Il summit Nato 2025 si svolgerà all’Aja, nei Paesi Bassi, dal 24 al 26 giugno. In questa sede, si ridefinirà il contributo europeo alla difesa, alla luce del disimpegno Usa dall’Europa. Gli alleati Ue e Canada presenteranno una strategia comune contro nuove minacce, puntando su cooperazione e aumento della spesa militare
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Più povera e più vecchia. La fotografia dell'Italia nel rapporto Istat
Negli ultimi cinque anni le retribuzioni hanno perso oltre il 10%, sancendo lo sganciamento dal costo della vita e creando nuove forma di povertà. Troppi laureati lasciano il Paese e chi resta non ha sempre voglia di lavorare. Sul versante dell’energia, prosegue il boom delle rinnovabili
Mai sprecare una (nuova) buona crisi. Il partenariato strategico Regno Unito-Ue
Il 19 maggio, a Londra, il raggiungimento per l’accordo di un nuovo partenariato strategico tra Regno Unito ed Unione europea è stato il risultato di mesi di negoziati, culminati col vertice tra il premier Keir Starmer e la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen. L’accordo strategico stabilisce un quadro strutturato per dialogo di alto livello e consultazioni, favorendo iniziative congiunte e aprendo la possibilità per il Regno Unito di partecipare a specifici progetti di difesa dell’Ue
Tra difesa antimissile e comando unificato. A che punto è la Difesa Ue secondo Margelletti (Cesi)
Mentre gli Stati Uniti accelerano sul Golden Dome, un sistema interspaziale integrato per intercettare missili ipersonici, l’Europa si interroga su come rafforzare la propria difesa. Il Direttore del Cesi evidenzia i limiti della frammentazione europea e la necessità di superare le duplicazioni con la Nato attraverso un comando unificato, un procurement coordinato e una governance politica condivisa. L’intervista di Gianfranco D’Anna
Tokyo e Seul aiuteranno Trump con le navi (anti-Cina). Ma anche Roma ha un ruolo
Gli Stati Uniti stanno rilanciando la propria cantieristica navale per rispondere all’ascesa marittima della Cina, puntando su partnership con Giappone e Corea del Sud. Ma anche l’Italia, con Fincantieri e una crescente presenza operativa nell’Indo-Pacifico, può giocare un ruolo strategico. La sosta della fregata Marceglia a Singapore ne è un segnale concreto
Le tariffe di Trump riaprono il dibattito sulle regole del Wto. Ecco perché
Ngozi Okonjo-Iweala, direttrice generale dell’Organizzazione mondiale del commercio, ha sollecitato i Paesi membri a negoziare una definizione più rigorosa dell’eccezione per la sicurezza nazionale. Si tratta di una clausola di epoca bellica utilizzata di recente dagli Stati Uniti per giustificare minacce tariffarie senza precedenti
Come vincere la malattia della corruzione. La riflessione di Biagino Costanzo
Per non contrarre questa malattia, il cui contagio si estende dai singoli alla società intera, occorre innanzitutto lavorare sulla prevenzione. Il commento di Biagino Costanzo
La propaganda (non) russa a scuola. Lo studio dell’Istituto Germani
Uno studio dell’Istituto Gino Germani ha esaminato 28 manuali delle scuole medie e individuato sei filoni di propaganda allineati alle narrative del Cremlino. Gli autori richiamano l’urgenza di educare al pensiero critico e allo studio di tutte le forme di totalitarismo
A Bruxelles Mattarella raccoglie il consenso europeo
Due concetti su tutti. Primo: l’Italia è nel cuore dell’Europa, ha scritto in italiano sui social Metsola. Secondo: “Risponderemo al suo Nessun Dorma”, promette von der Leyen. Due dichiarazioni che da un lato spiegano quanta considerazione ci sia di Roma nelle sedi europee, e dall’altro come la Commissione intende affrontare una fase di definitiva maturazione dell’Ue, sia per i richiami avanzati dal Presidente della Repubblica, sia perché si tratta di riforme ormai non più procrastinabili. In questa direzione vanno lette (e rilette) le parole di Mattarella, che aveva sottolineato con veemenza il senso collettivo di responsabilità
I limiti della democrazia e la funzione “Meloni”. L'analisi di Sisci
Il recente arrivo della minaccia russa, e la sua capacità di influire e sobillare sistemi democratici insieme all’invasione dell’Ucraina, hanno cambiato le regole del gioco. Nuove forze illiberali minacciano le democrazie occidentali. La destra radicale altrove ha pensato che il potere di Meloni in Italia fosse il permesso a tentare la scalata al potere nei propri paesi senza smettere i panni illiberali e filorussi. A Meloni la scelta se muoversi al centro o andare a destra. L’opinione di Francesco Sisci