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Come sembrano lontani i tempi in cui Barack Obama teneva Silvio Berlusconi “a distanza” di almeno un braccio, forse per evitare effusioni o pacche sulle spalle considerate imbarazzanti: la “fredda correttezza” con cui il presidente americano trattava l´ex premier è ormai un ricordo del passato, scrive il New York Times nel suo blog politico da Washington a firma di Helene Cooper, e oggi “Washington accoglie a braccia aperte” Mario Monti.
 
Tanto che, scrive Cooper sul quotidiano newyorchese, “i diplomatici italiani hanno dovuto dribblare una pioggia di richieste di media e diplomatici americani, “tutti alla ricerca di ´un pezzo´ di Mr. Monti”. Tanto che questa settimana, “il ´biglietto´ più cercato in città è quello per una cena col nuovo premier alla scintillante Villa Firenze, sede dell´Ambasciata d´Italia”.
 
D´altronde, osserva il Nyt, Monti è apprezzato al livello internazionale, come un “duro economista che potrebbe proprio essere capace di ritrovare la fiducia di cui l´Italia ha bisogno per uscire dalla crisi finanziaria”. E in più, Monti è “decisamente, un serioso burocrate europeo che non sembra avere scheletri nell´armadio”.
Nell´incontro con Obama, “i due parleranno di economia globale, di riforme strutturali, della crisi del debito e del ´costante ruolo di leadership´ dell´Italia in Afghanistan”, scrive Cooper.
 
E “forse Obama finalmente ringrazierà Monti per il contributo dell´Italia alla guerra in Libia l´anno scorso; qualcosa che non aveva fatto, notevolmente, parlando di Libia alle Nazioni Unite nel settembre scorso, un´omissione che aveva fatto schiumare di rabbia gli assistenti di Berlusconi”.
 

New York Times: "Washington accoglie Monti a braccia aperte"

Come sembrano lontani i tempi in cui Barack Obama teneva Silvio Berlusconi "a distanza" di almeno un braccio, forse per evitare effusioni o pacche sulle spalle considerate imbarazzanti: la "fredda correttezza" con cui il presidente americano trattava l´ex premier è ormai un ricordo del passato, scrive il New York Times nel suo blog politico da Washington a firma di Helene…

L'oriente sbagliato

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Il vuoto si riempie. Sempre

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Una start-up contro il terrorismo

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Ricordando Giovanni Cresti

SIENA - Il professor Alberto Brandani, presidente di Federtrasporto, è stato per anni una persona vicinissima al dottor Giovanni Cresti. Quando lo ha conosciuto e cosa è stato per lei? L´ho conosciuto a cavallotra il ´71 e il ´72 e per me è stato per lunghi anni una guida ed un maestro nell´insegnamento del mondo bancario, finanziario e generale. -…

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