Skip to main content
Quasi otto miliardi di dollari. È questa la stima che Craig Holman, lobbista dell’organizzazione americana Public Citizens, indica in una conversazione con Europa come stima del costo di questa tornata elettorale. Si sarà certi dei numeri soltanto a gennaio, deadline stabilita dalla Federal Election Commission entro la quale i rispettivi comitati dovranno svelare i propri numeri. E anche allora non ci sarà un quadro completo: bisognerà tener conto sia delle spese sostenute dalle organizzazioni no-profit che secondo la legislazione americana non devono svelare i propri rendiconti, sia delle risorse utilizzate per finanziare le varie campagne distrettuali per il Congresso che non cadono direttamente all’interno della spesa per la corsa alla Casa Bianca.
 
Il totale sarà comunque enorme. Per il momento però bisogna attenersi ai numeri di Money Race, il blog del New York Times che ha l’esplicito compito di seguire il come, il dove e il quando delle risorse finanziarie che vanno e vengono dai candidati presidenziali. Partiamo da Obama. Il titolare della Casa Bianca ha personalmente raccolto un totale di 934 milioni di dollari spendendone 852,9. Più in dettaglio, questa cifra è composta da 637,3 milioni di dollari di donazioni indirizzate da migliaia di piccoli sostenitori direttamente al presidente a cui va aggiunto il sostegno di 214,6 milioni di dollari da parte del Democratric National Commitee (Dnc), l’organo centrale del partito democratico e infine i 63,7 milioni di dollari provenienti dalle casse di Priorities Usa, il principale SuperPac sostenitore di Obama. Non finisce qui. Altri SuperPac anti-Romney quali Priorities Usa, Action e Seiu Cope hanno contribuito rispettivamente 65,8 milioni di dollari e 3,6 milioni.
 
Per Romney i numeri sono leggermente più alti. 881,8 milioni di donazioni dirette di cui 752,3 spesi. Di questi, 360,7 sono arrivati direttamente da i sostenitori dell’ex governatore del Massachusetts, 342 milioni sono stati messi a disposizione dal Republican National Convention (Rnc) e 131,6 milioni dal principale SuperPac, Restore our Future. In ordine di importanza hanno poi seguito American Crossroads, il comitato d’azione politica di Karl Rove, con 84,6 milioni, Americans for Prosperity, il comitato sostenuto dai plurimiliardari fratelli Koch, con 33,5 milioni, la National Rifle Association (Nra), la lobby degli armamenti, con 7,4 milioni di dollari, i comitati Restore our Future con 12,8 milioni e Ending Spending Action Fund con 4,7 milioni.
 
“Siamo letteralmente inondati di soldi. È uno tsunami”, sentenzia lapidario Holman. In questi ultimi giorni una pubblicità su due in televisione è pagata da un comitato di azione politica in favore di un candidato o di un altro. I cittadini non ce la fanno più. Stando anche ai sondaggi Citizens United, la decisione della Corte Suprema che ha aperto i cancelli della politica ai miliardari è vista con occhio negativo da circa il settanta per cento della popolazione. “Arriva un punto in cui la democrazia è in pericolo – continua Holman – e poche persone hanno un’influenza spropositata”. Basta guardare ai numeri: nelle elezioni del Congresso nel 2010, quando Citizens United era appena entrata in vigore e le corporazioni titubanti sulle loro nuove libertà, la spesa è aumenta del 427 percento rispetto alla precedente tornata. E se nulla sarà fatto sarà soltanto l’inizio.
 
Questo articolo e´ stato pubblicato originariamente su: Europa

L'invasione dei Super-Pac

Quasi otto miliardi di dollari. È questa la stima che Craig Holman, lobbista dell’organizzazione americana Public Citizens, indica in una conversazione con Europa come stima del costo di questa tornata elettorale. Si sarà certi dei numeri soltanto a gennaio, deadline stabilita dalla Federal Election Commission entro la quale i rispettivi comitati dovranno svelare i propri numeri. E anche allora non…

