Skip to main content

Dopo l’Africa, l’Oceania. La Via della Seta cinese mostra crepe sempre più evidenti e stavolta si apre un fronte a est del Dragone, più precisamente in Australia. Dopo lo smottamento della Belt&Road in Africa, conseguenza dell’impossibilità di molti Paesi di rimborsare i prestiti concessi da Pechino, ora il governo di Canberra ha deciso di annullare i due contratti tra lo Stato di Victoria e la Cina inerenti all’iniziativa Belt and Road, promossa da Pechino per una strategia di collaborazione internazionale.

La doccia fredda è arrivata dal ministro degli Esteri, Marise Ann Payne, che ha la facoltà di rivedere i contratti conclusi tra gli Stati australiani con paesi terzi. Payne ha annunciato di aver annullato in totale quattro accordi, compresi i due conclusi dallo Stato di Victoria – il secondo per numero di abitanti nell’ex colonia inglese – nel 2018 e nel 2019. “Ritengo che questi quattro accordi siano incoerenti con la politica estera australiana o contrari alle nostre relazioni estere in linea con il Territory Arrangements Act 2020”, ha messo in chiaro Payne.

La questione cinese però sembra agitare un po’ tutta l’Oceania e non solo l’Australia. Nello stesso giorno in cui Canberra ha bocciato gli accordi della Via della Seta, la Nuova Zelanda ha attaccato l’alleanza Five Eyes, composta dalle intelligence di Stati Uniti, Regno Unito, Canada e per l’appunto, Australia. Il governo di Wellington ha fatto sapere di sentirsi a disagio verso l’espansione dell’alleanza, recentemente criticata dalla Cina. C’è da dire che la Cina è il più grande partner commerciale della Nuova Zelanda.

“La Nuova Zelanda reputa necessario parlare su questioni in cui non è d’accordo con la Cina, compresi gli sviluppi a Hong Kong e il trattamento degli uiguri nello Xinjiang. Ma intende farlo con la Cina stessa e non per mezzo di altri Paesi”, ha detto il ministro degli Esteri Nanaia Mahuta  in un discorso al New Zealand China Council. Wellington “non è favorevole a utilizzare i Five Eyes per scambiare messaggi su una serie di questioni che sono fuori dal mandato dei Five Eyes: siamo a disagio nell’espanderne il mandato”, ha detto Mahuta.

Lo stesso ministero degli Esteri cinese ha ripetutamente criticato i Five Eyes, dopo che tutti i membri hanno rilasciato una dichiarazione congiunta sul trattamento dei parlamentari pro-democrazia di Hong Kong lo sorso novembre. A marzo, la portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying ha detto che “i Five Eyes hanno fatto passi coordinati per coalizzarsi contro la Cina”.

L'Australia molla Pechino. La Via della Seta perde altri pezzi

Dopo lo smottamento in Africa, per il Dragone si apre un fronte a Est. Il governo di Canberra annuncia lo stop a due accordi nello Stato di Victoria. Mentre la Nuova Zelanda…

Il monito di Putin: i nemici della Russia se ne pentiranno. Il video

Il monito di Putin: i nemici della Russia se ne pentiranno [embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=nmKfsszlAN0[/embedyt] Milano, 21 apr. (askanews) - Sprezzante, sarcastico e minaccioso. Il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato il suo monito all'Occidente "allargato", senza nominare nè gli Usa nè l'Europa, ma con riferimenti sin troppo chiari e graffianti nel suo 17esimo discorso sullo stato della nazione tenuto in una…

Tra Biden e Bolsonaro si mette DiCaprio. Alla vigilia del Leaders Summit

Un gruppo di artisti, tra cui Katy Perry, Jane Fonda e Orlando Bloom, hanno chiesto al presidente americano di bloccare l’intesa per la protezione dell’Amazzonia. Il governo brasiliano chiede un risarcimento di un miliardo di dollari per bloccare i progetti nella foresta

Gas, isole covid free e Recovery. Parla il ministro greco Varvitsiotis

Intervista esclusiva al ministro greco degli Affari Ue Miltiadis Varvitsiotis: “Espandiamo i nostri orizzonti e cerchiamo nuove alleanze forti. Ma la Turchia non sembra pronta a seguire una agenda positiva con l’Unione europea. L’Italia strategica per il gasdotto Eastmed”

Un'Italia più forte (con gli Usa) nello Spazio europeo. La linea di Tabacci

Più investimenti entro i confini nazionali (anche con il Pnrr); un tavolo a tre gambe con Francia e Germania per riequilibrare i rapporti di forza in Europa; e un rapporto più stretto con gli Stati Uniti verso la Luna. Ecco la politica spaziale di Bruno Tabacci, sottosegretario con delega per il settore

Al via la distribuzione delle prime dosi di Johnson & Johnson. Il video

Al via la distribuzione delle prime dosi di Johnson & Johnson [embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=6XwbdCr_dck[/embedyt] Roma, 21 apr. (askanews) - Saranno distribuite a partire da oggi le 184mila dosi del vaccino Janssen (Johnson & Johnson) immagazzinate nell'hub nazionale vaccini della Difesa di Pratica di Mare. L'indicazione è arrivata dal commissario straordinario per l emergenza coronavirus Francesco Paolo Figliuolo, dopo aver sentito il…

Health Tech al via. Cosa c'è dietro l'intesa tra Leonardo e Dompé

Di Alessandra Micelli e Stefano Pioppi

Leonardo e Dompé Farmaceutici hanno annunciato oggi la nascita della prima infrastruttura nazionale di sicurezza sanitaria digitale con architettura cloud. Poggia sul super-computer DaVinci-1 di Genova e sulla biblioteca molecolare Exscalate. Il risultato? Soluzioni per migliorare l’efficienza di strutture sanitarie e la programmazione di interventi pubblici durante emergenze pandemiche. È il perimetro della sicurezza nazionale che si allarga

Se il calcio è istituzione geo-politica. Lezioni dalla SuperLega

La reazione della politica alla SuperLega ci ha ricordato che i club di calcio sono oramai soggetti istituzionalizzati di pubblica utilità, cerniere di collegamento del privato al pubblico. Chi ne detiene il controllo e le governa ne deve tenere conto. L’analisi di Igor Pellicciari, docente Università di Urbino e Luiss Guido Carli

Cosa hanno detto Conte e Travaglio sul video di Grillo

L’ex presidente del Consiglio ha tracciato una linea che lo separa dalle di Beppe Grillo: “Non possiamo trascurare che in questa vicenda ci sono anche altre persone, che vanno protette e i cui sentimenti vanno assolutamente rispettati”, ma riconosce i meriti di M5S nella lotta alla violenza contro le donne. Difesa d’ufficio per il garante M5S da parte del Fatto: “Grillo non ha sbagliato a difendere suo figlio”

Russia fuori dalla stazione orbitante. Così torna la corsa allo Spazio

Dmitry Rogozin, numero uno di Roscosmos, ha annunciato che la Russia lascerà la Stazione spaziale internazionale nel 2025. I moduli di sua competenza verranno affidati ai partner, mentre Mosca potrà lavorare su una sua stazione autonoma e sui progetti lunari in collaborazione con la Cina. La corsa allo Spazio torna competitiva

×

Iscriviti alla newsletter