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L’action man e la rottamatrice. Giuseppe Conte e Giorgia Meloni non si contendono più solo i sondaggi domestici. Fanno a spintoni anche nella classifica dei 28 leader europei stilata dal sito Politico.eu per incoronare politici, scrittori, scienziati che hanno lasciato un segno nel 2020. Vince, anzi stravince Angela Merkel. A lei, la cancelliera di ferro ormai al tramonto ma ancora senza concorrenti nella guida del Vecchio Continente, il giornale americano lascia il primo posto della lista.

Conte e Meloni, però, si guadagnano ben due podi. Il premier con una medaglia d’oro, al primo posto nella categoria “Doers”, “quelli che fanno”. Meloni al terzo della categoria “Disrupters”,  “i rottamatori”. “Se l’Italia è troppo grande per fallire, Giuseppe Conte è l’uomo che l’Europa spera sarà in grado di sostenerla”, è l’incipit del riquadro sul presidente-avvocato. “Nel 2020, la pandemia ha consegnato a Conte un capitale politico sotto forma di tragedia e manna dal cielo. Da come riuscirà a gestire entrambi nel 2021 dipenderà la sua trasformazione nel leader più stabile della storia moderna italiana e la rivendicazione di una nuova era di unione fiscale in Ue – o la sua totale rovina”.

Il premier rossogiallo, “strappato all’oscurità dell’accademia nel 2018 da una coalizione di partiti populisti”, “ha dimostrato di essere più un vittimista che un ammaliatore”. “Il suo sgargiante, stereotipato stile italiano – di chi si presenta ai Consigli europei in una Maserati, uscendone fuori con un vestito da neo-dandy e flirtando con la cancelliera tedesca Angela Merkel – non gli hanno fatto conquistare ammiratori prima del Covid”. La crisi e il braccio di ferro in Ue con i “frugali”, sentenzia Politico.eu, ne hanno invece fatto un perno della politica europea. Scrive Sarah Wheaton: “Da come il primo ministro spender i fondi (del Next generation Eu, ndr) dipenderà non solo il futuro della sua carriera politica, ma quello dell’economia italiana e della coesione europea”.

Fra i disrupters, “le persone che hanno smontato i nostri pregiudizi e scavallato la struttura ufficiale del potere”, ecco svettare al terzo gradino la Meloni, leader di Fratelli d’Italia e, da pochi mesi, prima donna alla guida di un partito Ue, da quando è stata eletta presidente dei Conservatori europei. “Come leader appena incoronata della destra estrema europea, Giorgia Meloni sembra destinata a diffondere la sua abilità di distruggere senza auto-distruggersi nel Continente”.

Il giornale la mette in cima alla lista dei nomi da seguire per l’anno venturo, preceduta solo dal patron russo di Telegram Pavel Durov e dal commissario europeo al Mercato interno francese Thierry Breton. Ne mette in risalto qualche incongruenza, come la difesa del veto polacco e ungherese ai fondi Ue per il recupero, “nonostante l’Italia ne abbia un disperato bisogno”. Ma la descrive come leader de facto del centrodestra italiano (Matteo Salvini non è neanche in classifica”: “Con Fratelli d’Italia che è l’unico partito ad aumentare il numero delle regioni che controlla nelle elezioni di settembre – inclusa la giravolta del bastione di sinistra nelle Marche, Meloni ha attirato l’attenzione dell’intero spettro politico italiano”.

Non è la prima volta quest’anno che la Meloni finisce in cima a una classifica dei leader “da seguire” stilata da un grande quotidiano. Era successo a gennaio: il londinese Times l’aveva inserita nella top 20. Allora era preceduta da un certo Kassem Soleimani, il generale iraniano fatto saltare in aria pochi giorni dopo su ordine del presidente americano Donald Trump. Chissà che anche a questo giro non si debba toccare ferro…

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