Skip to main content

Il 27 gennaio scorso alla Moskovskiy Dom Natsional’nostey, centro culturale ed educativo istituito dal Cremlino, si è tenuto un incontro dedicato alla lotta contro la “disinformazione strategica”. O almeno a quella che il regime di Vladimir Putin definisce tale. Star dell’evento: John Mark Dougan, ex vice-sceriffo della Florida ora uno dei principali propagandisti al servizio del Cremlino, che ha proposto di sfruttare l’intelligenza artificiale non solo per diffondere disinformazione, ma per “riqualificare” i modelli intelligenza artificiale occidentali, trasformandoli in veri e propri veicoli di narrazioni fuorvianti. Tra i presenti alla tavola rotonda: l’uomo d’affari e politico Vladimir Khomeriki, il conduttore televisivo Nikoloz Mzhavanadze e Andrea Lucidi, il giornalista italiano attivo nel Donbass che ha recentemente chiesto la cittadinanza russa.

Nel suo intervento, Dougan ha sostenuto che “spingendo queste narrazioni russe da una prospettiva russa, possiamo effettivamente cambiare l’intelligenza artificiale a livello mondiale”. Secondo lui, gli attuali modelli di intelligenza artificiale, addestrati prevalentemente su fonti mediatiche occidentali, presentano un intrinseco pregiudizio verso l’Occidente. “Non si tratta di uno strumento da temere, ma da sfruttare”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza di riaddestrare i sistemi per eliminare questo squilibrio.

Dougan non ha mancato di vantarsi dei risultati ottenuti grazie alle sue operazioni: “Il mio unico server a casa scrive quasi 90.000 articoli ogni mese”, ha dichiarato. In passato, il gruppo investigativo NewsGuard aveva già smascherato l’operato di Dougan, rivelando l’esistenza di 171 siti web fittizi negli Stati Uniti e 102 in Germania, usati per diffondere notizie false, comprese affermazioni riguardanti le elezioni presidenziali americane e quella della cancelliera tedesca. L’ex vice-sceriffo ha descritto la sua tattica di narrative laundering, un metodo che prevede la diffusione di disinformazione attraverso molteplici canali per mascherarne l’origine straniera. Secondo Dougan, questa strategia non solo estende la portata dell’informazione manipolata, ma ha anche il potenziale di corrompere i dataset su cui si basano i modelli di intelligenza artificiale. Infatti, un audit di NewsGuard ha rilevato che i dieci principali modelli di intelligenza artificiale generativa ripetevano le narrazioni russe di Dougan nel 32% dei casi. E Dougan stesso ha citato il rapporto per sottolineare il suo operato.
Nonostante le ambizioni di costruire modelli di intelligenza artificiale “amichevoli” per la propaganda russa, Dougan ha evidenziato numerose difficoltà, tra cui la riluttanza di organi di stampa statali come Tass a concedere l’accesso ai propri archivi per l’addestramento dell’intelligenza artificiale. Inoltre, i modelli riaddestrati secondo una prospettiva russa spesso faticano ad attrarre il pubblico anglofono, generando testi in inglese formulati in modo da risultare poco comprensibili ai lettori occidentali. Infine, il “Disinformer of the Year” per il 2024 secondo NewsGuard ha suggerito che, aumentando la diversità e la diffusione di queste narrazioni, non solo si influenzerà l’amplificazione delle informazioni, ma si modificheranno anche le future evoluzioni dell’intelligenza artificiale a livello globale.

Secondo NewsGuard, il dibattito evidenzia come la battaglia per il controllo dell’informazione si stia spostando verso il campo tecnologico, dove l’intelligenza artificiale diventa non solo un alleato, ma una vera e propria arma nella guerra dell’informazione. Con l’evoluzione degli strumenti digitali, il confine tra verità e manipolazione appare sempre più labile, sollevando interrogativi cruciali sul futuro del giornalismo e della comunicazione globale, evidenziano gli esperti.

