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Le elezioni in Baden-Württemberg e Renania-Palatinato hanno confermano i brutti presagi per i conservatori, che in entrambi i Land hanno non solo perso, ma perso male. Stavolta è chiaro chi sono i vincitori e chi i perdenti. Gli elettori hanno preferito la stabilità non cambiando direzione, frutto anche della larga popolarità dei due governatori uscenti: Winfried Kretschmann (Verdi) è stato riconfermato governatore nel BW e Malu Dreyer (Spd) nella RP.

COSA SI DICE TRA I PERDENTI

La Cdu non viveva un periodo così buio da anni e il disastro nelle elezioni del sud-ovest del Paese lo dimostra. Armin Laschet ha ora diversi problemi da risolvere tutti insieme: lo scandalo mascherine, la nuova direzione politica, il programma in vista delle elezioni di settembre, il ridare slancio e credibilità al partito. Norbert Röttgen, ex candidato alla direzione del partito, questa mattina ha parlato di un “risveglio” necessario al Rheinische Post. Markus Blume, Segretario generale della Cdu in Baviera, subito dopo la diffusione dei primi exit poll ha detto a Bild Live: “I risultati delle elezioni sono così brutti che non si può dire: continuate così”.

E la Cdu deve anche “ringraziare i voti postali, espressi prima dello scandalo mascherine”, fa giustamente notare BR24. E anche se Laschet è in carica da “troppo poco tempo per essere ritenuto responsabile di questi disastrosi risultati elettorali”, non c’è dubbio che quello che è successo ieri è un test severo per il nuovo leader della Cdu, tanto che Spiegel titola: “Shock per l’uomo nuovo“, mentre la Faz: “Per Laschet iniziano tempi duri“.

In entrambi i Land la Cdu ha registrato il risultato peggiore di sempre. E il fatto che Laschet non si sia presentato davanti alle telecamere la sera delle elezioni, mandando invece avanti il suo Segretario generale Blume, può essere interpretato come una mancanza di leadership. E in questo contesto, dopo ieri, la questione K (Kanzlerkandidatur, quindi chi sarà il candidato Cancelliere per l’Unione tra Armin Laschet della Cdu e Markus Söder della Csu) rimane dunque aperta più che mai. Söder, attuale governatore della Baviera, risulta adesso favorito grazie al “vento di poppa”.

PERCHÉ L’AFD CALA

Dalla parte degli sconfitti c’è sicuramente anche l’AfD. La perdita significativa di voti in entrambi gli Stati mostra che le dispute interne, la crescente radicalizzazione del partito e le posizioni assunte nell’affrontare la pandemia non stanno ripagando. La questione della sorveglianza del partito, poi revocata, sembra dunque non aver influito positivamente sull’AfD. E questo risultato fa capire anche quanto la difficoltà di questo periodo sia diversa rispetto al passato. L’AfD è un partito che a seguito della crisi economica del 2008 aveva raccolto tantissimi voti – soprattutto, ma non solo – nelle aree più colpite a livello sociale e finanziario. Stavolta sembra non essere così.

COSA SI DICE TRA I VINCITORI

L’Spd è in giubilo a seguito della vittoria elettorale di Dreyer. Dopo aver perso le ultime sette elezioni regionali, il risultato della Renania-Palatinato è un “balsamo per l’anima malconcia dei socialdemocratici”. Ma c’è un fattore importante da considerare: è stata Dreyer a vincere le elezioni in Renania-Palatinato, non la Spd. O per dirla in altro modo: Malu Dreyer ha vinto non grazie, ma nonostante la situazione dell’Spd a livello federale. E un sintomo da tenere in considerazione è che nel BW (Stato ben più popoloso) i socialdemocratici sono crollati, registrando un risultato storicamente negativo.

Alcuni sperano che nel BW e nella RP si creino due governi detti “a semaforo”: rosso, giallo, verde, quindi Spd, Fdp e Grüne. E questi ultimi stanno dando un segnale a Berlino che questa coalizione potrebbe riproporsi anche a livello federale, escludendo quindi l’Unione Cdu/Csu. I Verdi, dunque, sono i veri vincitori di questa tornata elettorale, tanto che il Winfried Kretschmann, governatore riconfermato per il BW, ha ora l’opportunità di staccarsi dalla Cdu, “partito senza idee e senza potere”, ha detto Lars Klingbeil, segretario generale dell’Spd.

Proprio tra le file social-democratiche si sta premendo molto affinché si crei sintonia per una coalizione a semaforo in vista delle elezioni di settembre. E la Cdu, di conseguenza, trema. Die Grüne adesso si trovano ad essere l’ago della bilancia nel BW: “nonno-Kretschmann” (chiamato così per via dei suoi 72 anni e dei capelli bianchi) ha l’imbarazzo della scelta. “Lancerà un salvagente alla Cdu che affonda nel sud-ovest o darà il colpo di grazia al partito di Laschet optando per il semaforo?”

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