Skip to main content

Il Giappone scende in campo al fianco dell’India per la prima esercitazione congiunta che vede l’impiego di aerei da combattimento. Nei prossimi undici giorni, jet giapponesi e indiani parteciperanno a un’esercitazione a nord-est di Tokyo. Così l’India è diventata il quinto Paese a inviare tali velivoli nel Paese del Sol levante per esercitazioni congiunte, dopo Stati Uniti, Australia, Regno Unito e Germania. Nel frattempo, Tokyo amplia sempre più la sua schiera di partner per la sicurezza in tutto il mondo. Il Giappone sembra quindi aver deciso di abbandonare il suo tradizionale pacifismo, dopo l’invasione russa dell’Ucraina e il livello sempre più elevato di assertività cinese, che preoccupa anche gli altri Paesi del cosiddetto “Gruppo Quad”. A fronte di un quadro geopolitico così complesso Tokyo ha scelto di assumere un ruolo più deciso nel mantenimento della sicurezza internazionale e della stabilità dell’Indo-Pacifico, rafforzando le sue collaborazioni di Difesa con diversi Paesi, tra cui anche gli Stati Uniti e la stessa Italia, come dimostra anche il recente accordo raggiunto sul Tempest.

Le esercitazioni

Nel dettaglio, le manovre aeree chiamate Veer Guardian-23, si sono svolte nello spazio aereo intorno alle basi aeree Hyakuri e Iruma della Air self-defense force (Asdf), nella prefettura di Ibaraki, e dovrebbero terminare entro fine gennaio. Scopo delle esercitazioni, a detta della stessa Asdf, è “promuovere la comprensione reciproca, rafforzare la cooperazione di difesa tra le forze aeree”, anche per permettere di creare maggior interoperabilità tra i due assetti e rafforzare “il legame di amicizia di lunga data”, secondo quanto riportato da Japan News. Non è la prima volta che Tokyo e Nuova Delhi scendono in campo fianco a fianco per esercitazioni congiunte, ma quella di questi giorni sarà la prima a coinvolgere jet da combattimento. Le esercitazioni in realtà erano state già concordate dai due Paesi per la prima volta nel 2019, ma hanno subito ritardi consistenti a causa della pandemia. Tuttavia, è soltanto con l’ultimo incontro “due più due” tenutosi lo scorso settembre che i ministri di Esteri e Difesa di entrambi i Paesi hanno deciso di lanciarle, insieme alle decisioni di avviare colloqui a livello degli Stati maggiori e di rafforzare la cooperazione marittima nell’Ocean indiano.

Le forze in campo

Il contingente indiano in campo comprenderà quattro caccia multiruolo Su-30Mki, due aerei da trasporto C-17 Globemaster, un’aerocisterna IL-78 e circa 150 membri dell’aeronautica. Mentre, dal canto suo, l’Asdf è pronto a schierare quattro velivoli F-2 e altrettanti F-15 multiruolo, secondo quanto reso noto dal ministero della Difesa nipponico. L’addestramento congiunto sarà anche un’utile occasione per mettere a fattor comune le rispettive capacità ed esperienze operative. Nonché un precedente per permettere di espandere la loro partnership per includere anche equipaggiamenti di Difesa e cooperazione tecnologica, così che le forze indiane possano dipendere sempre meno dagli equipaggiamenti di fabbricazione russa.

Partnership strategica tra Tokyo e Nuova Delhi

Già nel 2008, India e Giappone avevano firmato una dichiarazione congiunta sulla cooperazione in materia di sicurezza al fine di migliorare gli scambi di informazioni e il coordinamento delle politiche. Per arrivare poi nel 2020 a stipulare un accordo per facilitare la fornitura reciproca di forniture e servizi tra le Forze di autodifesa e l’esercito indiano. “I legami sono cresciuti gradualmente dal 2000, ma la recente istituzione di esercitazioni aeree e terrestri regolari – dopo molti anni di cooperazione principalmente marittima – rappresenta una fase qualitativamente diversa nelle relazioni”, ha spiegato il direttore esecutivo della Observer research foundation America, Dhruva Jaishankar. Per il futuro “molto dipenderà dalla capacità del Giappone di soddisfare le aspettative sulla spesa per la difesa e sulla modernizzazione militare e, da parte dell’India, dalla sua capacità di proiettare potenza nei domini tradizionali e in quelli nuovi”, ha aggiunto lo studioso.

Contrastare la Cina nell’Indo-Pacifico

Uno dei fattori-chiave che guidano la partnership è la preoccupazione condivisa per l’impatto dell’ascesa della Cina nella regione indo-pacifica. L’influenza cinese preoccupa infatti su diversi fronti, dalle dispute territoriali, che vedono ora al centro Taiwan, alle influenze economiche e politiche. A conferma di tali preoccupazioni, la dichiarazione dello scorso mese che ha visto il governo nipponico definire la Cina “la più grande sfida strategica di sempre” alla sicurezza del Giappone. Inoltre, proprio pochi giorni fa il governo di Fumio Kishida ha firmato un nuovo accordo di Difesa con il Regno Unito e ha deciso di espandere il trattato di difesa del Paese con gli Stati Uniti. Anche la recente richiesta di aumentare considerevolmente il budget da destinare alla Difesa è un’ennesima dimostrazione da parte di Tokyo della sua nuova postura militare.