Usa 2012, dichiarazione d'amore di Obama a Michelle

"Non sarei l´uomo che sono adesso, senza la donna che ha accettato di sposarmi vent´anni fa". C´è anche l´omaggio a Michelle, nel primo discorso di Barack Obama da presidente rieletto degli Stati Uniti. Un omaggio che poi diventa una vera e propria dichiarazione."Lasciatemelo dire pubblicamente - ha aggiunto il presidente - Michelle: non ti ho mai amato di più. Non…

Chi esulta (e chi no) a Wall Street per Obama 2

Gli investitori e le grandi società stanno già guardando oltre le elezioni presidenziali. Streetinsider,  il sito che riporta notizie e analisi su Wall Street,  pensa al voto visto dal cuore della finanza americana, e a chi vince e chi perde con l’elezione di Barack Obama.   La sanità   Perde l’industria assicurativa, che sperava che Romney potesse smantellare l’Obamacare e, con il…

E dopo gli Usa, ora tocca alla Cina

Prima conferma alla vigilia del Congresso del Partito comunista cinese: Xi Jinping sarà nominato segretario generale. L´annuncio l´ha dato Cai Mingzhao, portavoce del Pcc, in conferenza stampa, chiarendo alcuni punti sull´appuntamento che incoronerà la leadership cinese del prossimo decennio. Rispetto alle ipotesi circolate nelle scorse settimane, sembra smentita la rimozione del pensiero di Mao Zedong dallo Statuto del Partito. L´emendamento…

Reality o della realtà

Proprio nell’anno che vede la chiusura del Grande fratello, come in una sorta di contrappasso dantesco, Cannes premia il film di Matteo Garrone Reality, ambientato in una Napoli postmoderna nella quale si dipanano le vicende del pescivendolo Luciano, aspirante concorrente, che scivola lentamente nella follia. Sgombriamo il campo dagli equivoci: nonostante il pretesto narrativo, Reality non è un film sulla…

Scassiniamo la Cassa dello Stato (Cdp). L'urlo di Stagnaro

Diceva Margaret Thatcher che l´Inghilterra, all´epoca in cui lei fece il suo ingresso a Downing Street numero 10, era un Paese nel quale le imprese private erano controllate dai funzionari pubblici e quelle pubbliche da nessuno. L´Italia potrebbe oggi diventare un Paese nel quale le imprese private sono controllate dalla Cassa depositi e prestiti, e la Cdp da nessuno.  …

Numeri da de profundis. Tutto merito dell'austerità...

Le previsioni economiche d´autunno della Commissione europea, pubblicate oggi a Bruxelles, confermano che sia l´Eurozona che l´Ue a Ventisette sono in recessione nel 2012, con un calo del Pil rispettivamente dello 0,4 e dello 0,3% rispetto al 2011. Secondo la Commissione europea, dopo la contrazione registrata nel secondo trimestre, non vi sarà una ripresa dell´attività economica prima della fine dell´anno.…

Quando un Nobel non basta

È ormai fin troppo facile associare il termine “crisi” all’idea di Europa. Con un tempismo alquanto dubbio, il Comitato norvegese del premio Nobel ha invece contrapposto il termine “successo”. Un successo, quello dell’Unione europea, che non si riferisce al mantenimento della pace nel mondo, quanto piuttosto alla garanzia della pace entro i propri confini. In effetti, il più grande successo…

Legge elettorale, un bonus in fondo al tunnel?

I quotidiani Pubblico e Fatto Quotidiano l’hanno già ribattezzata “legge truffa”, memori della famosa legge elettorale del ‘53. Sull’emendamento passato ieri in Commissione Affari costituzionali del Senato che fissa al 42,5% la soglia minima per accedere al premio di maggioranza non si spengono le polemiche. L’iniziativa di Pdl-Udc e Lega, oltre all’Api di Francesco Rutelli, ha dato vita a un…

Identikit del moderato liberal che ha snobbato Romney

Barack Obama nel discorso con cui ha celebrato la sua rielezione alla Casa Bianca ha parlato di “un’America più responsabile”. E la sua è apparsa a molti la vittoria di una Nazione diversa, ancora più di quattro anni fa. Il dato si evincebbe da una prima analisi del voto che vede in primo piano fra gli elettori le donne, gli…

×

Iscriviti alla newsletter