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Sono tra quelli che cedono la lacrima al ricordo della mamma che non c’è più e non solo nella giornata canonica consacrata alle madri. D’altro canto il calendario, civile e religioso, trabocca di dedicazioni che, a rincorrerle tutte quante, bisognerebbe lavorarci a tempo pieno, tenere sotto tiro l’agenda aggiornata con le ultime dall’Onu e dall’Ue, l’adeguata stiratura all’abito buono, un bouquet di corone d’alloro, vari mazzi di fiori e decorazioni civili all’altezza della bisogna, perché non c’è un solo giorno dell’anno che non comporti un ventaglio di dovute rimembranze.
Eppure tra il giorno dedicato alla festa della donna e quello dedicato alla mamma, sento che manca un pezzo importante.
Quello della donna che non ha figli. Sì perché la categoria non rientra nella prima ricorrenza, che ricorda la donna come protagonista “civile”, come soggetto politico, esaltandone il ruolo sociale dal lato del “genere” e così ricomprendendovi tutte, madri e no.
La festa della mamma, al netto della sua cospicua deriva pubblicitaria, è invece dedicata alla donna madre – in Italia dagli anni ‘50, in America addirittura dal 1908- e celebrata in una cornice più intimistica e non particolarmente toccata da suggestioni civili.
È una ricorrenza che evoca letterine ispirate di bimbi e disegni colorati tenerissimi che si chiudono con cuoricini e ti voglio bene mamma. Aggiungiamo i nostri auguri, nulla da dire.
A questo punto, però, si recuperi un’altra data, anche il giorno dopo, che serva a fare festa alle donne che non riceveranno i bigliettini d’augurio colorati.
Si dia un’abbraccio a queste signore che, per sorte, per scelta, dovranno sempre pescare la gioia dentro di loro, senza poter far conto su quella rosa che verrà da chi pronuncia la dolce parola “mamma”.
Ovviamente la cosa vale anche per la festa del papà per chi papà non è.
Si potrebbe fare una cosa insieme, per le coppie senza figli. Una festa intima, chessò un messaggio del segretario generale dell’Onu che ringrazi queste persone per non aver concorso all’incremento della sovrappopolazione, visto che siamo già oggi otto miliardi e due e ci avviamo in questo secolo a superare i dieci miliardi. Una cosa così. Nel frattempo terrò sotto controllo l’agenda Onu. Ancora Auguri, mamme!

Phisikk du role- Perché è ora di dedicare una giornata alle donne non madri

Tra il giorno dedicato alla festa della donna e quello dedicato alla mamma, sento che manca un pezzo importante. Quello della donna che non ha figli. Si dia un’abbraccio a queste signore che, per sorte, per scelta, dovranno sempre pescare la gioia dentro di loro, senza poter far conto su quella rosa che verrà da chi pronuncia la dolce parola “mamma”. Ovviamente la cosa vale anche per la festa del papà per chi papà non è. La rubrica di Pino Pisicchio

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