L’IA come arma. La propaganda russa spiegata dai suoi propagandisti

Durante una tavola rotonda a Mosca, l’ex vice-sceriffo americano John Mark Dougan ha svelato un ambizioso progetto: utilizzare l’intelligenza artificiale per “riqualificare” i modelli occidentali, trasformandoli in strumenti per diffondere disinformazione da una prospettiva russa

Tahnoon bin Zayed al Nahyan e Satya Nadella - X

Dal petrolio all'IA. Chi è Tahnoon bin Zayed, l'uomo che sta trasformando gli Emirati Arabi Uniti

Fratello del presidente e consigliere della sicurezza nazionale, sta radicalmente cambiando l’approccio della monarchia del Golfo. L’obiettivo è portarla dall’essere superpotenza degli idrocarburi a hub tecnologico mondiale. Per riuscirci, oltre a investimenti miliardari, si sta spendendo in prima persona con i grandi del settore

Vi spiego il significato dell'istituzione della figura del Veterano. Parla Perego di Cremnago

Due le qualifiche onorifiche istituite dal ministero per riconoscere il merito di chi ha servito il Paese in uniforme e una data simbolica, quella dell’11 novembre, per ricordare chi ha dedicato la propria vita al servizio del Paese. L’intervista di Formiche.net al sottosegratario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago, sul significato di questa iniziativa che punta a rafforzare il legame tra cittadini e Forze armate

Abbandonare l'Europa sarà un buon affare per gli Stati Uniti? Il dubbio di Polillo

È un discreto patrimonio quello europeo che mandare al macero sarebbe un delitto. Ancor di più lo sarebbe cambiare la spalla su cui poggia il fucile delle alleanze internazionali, dopo essersi impuntati su questioni di dettaglio, mentre il mondo si muove in tutt’altra direzione. Il commento di Gianfranco Polillo

Marines nel Baltico. Così i droni Usa potenziano la difesa delle infrastrutture critiche

Alcuni Marines statunitensi si sono armati di droni schierati per rafforzare la missione della Nato atta a proteggere le infrastrutture sottomarine nel Baltico, dopo il verificarsi di danneggiamenti sospetti

Da Pegasus a Paragon. Il fenomeno spyware spiegato da Saccone

Esiste un mercato globale dello spyware e molti governi considerano utile controllare, tramite questi sistemi, sia i propri cittadini sia cittadini stranieri considerati “di interesse”. L’analisi di Umberto Saccone

Auto cinesi e spionaggio. Il nuovo fronte della guerra tecnologica in Australia

Il direttore dell’intelligence australiana, Mike Burgess, ha sollevato preoccupazioni sui rischi legati ai veicoli elettrici cinesi, che potrebbero essere usati per spionaggio digitale. Anche il Regno Unito e gli Stati Uniti intensificano le indagini sulla sicurezza delle infrastrutture critiche, tra cui energia e mobilità connessa

La Cina inquina meno. Ma è merito del mattone in agonia

Anni di fallimenti, cantieri fermi e case rimaste solo sulla carta, hanno contribuito a ridurre e stabilizzare le emissioni del Paese più inquinante al mondo. Un trend che potrebbe durare ancora a lungo

La corsa per proteggere i dati di oggi dagli hacker di domani calcolo quantistico crittografia

Investimenti e governance. Le sfide della Strategia sul Quantum

Il ministero dell’Università e della Ricerca ha reso consultabile il documento redatto da quindici esperti del settore. Il nostro Paese parte da fondamenta importanti, che però devono necessariamente essere implementate per competere a livello europeo. In due parole: servono investimenti

Cosa serve al campo largo per essere competitivo. La ricetta di de Pascale

Pragmatismo, poca ideologia, disponibilità al dialogo istituzionale oltre gli steccati ideologici, ma senza “piegare la testa”. Il timore dei dazi da parte degli Stati Uniti che aleggia, l’esito delle elezioni in Germania che lascia aperti alcuni interrogativi (anche in proiezione europea) e la necessità a livello nazionale “per essere competitivi come alternativa di governo” di “fare sintesi”. Conversazione con il governatore emiliano-romagnolo, Michele de Pascale

×

Iscriviti alla newsletter