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Uzbekistan e Kazakhstan, da oggi all’attenzione di Giorgia Meloni che vi inizia una densa visita di tre giorni, rappresentano le spie di un’area progressivamente diventata strategica sul terreno dei commerci, di geopolitica e quindi relazioni. Quell’Asia centrale che è di fatto cerniera tra due blocchi continentali che sono al contempo anche mercati e sfere di influenza. Il peso specifico di queste regioni è aumentato anche per via della concorrenza alla voce punti di riferimento: la Russia non è più il principale (o l’unico) player, accanto a numeri incoraggianti per l’Italia circa l’export. Tutti indizi che hanno fatto maturare la consapevolezza che, nell’ottica di un’Italia che si fa sempre più globale, è necessario favorire proficue interlocuzioni e rafforzare i partenariati bilaterali.

La presidente del Consiglio oggi è in visita nella Repubblica dell’Uzbekistan, domani in Kazakhstan dove parteciperà al Vertice Asia Centrale-Italia fino al giorno 30 e terrà un intervento all’Aif (Astana International Forum).

Il ruolo dell’Asia centrale

Una porta a due ante, che da un lato tesse le fila di nuove alleanze in chiave euromediterranea tentando di diversificare le storiche relazioni con Mosca; e dall’altro si ritaglia uno spazio proprio alla voce interconnessioni e reti trasportistiche. I Paesi dell’Asia centrale sono diventati intriganti e con un crescente appeal geopolitico, sia per le nuove opportunità di scambi commerciali sia per la postura che, ad esempio su Ucraina e Afghanistan, stanno assumendo.

Non solo, anche il dossier legato ai materiali critici, alle terre rare e all’idrogeno verde è di primaria importanza dal momento che i primi sono essenziali per gli sforzi di diversificazione strategica dell’Italia e dell’Europa, e in questo senso il Kazakistan è super produttore di alcuni dei prodotti più cruciali del settore grazie a oltre 5 mila giacimenti inesplorati e 19 materie prime rare su 34 prodotte nel paese. Inoltre il Kazakhstan come hub infrastrutturale, copre l’80% del traffico merci tra la Cina e l’Occidente: in questo senso il Middle Corridor rappresenta non solo la via più breve, ma anche la più sostenibile per l’Europa.

Qui Samarcanda

Prima a Samarcanda e in seguito ad Astana: è la prima visita della presidente Meloni in Asia Centrale, a conferma dell’attenzione crescente dell’Italia per una regione strategica, ponte naturale tra Europa e Asia e anello di congiunzione tra Occidente e Oriente. A Samarcanda Meloni incontrerà il Presidente della Repubblica dell’Uzbekistan, Shavkat Mirziyoyev.

Al termine del colloquio, spiegano fonti italiane, sarà adottata una dichiarazione congiunta per rafforzare il partenariato strategico e consolidare la cooperazione tra le due Nazioni, con un focus su settori prioritari: energia, industria, ambiente e risorse idriche, sicurezza e difesa, governo dei flussi migratori, materie prime critiche, agricoltura sostenibile, supporto alle Pmi, connettività e infrastrutture di trasporto, nonché istruzione superiore, cultura, ricerca e innovazione. Nel corso della visita saranno sottoscritti accordi governativi e intese commerciali in questi ambiti.

Astana International Forum

Ad Astana parteciperà all’International Forum, intervenendo in una sessione dedicata. Il Tema dell’edizione 2025 è “Connecting Minds, Shaping the Future”, saltato lo scorso anno per via delle alluvioni che colpirono il Paese. Tre le aree di interesse: politica estera e sicurezza internazionale; energia e cambiamento climatico; economia e finanza. In questo senso l’Aif si rivela utile strumento di soft power per intercettare un’esigenza di dialogo precisa tra partner provenienti da diversi blocchi. L’obiettivo dei promotori è riaccendere il multilateralismo, innescare un dialogo trasformativo e progettare approcci pratici alle sfide globali più urgenti, catalizzando un movimento di ottimismo pragmatico e orientato al futuro.

Qui Astana

Successivamente avrà un incontro bilaterale con il Presidente della Repubblica del Kazakhstan, Kassym-Jomart Tokayev. L’incontro si chiuderà con l’adozione di una Dichiarazione Congiunta sul Partenariato Strategico Bilaterale. A margine dell’incontro saranno firmati e scambiati diversi accordi, anche di natura economica con attenzione, tra gli altri settori, alle infrastrutture, all’energia, alle materie prime critiche, alle piccole e medie imprese. Nel corso della missione Meloni avrà, inoltre, incontri bilaterali con il Presidente della Repubblica del Kirghizistan, Sadir Japarov; il Presidente della Repubblica del Tagikistan, Emomali Rahmon; e il Presidente della Repubblica del Turkmenistan, Serdar Berdimuhamedow.

