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Il 18 settembre il Senato ha ospitato una conferenza in cui è stata fatta luce su due temi profondamente intrecciati con la realtà che colpisce Gaza e Israele, in particolare dopo il pogrom del 7 ottobre. Si tratta della presentazione di due rapporti curati da Un Watch, un’Ong indipendente, accreditata e molto attiva dal 1993 (anno della sua fondazione) al Consiglio Onu sui Diritti umani. La sua missione consiste nel monitorare l’operato delle Nazioni Unite in base ai principi della propria Carta; un’attività che ha mostrato l’esistenza di incongruenze e doppi standard nella macchina onusiana determinati dall’alto numero di Paesi autoritari che non sono governati secondo lo stato di diritto.

Nell’ambito di tali attività, il direttore esecutivo di Un Watch, Hillel Neuer, ha presentato due rapporti in una conferenza nella sala Nassirya del Senato, a cui hanno preso parte anche Fiamma Nirenstein, Tomas Sandell, Angelo Vaccarezza, Cristina Franco e Antonio Stango, moderata da Matteo Angioli.

Il primo rapporto, “Scuole nella morsa del terrore. Come l’Unrwa ha permesso ai capi di Hamas di controllare il suo sistema scolastico” è inedito e il titolo emblematico indica come generazioni e generazioni di giovani palestinesi siano indottrinate da anni all’insegnamento all’odio per l’ebreo. Infanzia negata e produzione dei terroristi di domani.

Il secondo rapporto si intitola “Niente da nascondere. Come l’Onu e Francesca Albanese hanno insabbiato i loro finanziamenti da parte di gruppi di lobby pro-Hamas”. Pubblicato nel maggio 2025, è un’opera di informazione che smaschera l’approccio e le attività malevoli della relatrice speciale delle Nazioni Unite, Francesca Albanese, all’interno del Consiglio per i Diritti umani delle Nazioni Unite.

L’ampio eco di stampa e seguiti che ha ricevuto la presentazione indica che è stata colta la rilevanza delle questioni sollevate e dell’impatto che, nel corso di più di dieci anni, hanno prodotto sulla vita dei palestinesi, soprattutto giovani, a cui viene negata sistematicamente l’infanzia poiché precettati da Hamas per divenire i terroristi di domani.

Come ha spiegato Neuer, il rapporto sul sistema scolastico denuncia il ruolo di alcuni capi terroristi di Hamas – capi, non semplici militanti – in posizioni di vertice all’interno del sistema istruttivo dell’Unrwa, nonostante ostentassero pubblicamente il loro sostegno e i loro legami con Hamas e il terrorismo. “L’Unrwa sapeva, e non ha agito – afferma Neuer. L’agenzia delle Nazioni Unite che raccoglie oltre un miliardo di dollari all’anno dagli Stati occidentali con la promessa di educare i bambini palestinesi a valori come la pace, la tolleranza e i diritti umani universali, li ha invece consegnati a quegli stessi agenti che reclutano bambini soldato, glorificano gli attentatori suicidi e predicano l’annientamento di uno stato membro delle Nazioni Unite.”

Impiegando consapevolmente i leader terroristi di Hamas come presidi e insegnanti, e permettendo loro di presiedere anche sindacati che supervisionano migliaia di loro insegnanti, l’Unrwa non si è limitata a tollerare l’estremismo: l’agenzia delle Nazioni Unite, finanziata dall’Occidente, lo ha istituzionalizzato, trasformando le aule in incubatori d’odio.

Venendo al ruolo di Francesca Albanese, Neuer ha ricordato che le regole delle Nazioni Unite sono chiare: “Il Consiglio deve prendere in considerazione le obiezioni dei titolari del mandato. Ciò non è mai accaduto. Il processo è stato dirottato e il cosiddetto rinnovo del mandato della signora Albanese è giuridicamente nullo”. La special rapporteur, accusata di diffondere antisemitismo e di minimizzare le atrocità di Hamas, “non può nascondersi dietro un’immunità diplomatica che non ha più”.

Il rapporto invita il Consiglio legale delle Nazioni Unite a riconoscere l’illegittimità del suo processo di nomina e sollecita gli Stati membri a respingere quella che descrive come la pretesa illegittima di Albanese di ricoprire l’incarico. Un Watch chiede dunque alle Nazioni Unite di riconoscere l’illegittimità della presunta riconferma di Albanese e agli Stati membri di rimuovere Albanese dall’incarico.

In conclusione, le informazioni contenute nei due rapporti, in particolare quelle relative all’infanzia sottratta a migliaia di minori palestinesi attraverso l’indottrinamento all’odio, sono un significativo contributo al diritto alla conoscenza.

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