L’interesse italiano

Gli Stati Uniti non sono pertanto l’unico Paese con cui il Giappone mira a rafforzare la cooperazione, sia di Difesa, sia spaziale. Prima di Washington, infatti, Kishida ha incontrato a Roma il presidente Giorgia Meloni, e durante il vertice le relazioni italo-nipponiche sono state elevate a “partenariato strategico”, prevedendo anche un meccanismo di consultazioni bilaterali Esteri-Difesa simile a quello attivo tra Giappone e Stati Uniti. Tokyo, del resto, è legata a Roma anche per il progetto del caccia di sesta generazione Global combat air programme (Gcap), comunemente noto come Tempest. Per Kishida, il programma Gcap in particolare potrà gettare “le fondamenta di una cooperazione bilaterale di medio e lungo periodo nell’ambito della sicurezza”. Anche nello Spazio, secondo quanto hanno confermato le recenti dichiarazioni del presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Giorgio Saccoccia, la cooperazione bilaterale è pronta a subire un nuovo slancio.

Sinergia militare tra Giappone e India. I caccia volano insieme

I legami di difesa tra India e Giappone sono pronti a entrare in una nuova fase grazie alle prime esercitazioni congiunte che vedono l’impiego di aerei da combattimento. Notizia che arriva in un momento complesso e delicato per la regione indo-pacifica a causa della crescente assertività cinese, che spinge sempre più Tokyo a rafforzare le sue collaborazioni di Difesa con diversi Paesi

Dalla Bielorussia al Sudafrica. Perché preoccuparsi delle esercitazioni russe

Le forze armate russe e bielorusse si addestreranno insieme in una serie di esercitazioni aeree sul territorio di Minsk fino a febbraio. Manovre che preoccupano Kiev, che teme possano fornire la copertura per una nuova offensiva da nord. Intanto, navi russe si eserciteranno insieme a unità cinesi a largo delle coste del Sud Africa

Tra comunicazione politica e realtà, il caso del decreto sulle ong

Forse non sarebbe male se le commissioni parlamentari competenti chiedessero riservatamente ai prefetti un parere sulla concreta applicabilità delle norme contenute nel decreto legge sui salvataggi in mare prima di procedere alla conversione. In Italia c’è una lunga tradizione di ottimi rapporti tra forze dell’ordine, associazioni di volontariato e organizzazioni umanitarie. Ora non dobbiamo fare regali ai trafficanti. Il punto di Marco Mayer, docente Lumsa

Messina Denaro, l’orgoglio e la memoria. Parlano i magistrati

Assieme agli applausi per la cattura del padrino superlatitante anche le commemorazioni per quanti hanno sacrificato la vita nella lotta contro la mafia. Ripercorriamo nel reportage di Gianfranco D’Anna i retroscena delle indagini e le affermazioni dei magistrati protagonisti

Tornano i turisti cinesi. Numeri e pronostici sulle mete preferite, nonostante il Covid

Dall’Australia al Regno Unito, ecco i Paesi più gettonati per chi ha ricominciato a viaggiare dalla Cina. Prima della pandemia, l’Italia riceveva circa 5 milioni di turisti cinesi ogni anno, che nel mondo spendono circa 250 miliardi di dollari. Ma ora le restrizioni sanitarie limiteranno gli arrivi (e li sposteranno su altre destinazioni che non richiedono test Covid)

La decarbonizzazione gonfia le vele al settore marittimo

Di David Chiaramonti e Matteo Prussi

Se da un lato il nostro Paese è sicuramente chiave per la realizzazione della transizione ecologica nel contesto del Mediterraneo, dall’altro per esprimere questo potenziale sarà necessario mettere sempre più a sistema le proprie infrastrutture, quali ad esempio i porti italiani. L’analisi di David Chiaramonti e Matteo Prussi, Politecnico di Torino

Messina Denaro, lo scacco alla Mafia e il lavoro ancora da fare. Parla Varese (Oxford)

Il docente di criminologia a Oxford: “La cattura del boss è senz’altro un grande successo per tutta la Nazione e per la coscienza collettiva. Ci lasciamo alle spalle gli anni ’90 e le stragi. Ma non facciamo l’errore di pensare che questo sia risolutivo. C’è ancora tanto da lavorare”

Viaggio in Israele e dossier Iran. Il colloquio Tajani-Cohen

Telefonata tra i ministri degli Esteri. Il governo Meloni ribadisce l’impegno per la pace e la stabilità del Medio Oriente. Diplomazie al lavoro per un summit governativo a Gerusalemme

Giappone partner strategico, anche per gli 007 italiani? 

Meloni e Kishida hanno annunciato il rafforzamento delle relazioni bilaterali. Il programma aerospaziale (con il Regno Unito) rappresenta uno dei pilastri principali. Il successo può accelerare la cooperazione in materia di intelligence, oltre a quella militare e industriale

L'attentato in Nigeria? Non è una guerra contro i cristiani. Parla padre Albanese

Conversazione con padre Giulio Albanese, missionario comboniano dal lunghissimo servizio in Africa: “Quello che è successo è sintomatico di un malessere che è trasversale al sistema Paese. Noi occidentali dovremmo fare un serio esame di coscienza”

×

Iscriviti alla newsletter