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La caduta della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, nelle mani delle forze militari russe ha riacceso i timori sull’energia atomica – paure che potrebbero essere anche state accentuate per evitare che alcuni Paesi europei, come la Germania, ripensino le loro politiche energetiche, che oggi non prevedono il nucleare e che sono pesantemente dipendenti dal gas dell’Est, ha osservato Peter Rough, senior fellow dell’Hudson Institute.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito l’avanzata russa verso la centrale un atto di “terrore nucleare”. L’Agenzia internazionale per l’energia nucleare ha rassicurato: “Nessun reattore è stato colpito e non c’è stato nessun rilascio di radiazioni nell’ambiente”.

In ogni caso, sull’Europa è tornato ad aleggiare lo spettro di una nuova Chernobyl. Ma controllare quella centrale nucleare rappresenta per le forze russe un’importante leva sulla popolazione ucraina: quello stabilimento, infatti, garantisce il 20% del fabbisogno energetico del Paese e fornisce energia a quattro milioni di case. Bastano questi numeri per evidenziare l’importanza strategica della centrale, specie se è vero che tra le tattiche del piano russo c’è la destabilizzazione della popolazione.

Il nucleare è tra le materie su cui più si stanno concentrando gli sforzi dell’intelligence occidentale, anglosassone in particolare. E le informazioni arrivano dall’Australia, dalla periferia di Alice Springs, cittadina nel cuore del Paese. Lì ha sede Pine Gap (precisamente Joint Defence Facility Pine Gap), stazione di sorveglianza al centro dell’alleanza tra Stati Uniti e Australia, ma anche dei Five Eyes (patto d’intelligence che coinvolge anche Canada, Nuova Zelanda e Regno Unito). A guidare le operazioni con l’intelligence australiana ci sono le agenzie statunitensi (Cia, Nsa, Nro).

Secondo il politologo Richard Tanter la base, al centro anche in una serie tv molto popolare dal titolo omonimo (in cui la minaccia, però, è cinese), sta avendo un ruolo cruciale nella raccolta di informazioni attraverso le comunicazioni (signal intelligence) dall’Ucraina e dalle regioni vicine. Il tutto, assieme alla stazione “gemella” di Menwith Hill, nel Regno Unito, altro asset della rete di sorveglianza Echelon. L’esperto ha spiegato alla Abc che Pine Gap raccoglie informazioni da due fonti: qualsiasi tipo di comunicazione (telefoni, radar, eccetera); immagini termiche. I satelliti di Pine Gap coprono il Pacifico, la Cina e il Giappone, ma anche la Russia e l’Ucraina.

Il professore non ha dubbi. Visto anche che il presidente russo Vladimir Putin ha recentemente ordinato di porre in allerta “speciale” le “forze di deterrenza” della Russia, tra cui le armi nucleari, l’intelligence a Pine Gap “sorveglierà tutti gli impianti nucleari” oltre alle comunicazioni russe, grazie anche al lavoro della National Security Agency (Nsa) sulla crittografia. I satelliti a infrarossi forniscono agli Stati Uniti dati preziosi sui sistemi satellitari di preallarme. “Questo darà agli Stati Uniti in primo luogo l’assicurazione che Putin non sta lanciando quei missili nucleari, ma più rilevante per la guerra, il tracciamento delle posizioni di questi missili”, ha aggiunto.

Pine Gap è talmente cruciale per gli Stati Uniti che questa sua importanza la rende un obiettivo sensibile in caso di guerra tra Stati Uniti e Russia, ha spiegato Tanter.

Dall’Australia l'intelligence Usa sorveglia le attività nucleari di Putin

Si chiama Pine Gap e ha dato il titolo a una serie tv molto popolare. È una stazione nel cuore del Paese, in cui Cia e Nsa lavorano sulle comunicazioni russe e sulle immagini termiche. Dopo la presa della centrale di Zaporizhzhia da parte delle forze di Mosca i riflettori sono puntati sull’energia atomica

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