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È proprio in questo periodo di particolare difficoltà, in cui emergenza pandemica ed economica hanno confini sfumati nella loro tragicità, che – con la nostalgia di chi, tuttavia, non ha vissuto quei momenti – rivolgo lo sguardo al 17 gennaio 1947, giorno in cui la Missione Italiana – partita da Ciampino il 3 e guidata dall’allora Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi – fece ritorno a Roma da Washington. Un viaggio di due settimane, intenso, in cui attuare la strategia atlantica degasperiana attraverso gli incontri diretti con il presidente Henry Truman e il segretario di Stato James Byrnes.

Una missione per cementare le fondamenta di un’alleanza e un’amicizia che, dal secondo dopoguerra, hanno garantito la nostra prosperità e stabilità, aiutandoci a ricostruire i pilastri della nostra economia e società. Allora, l’Italia poteva contare su una rinnovata classe dirigente, competente e ambiziosa, che seppe negoziare con successo un finanziamento da 100 milioni di dollari, a testimonianza dell’inizio di un percorso di supporto che, nella primavera dello stesso anno, culminò nel celebre piano Marshall, che consentì di progettare la rinascita del Paese. Una straordinaria comunione d’intenti declinata nel concreto dall’azione quotidiana di quegli amministratori locali in prima linea nel far fronte all’emergenza.

La città in cui vivo, Milano, ha avuto il privilegio di essere rappresentata da Antonio Greppi (che ricordo sempre con simpatia, essendo, come me, originario del Lago Maggiore), il Sindaco della ricostruzione che, rimboccandosi le maniche, ben conscio delle difficoltà della sua missione, la fece risorgere dalle rovine, dando nuova speranza a tutti i suoi cittadini. “Molto si è distrutto, ma noi tutto ricostruiremo con pazienza e con la più fiduciosa volontà”.

Oggi è il 17 gennaio e 74 anni fa tornava trionfalmente in Italia la Missione Diplomatica formata dalla miglior classe dirigente a disposizione del Paese. Mentre De Gasperi otteneva il primo successo di quello che sarebbe poi diventato il piano Marshall, Greppi ricostruiva la nostra Milano. Fu la premessa alla svolta dell’Italia. Un meccanismo virtuoso, di visione e competenza, orchestrato dall’Economic Cooperation Administration (ECA), nata per volere dell’allora Presidente democratico Truman, il cui slogan era: “Whatever the weather, we only reach welfare together”.

Una cabina di regia del buonsenso, un’idea di rinascita in cui confluirono le migliori energie dello Stato. Un’ispirazione per i tempi attuali che, oggi come allora, vedono gli Stati Uniti, nel silenzio e nell’operosità di cui sono capaci, come i nostri più cari amici grazie ai 50 milioni di euro di donazioni private, raccolti tra le aziende americane nostre Associate, a supporto del nostro Paese nel momento di massima difficoltà per via di una maledetta e spaventosa pandemia.

Per Roma, Milano, Torino e ogni altra città, per il nostro presente e futuro, l’augurio è che possa esserci, per davvero, la stessa capacità e visione di allora di saper gestire il nostro cosiddetto “New Normal”. Chissà poi se, parlando di costruttori, il Presidente Mattarella si riferiva al “Recovery Plan” di 74 anni fa.

I veri "costruttori". 74 anni fa tornava in Italia la missione del Piano Marshall. Scrive Crolla

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Il 17 gennaio 1947 tornava a Roma da Washington la missione guidata da Alcide De Gasperi, dopo due settimane di incontri con il presidente Truman e il segretario di Stato Byrnes. Un Recovery Plan che ha aiutato a ricostruire questo paese. La testimonianza di Simone Crolla, Managing Director dell’American Chamber of Commerce in Italy

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