatto credere, in nome dei soldi ricevuti dal Qatar, di essere una associazione terroristica per via mediatica, ma non nella realtà.

Invece mentre faceva girare questa mistificazione, da circa due anni Hamas preparava quella che è stata non una azione terroristica contro un esercito, ma una strage contro civili disarmati, larga parte dei quali erano israeliani pacifisti e sostenitori della tesi “due popoli, due Stati”, inoltre fino al 7 Ottobre Israele non aveva sparato un colpo verso Gaza, dopo il 7 Ottobre per scelta di Hamas si è arrivati alla guerra e la guerra come tale è terribile.

Sia chiaro: la guerra non un genocidio che ha ben altre caratteristiche, quella della distruzione totale di un popolo inerme.

Nella guerra c’è tutto: se andiamo al passato, nella guerra ci sono Dresda, Pearl Harbour, l’attacco fatto dai giapponesi senza dichiarare la guerra, i bombardamenti a tappeto su Roma e su Milano, e perfino Hiroshima ma nessuno ha accusato gli americani di genocidio. Per queste è ben altre iniziative.

Il dissenso totale per quello che mi riguarda da Netanyahu deriva dalla carestia provocata in modo organizzato, anche se era giusto evitare che i camion di aiuti fossero gestiti da Hamas. Ma la carestia provocata va sempre condannata, anche quella organizzata negli anni Trenta da Stalin e dai russi contro gli Ucraini, che non l’hanno ancora dimenticata, perché tre milioni di essi furono uccisi in questo modo.

Ma di ciò non parlano certamente post comunisti storici e putinisti di riflessi come Canfora, Montanari e nel suo piccolo Travaglio.

Per tutte queste ragioni è bene tenersi lontani dalla manifestazione di Roma. Anzi colgo questa occasione per affermare anche che è bene astenersi dai referendum di Landini.

A questo proposito poi sono da rinviare al mittente le accuse di eversione lanciate dal segretario della Cgil a chi sostiene l’astensione. Da sempre i voti si esprimono in tre modi: con il Sì, con il No e con l’astensione.
E nessuno può cambiare queste carte in tavola.

Tutti i motivi per cui è bene astenersi dalla manifestazione di Roma. Scrive Cicchitto

Di Fabrizio Cicchitto

La manifestazione su Gaza indetta da Schlein, Conte, Fratoianni, Bonelli e Magi presenta tutte le ambiguità e doppiezze possibili e immaginabili al punto tale da costringere perfino Renzi a differenziarsi e a fare una cosa diversa a Milano con Calenda. Perché non è stata colta questa occasione per fare una manifestazione sia su Gaza, sia sull’Ucraina? Forse che le bombe di Netanyahu sono cattive e quelle di Putin sono buone? Scrive Fabrizio Cicchitto, presidente di Riformismo e Libertà, direttore di Civiltà Socialista

Cooperazione, visione, responsabilità. L'intervento di Giorgia Meloni all'Astana International Forum

Di Giorgia Meloni

L’Italia è stata la prima nazione dell’Ue a decidere di investire nelle relazioni con l’Asia centrale e i suoi singoli Stati membri, lanciando un formato permanente per condividere idee. Abbiamo indicato la strada, e il nostro esempio ha effettivamente guidato il cammino, come dimostrato dal primo Vertice Ue-Asia centrale dello scorso aprile, che non a caso ha elevato le relazioni tra la regione e l’Unione Europea a un partenariato strategico

Vi spiego perché il bilaterale Macron-Meloni deve essere strategico e non tattico. Parla Candiani

L’incontro fra Macron e Meloni deve servire a mettere in pratica davvero il contenuto del Trattato del Quirinale. Serve un allargamento dell’asse franco-tedesco che includa, anche in proiezione comunitaria, l’Italia. Il faccia a faccia deve essere strategico e non tattico: ora un accordo sull’energia nucleare che garantisca competitività alle imprese. Colloquio con il deputato leghista Stefano Candiani, membro dell’inter gruppo di amicizia Italia-Francia e componente parlamentare del Trattato del Quirinale

Spese militari Nato, la Germania supporta l’obiettivo 5% e rilancia il dialogo Ue-Usa

La Germania apre al nuovo target del 5% del Pil per la Difesa proposto dagli Stati Uniti, in vista del vertice Nato dell’Aja. Il segnale arriva durante il viaggio americano del ministro Wadephul, primo test dei nuovi equilibri transatlantici. Dietro l’intesa, le pressioni dell’amministrazione Trump e l’accelerazione tedesca sul riarmo. Mentre il confronto interno all’Alleanza prosegue in vista del summit, la svolta di Berlino restituisce una prima misura dei nuovi allineamenti tra Europa e Stati Uniti

Pnnr, dalla carta ai cantieri. La tre giorni del Green Med Symposium

Di che cosa si è discusso al Green Med Symposium, in corso a Napoli e organizzato da Ricicla Tv ed Ecomondo: una tre giorni dedicata alle principali tematiche ambientali e alle grandi sfide che ci vengono dai cambiamenti climatici

Il monito di Moody’s e l’eredità dei Cinque stelle. L'opinione di Polillo

Le modifiche legislative che sono state introdotte dal governo Meloni hanno raffreddato il problema del Superbonus fino a farlo quasi scomparire, come testimonia il rating di Moody’s. Che tuttavia non è riuscito a far sgombrare il campo da quelle pregiudiziali che continuano ad avvelenare il clima della politica italiana. L’analisi di Gianfranco Polillo

Gcap è il fiore all’occhiello della cooperazione industriale. Parola dell'ambasciatore Llewellyn

Nel contesto del Global combat air programme (Gcap), si configura una partnership strategica tra Leonardo, Bae Systems e Mitsubishi Heavy Industries, espressione di una cooperazione industriale e politico-istituzionale tra Italia, Regno Unito e Giappone. In Senato l’ambasciatore britannico in Italia Llewellyn ne ha ricordato il valore tattico e strategico, nonché la sua cruciale importanza per il futuro della difesa europea

La manifestazione per Gaza è un passo falso per l’opposizione e per l’Italia. Scrive Arditti

L’opposizione, anziché cavalcare una causa che divide, dovrebbe lavorare per una proposta unitaria che tenga conto della complessità del conflitto, senza cedere a semplificazioni che servono solo a scaldare gli animi delle rispettive basi elettorali. La manifestazione del 7 giugno, invece, rischia di essere solo un’occasione persa: per l’opposizione, per Schlein e, soprattutto, per l’Italia

Missili russi in Libia? Ecco cosa sappiamo

La Russia starebbe progettando l’installazione di missili nella base di Sebha, nel sud della Libia, con il sostegno del generale Haftar. Una mossa che potrebbe rafforzare la minaccia strategica su scala mediterranea. Intanto, la Turchia si avvicina a Bengasi, addestra le forze di Haftar e vende droni armati: Ankara ricalibra la sua posizione in vista di un possibile crollo del governo di Tripoli

Un colpo agli atenei, uno alla Cina. La mossa Usa sui visti secondo Fardella

Secondo il professor Fardella (“L’Orientale”) la mossa di Trump ha un duplice scopo: colpire internamente atenei come Harvard e NYU, fortemente dipendenti dalle rette e dai programmi di ricerca congiunti con la Cina, e indebolire dall’esterno la “testa di ponte” accademica del Partito comunista cinese. Sul piano negoziale, dice, è improbabile un riavvicinamento win-win

×

Iscriviti alla newsletter