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Cittadinanzattiva chiede spiegazioni ad Aifa. Meno di due settimane fa, infatti, la Società oftalmologica italiana (Soi) pubblicava un video in cui affermava che grazie a un accordo raggiunto con l’Agenzia italiana del Farmaco la farmacovigilanza su alcuni tipi di farmaci e, più in particolare, su quelli di fascia H intravitreali in utilizzo off-label, sarebbe stata semplificata. In violazione – come si legge sulla lettera a firma del segretario generale di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso destinata a Nicola Magrini, direttore generale di Aifa, “con le leggi italiane ed europee a tutela della salute dei pazienti”.

“Sono estremamente soddisfatto: ho raggiunto un accordo con il prof. Nicola Magrini, che è il direttore generale di Aifa, per il fatto di togliere l’ossessiva farmacovigilanza che si è rilevata inutile”, dice infatti nel video il presidente Soi Matteo Piovella. Tra l’altro, proprio nello stesso video ammetteva la mancata identicità tra farmaci on-label (prescritti per indicazioni terapeutiche già approvate) e quelli off-label (farmaci già registrati e approvati, ma per indicazioni terapeutiche diverse da quelle per cui vengono prescritti). I secondi, infatti, come riferisce nel video Matteo Piovella, risultano meno sicuri.

“Qualora l’Aifa avesse fatto un accordo del genere sarebbe una cosa molto grave” ha commentato Antonio Gaudioso a Formiche.net. “Io non credo sia così, ma l’Aifa ha il dovere di intervenire e smentire quanto riferito all’interno del video”.

La querelle, tra l’altro, nasce in seno a un contesto già complesso: in passato Cittadinanzattiva aveva già espresso più volte preoccupazione e rimostranze rispetto alla tendenza delle amministrazioni regionali di spingere i medici oculisti all’utilizzo di farmaci off-label per la cura di maculopatie a fronte di una disponibilità di farmaci on-label ampiamente sperimentati.

“Qualora si trattasse di informazioni campate per aria, ma che circolano sui social da settimane, abbiamo il dovere di informare i pazienti. Soprattutto perché sono state veicolate non da una persona qualunque, ma da un soggetto che riveste un determinato ruolo con forte visibilità e riconoscibilità”, ha aggiunto Gaudioso.

Del resto il settore dell’intravitreali era già stato nell’occhio del ciclone con la vicenda Avastin-Lucentis, di recentissima risoluzione. “Dobbiamo garantire ai pazienti, già troppe volte sballottolati nella cura di una patologia impegnativa – ha riferito Gaudioso – trasparenza assoluta. E così la trasparenza non è assicurata. Ci sono troppi coni d’ombra”.

Si resta dunque in attesa dell’eventuale replica dell’Aifa, che confermi o smentisca le dichiarazioni di Piovella. “Considerando l’impatto che queste decisioni potrebbero avere sulla vita di tantissimi pazienti maculopatici, auspichiamo risposte precise e urgenti in merito”, ha concluso il segretario generale di Cittadinanzattiva.

Perché Cittadinanzattiva chiede chiarezza ad Aifa sulla farmacovigilanza

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