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La Cina era a conoscenza dei piani di invasione dell’Ucraina si è limitata a chiedere alla Russia di aspettare la fine delle Olimpiadi di Pechino per non rovinare la festa?

La Cina ha risposto sì alle richieste di aiuto militare ed economico arrivate dalla Russia anche alla luce dell’amicizia “senza limiti” siglata dai leader Xi Jinping e Vladimir Putin tre settimane prima dell’attacco?

Ai diversi interrogativi sul coinvolgimento della Cina nella guerra in Ucraina, che hanno alimentandole le perplessità sulle mire della stessa superpotenza a essere mediatrice del conflitto, se ne aggiunge un altro: la Cina ha condotto un cyber-attacco su vasta scala contro le strutture, anche militari e nucleari, dell’Ucraina pochi giorni prima dell’attacco?

Secondo quanto ricostruito dal quotidiano britannico Times, sì. Più di 600 siti web appartenenti al ministero della Difesa di Kiev e altre istituzioni (come la banca nazionale) hanno subito migliaia di tentativi di hacking coordinati dal governo cinese, rivela il giornale citando fonti dell’agenzia di sicurezza ucraina, l’Sbu. Gli attacchi cinesi sarebbero iniziati prima della fine delle Olimpiadi invernali e hanno raggiunto il picco il 23 febbraio, il giorno prima che le truppe e i carri armati russi attraversassero il confine. L’obiettivo degli hacker era rubare dati e trovare modi per spegnere o interrompere i servizi.

Anche la Russia ha tentato di paralizzare le reti informatiche dell’Ucraina e compromettere i siti web governativi prima di invadere, ricorda il Times. Ma l’Sbu ha detto che questi attacchi sono riconducibili per strumenti e metodi alle unità cyber dell’Esercito popolare di liberazione.

“Il National Cyber Security Centre sta indagando su queste accuse con i nostri partner internazionali”, ha dichiarato un portavoce del governo britannico. Fonti dell’intelligence statunitense hanno invece spiegato che le informazioni su un cyber-attacco cinese contro le strutture governative ucraine prima dell’invasione russa erano accurate.

Sam Cranny-Evans, esperto di intelligence del centro studi Royal United Services Institute, ha commentato così la vicenda al Times: “Gli attacchi suggeriscono un certo livello di collusione tra Russia e Cina, che può indurre a rivedere le valutazioni sulla natura delle relazioni tra Russia e Cina e la volontà delle due nazioni di sostenersi a vicenda nelle operazioni militari. Può anche alimentare domande su quale altro supporto Pechino fornirà all’operazione della Russia in Ucraina, e il rischio che questo prolunghi il conflitto”.

A livello di capacità, ha continuato Cranny-Evans, “è interessante che l’apparato di sicurezza russo abbia coinvolto attori cinesi in questa operazione; sono tipicamente abbastanza capaci e hanno impegnato notevoli risorse nell’operazione di intelligence in Ucraina nel periodo precedente il conflitto”. Come a insinuare che anche nella guerra informatica le forze russe non si stanno rivelando all’altezza.

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