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I Ceo continuano ad avere fiducia nelle prospettive di crescita dell’economia globale, ma cambia la percezione sui rischi che potrebbero ostacolarla. La politica globale, i flussi commerciali e le relazioni internazionali chiedono ai Ceo un nuovo livello di resilienza. In questa fase risulta cruciale rivalutare le priorità strategiche e concentrarsi sui modelli di intelligenza artificiale generativa, sulla gestione dei talenti e sulle crescenti aspettative degli stakeholder sulle questioni ambientali, sociali e di governance (ESG).

I leader delle organizzazioni si trovano ad affrontare sfide e ostacoli alla crescita su diversi fronti: dall’incertezza geopolitica, alle crescenti aspettative degli stakeholder in ambito ESG, fino all’adozione dell’intelligenza artificiale generativa. Nonostante ciò, la fiducia globale a medio termine rimane solida e si osserva un consenso diffuso sul fatto che nel tempo si tornerà su un percorso di crescita sostenibile.

In un periodo di profonda incertezza la chiave del successo si fonda su un approccio e una pianificazione strategica di lungo termine, nonché nell’impegno da parte della leadership ad evitare un approccio e una visione di breve termine, fattori che in tale contesto costituiscono una minaccia.

Da quanto emerge dalla survey di KPMG – Ceo Outlook 2023 – la fiducia nelle prospettive economiche globali per i prossimi tre anni rimane sostanzialmente stabile rispetto alla rilevazione dello scorso anno, superando persino i livelli pre-pandemici. Quasi tre Ceo su quattro (73%) si dichiarano fiduciosi rispetto alle prospettive di crescita dell’economia globale dei prossimi tre anni, rispetto al 71% dello scorso anno. Questo dato riflette una chiara resilienza e l’obiettivo comune orientato a una crescita sostenibile e di lungo periodo. Tuttavia, la fiducia dei Ceo nelle prospettive di crescita della propria azienda è ai minimi rispetto agli ultimi 3 anni: all’inizio del 2020, l’85% dei Ceo era fiducioso nelle prospettive di crescita del proprio business, rispetto al 77% di quest’anno.

L’intelligenza artificiale (AI) è pervasiva e sta trasformando la vita quotidiana, le imprese e la società. Con l’emergere e l’importanza crescente di strumenti come Bard e ChatGPT, i Ceo riconoscono il potenziale apparentemente illimitato della generative AI e stanno accelerando in termini di esplorazione della tecnologia e di investimenti ad essa collegati.

La generative AI rappresenta una priorità di investimento assoluta: il 70% sta facendo ingenti investimenti in questa tecnologia per ottenere un vantaggio competitivo e il 52% si aspetta di vedere un ritorno sull’investimento entro un orizzonte temporale di tre-cinque anni. L’aumento della redditività è, infatti, indicato come il primo vantaggio dell’implementazione della generative AI all’interno di un’organizzazione (22%).

Tuttavia, i Ceo riconoscono anche i rischi che le tecnologie emergenti possono introdurre. Il 57% si dimostra principalmente preoccupato per gli impatti etici e la mancanza di regolamentazione.

Le tecnologie di intelligenza artificiale aumentano anche i rischi per la sicurezza informatica. Nonostante questa tecnologia possa contribuire anche a segnalare gli attacchi informatici, l’82% ritiene che, allo stesso tempo, l’AI possa fornire agli avversari nuove strategie di attacco.

Malgrado la crescente attenzione degli ultimi anni sulla sicurezza informatica, oggi più di un quarto dei Ceo (27%) dichiara di non sentirsi preparato ad affrontare un possibile attacco informatico (lo scorso anno era il 24%). L’aumento delle minacce informatiche e della sofisticazione degli attacchi (34%) e la carenza di personale qualificato (24%) sono tra le principali cause identificate.

È pertanto essenziale che i Ceo guidino il processo di adozione in azienda dell’intelligenza artificiale in maniera sicura e che si concentrino sulla governance.

In questo contesto è opportuno adottare l’IA generativa in modo etico, tenendo in primo piano le esigenze di dipendenti e clienti, rimanendo aggiornati sulle strategie di attacco informatico al fine di evitare che i dipendenti possano esporre l’azienda a rischi.

Nel 2023 i Ceo dovranno affrontare numerose sfide, tra cui l’incertezza geopolitica, il futuro del lavoro, l’aumento dei cyberattacchi e altro ancora. Queste sfide si svolgeranno in un contesto macroeconomico sempre più difficile, ma coloro che si proiettano in avanti con fiducia, tracceranno un percorso per la crescita futura delle loro organizzazioni.

Economia globale, la fiducia dei Ceo sul futuro nel report KPMG

Di Lamberto Ioele

I Ceo sono fiduciosi sull’economia globale per i prossimi anni, ma da quanto emerge dal “Ceo Outlook 2023” di KPMG, si reputano ancora impreparati a fronteggiare i rischi cyber. L’analisi di Lamberto Ioele, senior manager di KPMG Advisory S.p.A.

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