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L’Italia si è astenuta sulla risoluzione presentata dai Paesi arabi per un cessate il fuoco nella striscia di Gaza, durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, in quanto, “pur riconoscendo lo sforzo dei Paesi nostri partner nel mondo arabo”, “mancano tre elementi importanti: la condanna inequivocabile e senza ambiguità degli attacchi di Hamas nei confronti di civili israeliani innocenti, il diritto di difendersi di ogni Stato sotto attacco, in questo caso Israele, e infine non si menziona il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi”. Lo ha detto l’ambasciatore Maurizio Massari, rappresentante permanente dell’Italia presso le Nazioni Unite a New York.

Come ha spiegato l’ambasciatore Massari, ha ricordato spiegato poi Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, “non c’erano la condanna di Hamas, né un riferimento al diritto all’autodifesa di Israele, punti che non rendevano equilibrata la risoluzione”. Israele “ha subito un attacco durissimo, sono stati sgozzati e decapitati neonati, compiuti crimini orribili contro la popolazione civile israeliana e questo non era ben sottolineato”, ha aggiunto il ministro ai microfoni di Agorà su Rai3 e del Gr1 Rai.

La risoluzione è stata adottata con 120 voti a favore, 14 contrari e 45 astensioni.

Voto all’Onu su Israele. Ecco perché l’Italia si è astenuta

Ecco cosa mancava nella risoluzione secondo il governo di Roma: la condanna inequivocabile e senza ambiguità degli attacchi di Hamas nei confronti di civili israeliani innocenti, il diritto di difendersi di ogni Stato sotto attacco e il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi

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