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“Il nostro sogno sarebbe una coalizione europea che comprendesse Ppe, Ecr e Id. Ma ci vorrà ancora tempo per realizzarla”. Il presidente del gruppo Identità e Democrazia, l’europarlamentare della Lega Marco Zanni dà rassicurazioni sul posizionamento del partito in Ue in vista delle elezioni 2024: “Il Carroccio non sarà isolato e darà il suo appoggio alle iniziative di Ppe ed Ecr”.

Zanni, il segretario Matteo Salvini ha convocato un congresso federale il 2 maggio per discutere il posizionamento della Lega in Europa. Che tipo di esito prevede?

Il punto di partenza sarà il nostro legame con Id. Ma, al di là di questo, noi lavoriamo per avere in Europa un centrodestra unito che possa essere determinante per i nuovi assetti degli organismi sovra-nazionali.

Le posizioni di alcuni membri di Id sembrano confliggenti rispetto alla linea del governo. Basti pensare alle esternazioni di Le Pen sulla Nato…

Le Pen esprime una linea molto comune in generale in Francia. C’è un’insofferenza generalizzata verso la Nato. Nello scacchiere geopolitico la Francia conta ancora tanto e probabilmente vorrebbe contare anche di più.

E le esternazioni filo-putiniste?

Le ultime dichiarazioni di Le Pen sono molto più ridimensionate rispetto al passato. Ma, più in generale, c’è una progressiva normalizzazione di tutti i membri di Id. Ed è per questo motivo che non temo un isolamento di Id rispetto al lavoro di Ecr e Ppe. A ogni modo la Lega mantiene la sua autonomia e potrà decidere autonomamente quali scelte intraprendere anche rispetto ad altri componenti di Id.

Quali sono le variabili che modificheranno i futuri assetti dell’Ue?

Sicuramente lo spartiacque sarà ciò che accadrà in Francia. Macron non si può ricandidare e i suoi delfini non sembrano godere di ottime prospettive. Detto questo, vanno tenuti monitorati anche i risultati che le urne consegneranno in Spagna e in Polonia. In ogni caso penso che il concetto di maggioranza, dal 2024, sarà abbastanza modulare.

Ritiene che il modello italiano possa essere replicabile?

Tenendo presente tutte le differenze che caratterizzano i vari schieramenti di stampo conservatore in Europa, penso che il modello italiano abbia dimostrato di essere particolarmente efficace. Più in generale ritengo che gli equilibri siano cambiati e che gli elettori europei si riconoscano per la stragrande maggioranza nei valori conservatori. Occorre tenere a mente, soprattutto, che i veti incrociati non convengono a nessuno se non a consegnare i ruoli chiave nelle istituzioni europee alle sinistre.

Un messaggio al Ppe?

Sì, ma so che Weber ed Ecr stanno lavorando assiduamente per la presidenza della Commissione e il presidente dei popolari ha tutto l’interesse a far convergere voti su un nome che sia una loro espressione. Dirò di più, a conferma di come le preoccupazioni per un possibile isolamento di Id siano sostanzialmente infondate. Ci sono parti del Ppe che già lavorano sia con la Lega, sia con il Rassemblement National. Ci saremo e lavoreremo per il centrodestra unito.

La Lega non sarà isolata in Europa e Id lavorerà con Ecr e Ppe. Parla Zanni

All’interno del gruppo di Identità e democrazia è in atto una “normalizzazione a partire da Le Pen”. La Lega non “sarà isolata e lavorerà per il centrodestra unito, assieme a Ppe e Ecr”. L’europarlamentare del Carroccio: “Evitiamo veti incrociati. Il modello di centrodestra italiano può funzionare perché gli elettori si riconoscono nei nostri valori”

Il terzo Polo di Carfagna sarebbe una risorsa per il centrodestra. Parla Cesa

Il grande partito conservatore, una coalizione da allargare e il centro da recuperare. Mara Carfagna sarebbe “perfetta” per un’ampliamento del centrodestra. Ne è convinto il leader dell’Udc che ragiona anche in chiave europee 2024. “Molti del terzo polo in Parlamento hanno votato le misure adottate dall’attuale maggioranza. Molti di loro, come Carfagna e Gelmini, vengono dal centrodestra. Insomma, includere il terzo polo nel centrodestra non sarebbe un’operazione difficile”

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