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Aleksei Navalny, oppositore di Vladimir Putin, è in piedi. Ha pubblicato sui social una foto che lo ritrae sorridente in balcone, insieme alla moglie. “Yulia ed io festeggiamo il nostro anniversario il 26 agosto, 20 anni dal nostro matrimonio, ma sono quasi felice di avermelo perso (perché ero in coma) e così oggi posso scrivere questo, quando so un po’ di più sull’amore rispetto ad un mese fa”. Il dissidente russo racconta come la moglie gli parlasse, mentre lui era al letto, e gli faceva ascoltare buona musica.

Oggi Navalny continua ad avere problemi per camminare, ma non si abbatte. I medici hanno annunciato che sarà dimesso oggi dall’ospedale Charité di Berlino dove era in cura dopo essere stato avvelenato con un agente nervino del gruppo Novichok. I laboratori francesi e svedesi confermano i risultati dei tedeschi: è stato il veleno a provocare lo squilibrio dell’organismo di Navalny per mancanza di zucchero, e gli effetti non sono scomparsi del tutto. Le sue condizioni di salute migliorano abbastanza: “Lo stato di salute del paziente è migliorato a tal punto che le cure mediche sono state interrotte. I medici ritengono probabile una guarigione completa. Tuttavia, non è ancora possibile valutare le possibili conseguenze a lungo termine”.

LE INDAGINI

In un altro post postato su Instagram, in cui ringrazia i medici che l’hanno curato, Navalny dice di somigliare a un personaggio della saga del Signore degli Anelli. “Evviva, il giorno è arrivato. I medici hanno stabilito che un ulteriore recupero non richieda cure ospedaliere, ma la normalizzazione della vita. Camminare, stare con la famiglia. E ora già zoppico per il parco indossando pantaloni di tre taglie più grandi […] Credetemi, non era un elfo quello che vedevo. Ero estremamente turbato: ho pensato che non sarei mai stato dimesso”.

Per Mosca, il dissidente è libero di rientrare in patria. Ma ora che è fuori dall’ospedale, Navalny deve comunque continuare la riabilitazione, per cui resterà ancora in Germania. I medici hanno spiegato che è “ troppo presto per stimare le conseguenze a lungo termine del grave avvelenamento” e che Navalny dovrà restare nel Paese per completare la terapia di riabilitazione.

Per il presidente russo, invece, Navalny si sarebbe avvelenato da solo per motivi non ancora precisati. E Putin crede così tanto a questa teoria che l’ha persino comunicata al presidente francese, Emmanuel Macron, durante un colloquio telefonico. In un articolo intitolato “Tra Macron e Putin un dialogo tra sordi”, il quotidiano Le Monde riferisce che Putin ha parlato di Navalny “piantagrane su Internet che già in passato ha simulato problemi fisici”. Putin avrebbe anche evocato la possibilità di “esplorare altre piste, come una che conduce in Lettonia, perché l’inventore del Novitcok sarebbe residente lì”, mentre Macron avrebbe “respinto la pista lettone o l’ipotesi di un’auto somministrazione del veleno”.

“Preparare in cucina il Novichok, berne un sorso in aereo, cadere in coma, finire all’obitorio di Tomsk, dove la causa della morte sarebbe stata vissuta abbastanza. Questo era il mio furbissimo piano – ha ironizzato su Instagram il dissidente russo -. Ma Putin ha avuto il sopravvento. Lui la sa lunga. Risultato: io da fesso ho passato 18 giorni in coma senza ottenere ciò che volevo. La provocazione non è riuscita!”.

Navalny ha chiesto alle autorità russe che non nascondano gli indizi dell’avvelenamento: “Prima di essere portato in Germania, mi hanno tolto i vestiti e mi hanno imbarcato in un aereo completamente nudo. Tenendo conto che hanno trovato Novichok nel mio corpo, ed un metodo di intossicazione per contatto è probabile, i miei vestiti sono un indizio importante”. Il ministro per la Sanità di Tomsk ha spiegato che questi indumenti sono stati requisiti dagli inquirenti ufficiali, di cui si sa poco perché Mosca ha rinunciato ad aprire un’indagine.

IL PARTITO

Anche se ancora non ha comunicato cosa farà, se resterà in Germania o rientrerà in Russia, certo è che il futuro politico di Navalny sembra per ora troncato. Il Tribunale Supremo della Russia ha sciolto il partito La Russia del Futuro, fondato dal dissidente.

Questa non è la prima volta che Navalny cerca di registrare un partito politico. Ma le autorità russe hanno sempre trovato mancanze nella presentazione. In quest’opportunità sostengono che La Russia del Futuro è il nome di un’altra formazione politica guidata dall’avvocato, Alexander Zorin, molto vicino al Cremlino. Ma alcuni media sostengono che questo partito sia stato in realtà registrato dopo la richiesta di Navalny.

Da tempo il dissidente cerca di intraprendere una carriera politica che è stata più volte interrotta. Anni fa, era destinato a diventare sindaco di Mosca, ma un’indagine penale di ultimo minuto ha vietato la sua candidatura.

IL GASDOTTO

Infine, il caso Navalny sta prendendo molte sfumature geopolitiche. Nei momenti di maggior tensione tra Germania e Russia, il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, ha accennato in una dichiarazione una delle possibili conseguenze di questa vicenda: “Spero che i russi non ci forzino a cambiare la nostra posizione sul Nord Stream 2”.

Come ricorda la Bbc, il gasdotto è sempre stato controverso. Si tratta di un piano di trasportare gas russo direttamente in Germania sotto il mare Baltico, con l’obiettivo di offrire un’alternativa energetica al carbone e all’energia nucleare.

“Ma i critici denunciano il rischio che la Germania dipenda molto dell’energia di un socio politicamente poco affidabile”, sostiene l’emittente britannica. Ora il ministro Maas ha chiesto che Mosca indaghi profondamente sull’avvelenamento di Navalny, e su questo sarebbe d’accordo anche la cancelliera Angela Merkel. In caso contrario, potrebbe tramontare il progetto Nord Stream 2, anche se è quasi alla fine e per lo sviluppo e realizzazione sono stati investiti 9,4 miliardi di dollari.

Cosa c'è nel futuro (politico) di Navalny. Ipotesi e scenari

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