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Una nazione “seriamente inguaiata”. A far da contorno c’è l’emergenza rifiuti di Napoli che “simboleggia una crisi di più vasta scala di un paese che per dirla come va di moda adesso è bloccato”. Politica ed economia stagnanti ed ora una campagna elettorale di “promesse che non verranno mantenute”.
Questo il quadro dipinto oggi da The Economist. Il settimanale parte da qui  per analizzare i segnali di novità che affiorano sullo scenario politico italiano e commenta: “Dopo anni di rincretinimento si profila un rinnovato e generalizzato spirito di apertura. Ma le possibilità di una primavera italiana sono ridotte”.
L’elemento di novità affrontato questa settimana dal magazine è la ricerca de “il volto nuovo”. The Economist, infatti, vede il cambiamento nella candidatura di persone che per la prima volta si affacciano “ufficialmente” alla politica italiana. Il fenomeno muove dall’esigenza di tentare il riavvicinamento dei cittadini alla politica, dopo la profonda spaccatura che ha trovato il suo coronamento nel diffuso sentimento di antipolitica dei mesi scorsi.
Tante le new entry, dunque, candidate a sedere in Parlamento per dar voce ai bisogni reali di una società stanca e sfiduciata. La strategia del volto nuovo adottata dai principali partiti italiani, commenta The Economist, ha riscosso un notevole successo richiamando l’attenzione della popolazione spronata, così, a riscoprire la voglia di una maggiore partecipazione alla res publica.
“I want to contribute to the rebirth of this country”. The Economist parte da questa frase di Alessandra Borghese, principessa della nobiltà romana candidata con l’Udc, e arriva a sottolineare che le new entry “sono molte di più di quante se ne siano mai viste fin dalle elezioni del 1994, quando il tycoon dei media Silvio Berlusconi scese in campo con un movimento politico prevalentemente composto da suoi manager”.
Quanto e come riportato oggi dal settimanale (due pagine dedicate all’Italia per la sua campagna elettorale e la situazione dei rifiuti in Campania) deve far riflettere: come su un palcoscenico, un enorme occhio di bue internazionale è puntato su di noi, illuminando ogni azione. Nessuna mossa può sfuggire. Sta all’Italia, ora, muovere i passi giusti, cadenzati, come in un’elegante danza, dal ritmo di una nuova musica.

Il paese "inguaiato" sotto gli occhi di tutti

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