Il Vertice Italia-Asia Centrale

Il 30 maggio, ad Astana, si terrà il Vertice tra l’Italia e i cinque Paesi dell’Asia Centrale: Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan. È la prima riunione a livello di capi di Stato e di governo nell’ambito del formato 1+5, lanciato dall’Italia con la prima riunione ministeriale svoltasi a Roma nel dicembre 2019, seguita dagli incontri a Tashkent (2021) e Roma (2024). Nell’occasione verrà siglata una Dichiarazione Congiunta che individuerà le principali direttrici della cooperazione regionale: energia, materie prime critiche, gestione sostenibile delle risorse idriche, sicurezza (con particolare riferimento alla lotta al terrorismo e al traffico di droga), connettività, cooperazione economica, accademica e nel campo della formazione.

Le catene di approvvigionamento

Uno dei temi trattati nel forum sarà quello delle catene di approvvigionamento connesse alle reti trasportistiche e ai grandi progetti innovativi, come quello del Trans-Caspian Transport Corridor che collegherà l’Europa e l’Asia centrale anche al fine di rafforzare i legami economici e la sicurezza energetica nella regione. L’iniziativa rientra nel Global Gateway, strumento che punta a mobilitare fino a 300 miliardi di euro di investimenti tra il 2021 e il 2027. Un progetto a cui Roma guarda con interesse sia grazie alla possibilità di connettere più aree divenute ormai strategiche, sia al fine di creare opportunità per le imprese europee e italiane. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina si è reso necessario recepire rotte alternative tra l’Europa e l’Asia.

Il tema è stato al centro del secondo forum economico Ue-Asia centrale, che si è svolto nel maggio 2023 in Kazakhistan dove Bers e Commissione europea hanno esaminato i 33 progetti infrastrutturali e le 7 azioni chiave, tramite cui migliorare le reti di trasporto trans-caspiane. Il progetto prevede protocolli d’intesa per un totale di 1,47 miliardi di euro con i governi di Kazakistan, Kirghizistan e Uzbekistan, e con la Banca di sviluppo del Kazakistan, con le garanzie fornite dalla Commissione europea.

Roma e Astana

Italia e Kazakhstan vantano una relazione molto interessante che presenta buoni margini di miglioramento alla voce export. In Kazakhstan è stata aperta una sede locale di Confindustria; sono in piedi quasi cento accordi di cooperazione interuniversitaria, dal 2023 c’è il primo Istituto italiano di cultura dell’Asia centrale; l’Italia è il primo acquirente di greggio kazako, con quasi il 28% del totale esportato e l’interscambio del 2022 tra Roma e Astana è stato record da 4,5 miliardi (+66%).

Notevoli sono le opportunità rappresentate da Astana con anche ganci di carattere geopolitico, sociale, culturale e commerciale che aprono a nuove possibilità per le aziende italiane, accanto a risultato già raggiunti come i progetti targati Eni e la spinta verso il fronte asiatico che il governo sta contribuendo ad esercitare.

In precedenza i vertici dei due Paesi, Giorgia Meloni e il Presidente della Repubblica del Kazakistan Kassym-Jomart Tokayev, si erano incontrati nel gennaio 2024 a Roma in occasione della tavola rotonda imprenditoriale Italia-Kazakistan presso la Farnesina e il Ministro degli Esteri Antonio Tajani nel 2023 (dopo 27 anni di attesa) aveva preso parte ad Astana alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede dell’Ambasciata d’Italia e dell’IIC e aveva siglato un Memorandum d’intesa focalizzato sulle materie prime essenziali e sulle energie rinnovabili.

La visione dell’Italia per l’Asia Centrale. Il viaggio strategico di Meloni

Non solo il vertice Italia-Asia centrale, la premier interverrà all’Astana International Forum. Uno dei temi trattati sarà quello delle catene di approvvigionamento connesse alle reti trasportistiche e ai grandi progetti innovativi, come quello del Trans-Caspian Transport Corridor che collegherà l’Europa e l’Asia centrale anche al fine di rafforzare i legami economici e la sicurezza energetica nella regione. L’iniziativa rientra nel Global Gateway, strumento che punta a mobilitare fino a 300 miliardi di euro di investimenti tra il 2021 e il 2027

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