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Hamas ha diffuso ieri sera un video che ritrae uno degli ostaggi, Mia Shem, una ventunenne franco-israeliana di Shoham, i cui genitori hanno recentemente incontrato la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna. Nel video la giovane, rapita mentre si trovava al festival di musica elettronica nei pressi del Kibbutz di Reim, parla, forse legge un testo: dice di essere stata operata per 3 ore, di aver ricevuto cure mediche e farmaci e di voler tornare a casa.

“Nel video, Hamas cerca di presentarsi come un’organizzazione umanitaria, mentre è un’organizzazione terroristica omicida responsabile dell’assassinio e del rapimento di neonati, donne, bambini e anziani”, dicono le Forze di difesa israeliane. Israele ha offerto una ricompensa di 250.000 dollari agli abitanti di Gaza che forniscono informazioni sulla posizione degli ostaggi.

Il video, infatti, sembra l’inizio della guerra psicologica. È probabile che vedremo altre immagini di questo tipo. Nelle mani di Hamas ci sono almeno 199 ostaggi secondo le autorità israeliane. L’obiettivo è fare pressione su Israele, chiedendo di fermare i bombardamenti su Gaza e ritardare un intervento terrestre.

Il video della giovane rapita da Hamas è l’inizio della guerra psicologica

Mia Shem, 21 anni, parla delle cure ricevute e chiede di tornare a casa. L’obiettivo di questi filmati è fare pressione su Israele, chiedendo di fermare i bombardamenti su Gaza e ritardare un intervento terrestre

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