Skip to main content
Dove è Xi Jinping? La domanda è ormai ricorrente ma nessuno risponde in modo preciso e si è arrivati al punto che, durante una conferenza stampa, il portavoce del ministro degli Esteri, Hong Lei ha dichiarato tra lo stupore generale: “Spero che mi verranno rivolte domande più serie”. L’assenza dalla scena pubblica dell’uomo che è stato designato come il successore dell’attuale presidente della Cina, Hu Jintao, non è esattamente questione di poca rilevanza. La sua ultima apparizione risale al 1° settembre, in occasione del discorso indirizzato agli studenti della Scuola di Partito. Da allora nessuna notizia, esclusa una breve citazione di oggi da parte della stampa cinese.
 
Il mistero poi si infittisce per le risposte poco esaustive delle autorità di Pechino. Un problema di salute non bene identificato che va da un mal di schiena, causato dalla nuotata quotidiana o da una partita a calcio, fino ad un infarto di lieve entità. L’altra ipotesi vede Xi Jinping vittima di un incidente di auto ma si tratterebbe di un vero e proprio attentato attribuito dai vertici del Partito ai sostenitori di Bo Xilai. E anche qui ulteriori congetture, per alcuni è rimasto gravemente ferito e per altri è morto. Infine c’è chi parla di una epurazione dal Partito e chi invece sostiene in un semplice ritiro dalle attività politiche per prepararsi meglio al difficile compito che lo aspetta.
 
Qualunque sia la motivazione, è certo che la transizione politica sta avvenendo in modo caotico e le tensioni sono numerose. Emerge poi un segnale di debolezza che la Cina, ormai considerata una potenza a livello mondiale, non può permettersi. Il momento è molto delicato perché non si tratta di un semplice avvicendamento politico, chi guiderà il paese nei prossimi dieci anni avrà il difficile compito di dare stabilità al paese sia all’interno che all’esterno. In questi anni, la crescita della Cina è stata a due cifre ma, come è normale, si avvertono i primi segnali di un rallentamento economico che deve essere affrontato consolidando il lavoro svolto fino ad ora.
 
Gli scandali che hanno coinvolto Bo Xilai e sua moglie, la data ancora ignota del prossimo congresso del Partito comunista e la misteriosa sparizione di Xi Jinping potrebbero far traballare l’immagine di solida potenza che la Cina ha cercato di costruirsi. La scorsa settimana, sono stati annullati alcuni incontri diplomatici – con il segretario di Stato americano Hillary Clinton, con il primo ministro di Singapore Lee Hsien loong e con il premier danese Helle Thorning-Schmidt – un comportamento non usuale per il governo di Pechino. Ad aggiungere poi ulteriori sospetti sulla scomparsa è la censura sul web, digitando i caratteri per comporre il nome “Xi Jinping” non compaiono risultati nella ricerca. Troppe questioni irrisolte per archiviare la questione come semplice tutela della vita privata del futuro leader della Cina.

Cina e il silenzio sulla scomparsa di Xi Jinping

Dove è Xi Jinping? La domanda è ormai ricorrente ma nessuno risponde in modo preciso e si è arrivati al punto che, durante una conferenza stampa, il portavoce del ministro degli Esteri, Hong Lei ha dichiarato tra lo stupore generale: “Spero che mi verranno rivolte domande più serie”. L’assenza dalla scena pubblica dell’uomo che è stato designato come il successore…

L'Olanda dice sì a Rutte, il liberale che guarda a Bruxelles

Il premier liberale uscente Mark Rutte non molla il potere in Olanda. I risultati del voto, non ancora definitivi, permettono al partito di Rutte (Vvd) di conquistare 41 dei 150 seggi del Parlamento (10 in più del 2010).   La conferma di questi risultati, i migliori della storia del suo partito, consente quindi al leader liberale di essere il grande…

@FLuccisano

il prossimo presidente degli Stati Uniti si decide a #Bengasi ?

Attacco a Bengasi, l’ombra di Al Qaeda

Quella che sembrava la reazione violenta a un film anti-islam, ora assume altri colori, se possibile, ancora più inquietanti. Ci sarebbe infatti la firma di Al Qaeda sull´attacco al consolato americano a Bengasi. Secondo un testimone citato dal Washington Post, l´assalto alla sede diplomatica avrebbe avuto luogo dopo che un gruppo di militanti si sarebbe unito ai manifestanti che protestavano…

La reazione americana: navi da guerra in Libia

Il Pentagono ha deciso di inviare due navi da guerra verso le coste libiche, dopo l´attacco di ieri al consolato statunitense di Bengasi che è costato la vita all´ambasciatore Chris Stevens e ad altri tre funzionari americani. "Due navi stanno muovendo verso la Libia, ma semplicemente come misura preventiva", ha confermato una fonte. Secondo quanto riferito dalla stampa locale, le…

Bengasi: così la stampa estera valuta l'attentato

La morte violenta di quattro diplomatici americani al consolato di Bengasi "ha sconvolto Washington", può “avvelenare le relazioni tra America e Libia e troncare le speranze dell’opinione pubblica americana sugli effetti democratici della rivoluzione araba”, osserva il New York Times rilevando come gli avvenimenti libici rappresentino nuove sfide per l´instabilità Medio orientale a meno di due mesi dalle presidenziali americane.Il Washington Post ritiene…

Investimenti verdi, a che punto siamo?

In tempi di vacche magre, i numeri che provengono dall’economia verde sono più che consolanti. Dal 2004 al 2011 gli investimenti sono cresciuti del 300%, raggiungendo i 260 miliardi di dollari. Secondo una stima di General Electric, i mercati ecoefficienti valgono oggi 1,5 trilioni di dollari. Nel settore dei venture capitalist Usa, colpito più di altri dalla crisi finanziaria, quasi…

Et voilà l'ultima bozza di Passera sull'agenda digitale

Il ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera torna all’attacco in tema di Agenda digitale, affrontando dunque gli argomenti del documento digitale, banda larga, PA digitale e start up.   L’ultima bozza in materia dovrà essere ben studiata in questi giorni, considerando che il Cdm che ne discuterà sembra essere slittato nei giorni e si terrà probabilmente non prima del…

Quanto ci piace l’Ue. Ma non l’euro

È arrivata l’11° edizione del rapporto annuale Transatlantic Trends. Questo martedì è stata presentata l’indagine annuale che misura l’opinione pubblica negli Stati Uniti e in Europa. Come anticipato da Formiche.net, lo studio rivela che gli europei considerano positivo l’effetto dell’appartenenza all’UE sull’economia di ogni paese. Invece sono in pochi a credere all’euro: il 57% degli europei ritiene che l’effetto della moneta…

libia

Attacco in Libia, Varvelli: “Il Film? Solo un pretesto”

“Il film è solo un pretesto”. Non ha dubbi Arturo Varvelli, ricercatore dell’Istituto Ispi ed esperto di questioni libiche, nel commentare con Formiche.net l’attentato a Bengasi di questa notte, reazione delle frange estreme, secondo la versione più diffusa, al film anti-islam “Innocence of Muslims” di Sam Bacile.   “Certo, quella provocazione è stato un atto di grande stupidità ma quanto…

×

Iscriviti alla newsletter