Skip to main content

L’ultimo schiaffo a Donald Trump. A due settimane dall’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca, dalla California, Stato-motore dell’economia statunitense (2.700 miliardi di Pil, più del Regno Unito) arriva un’altra batosta alla politica economica dell’ex presidente. A muovere le pedine, le grandi cause automobilistiche. Le quali avrebbero deciso voltare definitivamente le spalle all’ex amministrazione, nell’ambito della battaglia legale intrapresa da Trump per avocare al governo federale le decisioni in materia di emissioni, privando così gli Stati delle competenze in materia.

Il magnate diventato presidente aveva ingaggiato un corpo a corpo con il governo della California al fine di ottenere competenza esclusiva sui limiti alle emissioni di C02 da parte di industrie e case automobilistiche (la sola industria dell’auto garantisce agli Stati Uniti 10,3 milioni di posti di lavoro, incluso il leader mondiale delle auto elettriche Tesla, che ha sede in California). Per l’occasione Trump aveva cercato e ottenuto il sostegno del primo costruttore americano, General Motors, che con l’ex presidente aveva siglato una sorta di patto, sposandone la causa per la titolarità sulle emissioni.

Poi, alla fine di novembre, tre settimane dopo il voto contestato dallo stesso Trump, il benservito da parte della stessa Gm, pronta ad allinearsi alle politiche di Joe Biden, decisamente orientate alle auto pulite. “Riteniamo che gli ambiziosi obiettivi sull’elettrico del presidente-eletto, della California e di General Motors siano allineati per affrontare il cambiamento climatico tramite una drastica riduzione delle emissioni”, aveva fatto sapere Gm.

Poi, proprio oggi, l’effetto cascata e la fine del sogno di Trump. Anche Toyota e Fiat Chrysler (ora Stellantis) e altre importanti case automobilistiche hanno infatti dichiarato di volersi unire a General Motors nel dire no a ogni ipotesi di centralizzazione delle decisioni sulle emissioni nocive. Le due case automobilistiche, insieme a  Hyundai Motor, Kia, Mitsubishi, Mazda Motor e Subaru, hanno dichiarato di volersi ritirare dalla sfida legale in corso (anche senza Trump alla Casa Bianca l’iter legale è partito) augurandosi di “trovare un percorso costruttivo con il presidente Biden”.

Le case automobilistiche, insieme alla National Automobile Dealers Association, hanno affermato di essere allineate “con gli obiettivi dell’amministrazione Biden per ottenere miglioramenti anno su anno negli standard di emissioni”. Biden ha chiesto alle autorità californiane di riconsiderare rapidamente la decisione di Trump del 2019 di revocare l’autorità della California di stabilire i propri standard sulle emissioni e fermare la battaglia legale, richiedendo al contempo un numero crescente di veicoli a emissioni zero.

 

Dalla California l'industria dell'auto rifila un ultimo schiaffo a Trump

Dopo il dietrofront di General Motors, a novembre, anche Fca, Toyota e altri grandi costruttori tolgono l’appoggio alla battaglia legale intrapresa dall’ex presidente per togliere alla California le competenze sui limiti alle emissioni di Co2

Fate presto! La strigliata di Prodi alla maggioranza

L’ex premier e presidente della Commissione Ue ospite a un convegno di Formiche ed Airpress commenta severo la crisi di governo: bisogna fare presto, per la pandemia e il Recovery Fund servono coesione e autorevolezza. Con Biden si apre una nuova era ma senza una politica comune Ue rimarremo privi di voce

Juncker attack. Cosa nascondono le critiche a von der Leyen sulla Cina

L’ex numero uno della Commissione europea Juncker contro l’accordo Ue-Cina: “Scadente”. L’ex presidente del Consiglio europeo Tusk gli dà man forte e chiede maggior coordinamento con gli Usa di Biden. Ecco cosa c’è dietro quelle parole

Alexandra Ocasio-Cortez racconta l'assalto a Capitol Hill: "Cercavano me". Il video

Alexandra Ocasio-Cortez racconta l'assalto a Capitol Hill: "Cercavano me" [embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=ENziTdjto_w[/embedyt] Milano, 2 feb. (askanews) - In un lungo ed emozionato monologo su Instagram, la 31enne deputata democratica Alexandra Ocasio-Cortez ha raccontato cosa le è successo durante l'assalto dei sostenitori di Trump a Capitol Hill il 6 gennaio. Le ore nascosta al buio, la fuga per i corridoi, mentre si…

Navalny condannato. In aula l'affondo contro "Vladimir l'Avvelenatore"

Navalny resta in carcere. La corte russa conferma la condanna per “violazione sistematica” della libertà vigilata contro l’oppositore e leader della lotta alla corruzione. Vladimir Putin manda un messaggio: non si ammettono ingerenze

Il Conte-ter val bene un Mes. Parla Trizzino (M5S)

Il deputato del Movimento: assurdo impiccare il Conte-ter al veto sul Mes, quei fondi servono, non importa che nome hanno. Il premier-avvocato è l’unica soluzione. Draghi e Cartabia? Eviteremo fino all’ultimo un governo di salvezza nazionale

Sergio Mattarella

Why it matters that President Mattarella has ruled out a second term

The guiding light of Italian politics has suggested he does not intend to run for a second seven-year mandate. He also cited an unheeded predecessor with some ideas as to how the Constitution should be changed. Will this shuffle the cards in the ongoing government crisis?

Il nodo è la giustizia. Italia Viva non arretra, il Pd tace. Sarà governo istituzionale?

Lo scenario che emerge a margine della riunione del tavolo sul programma di governo rivela nervi scoperti. Pare insanabile la frattura tra Italia Viva e il Movimento 5 Stelle sul tema della Giustizia e sulla riforma del processo penale. Il Mes? “Glielo chiede perfino il Pd”

Cottarelli primo, Renzi insegue. La crisi viaggia su Twitter nel report Utopia

Un report settimanale di Utopia, sviluppato su dati raccolti dalla società Kpi6, svela come la crisi di governo corre su Twitter. Cottarelli il più cliccato, Renzi ha il record di condivisioni, fra i giornalisti vince il direttore di “Domani”, Stefano Feltri. Ma a lungo andare le consultazioni annoiano anche i più accaniti appassionati di politica

Il futuro per le imprese italiane? In Africa e nel Golfo. Il libro di Guandalini

Di Maurizio Guandalini

L’Africa e il Golfo saranno due luoghi in cui l’economia e l’innovazione ripartiranno per prime quando la pandemia sarà finita. Con un occhio all’Expo di Dubai 2021, Maurizio Guandalini ha raccolto in “Africa&Gulf” (Mondadori Università) dei preziosi saggi sulla regione, scritti da specialisti di imprese piccole, medie e grandi, studi professionali, giramondo tra economie. Formiche.net pubblica in anteprima l’introduzione al libro

×

Iscriviti alla newsletter