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Il lavoro della casa editrice Giuntina ha il merito di portare in libreria spesso testi inediti, ma anche autori poco conosciuti, arricchendo il dibattito culturale in Italia.

È questo il caso del volume Willy, di Israel Joshua Singer (1893-1944) – fratello di Isaac Bashevis Singer, premio Nobel per la letteratura nel 1978, e della scrittrice Esther Kreitman – che fu scritto nel 1936 e pubblicato a puntate sul giornale ebreo-americano Forverts.

Il libro è tradotto da Enrico Benella, che firma anche la postfazione, e che aggiunge una nota sul lavoro svolto come traduttore. Benella spiega la complessità della resa finale di un testo yiddish nel quale si possono ritrovare innesti di altre lingue, quali l’yiddish germanizzante, ebraico con vocalizzazione ashkenazita, inglese, tedesco, polacco e russo. Lingue che possono andare da singole parole ad intere frasi. Molti i corsivi e le note nel testo che deve necessariamente riprodurre un racconto scritto lontano nel tempo e nello spazio e che non può essere semplificato, come spiega Benella stesso.

Il romanzo, breve, ha come protagonista un giovane ebreo polacco che ama la natura, i lavori agricoli e i cavalli. Rifiuta il modello tradizionale di ebraismo della sua comunità. Ed è proprio questo che innesca la contrapposizione all’altra figura portante del libro, suo padre Hersh, il suo opposto. Una dicotomia quella tra Willy e Hersh che si palesa con caratteri e comportamenti agli antipodi. Questo contrasto porta il protagonista ad emigrare negli Stati Uniti, per tagliare quel cordone ombelicale che non gli consente di vivere come vuole. Ma la propria storia spesso bussa alla porta, anche in capo al mondo.

Avendo a mente anche e soprattutto l’epoca in cui venne scritto, significativi e attuali sono i temi che in poche pagine vengono toccati da Singer. Le diverse anime dell’ebraismo, il confronto padre-figlio, ma anche la religione che si scontra con la modernità e la memoria della patria lasciata. Tema che rievoca la vita dell’autore stesso che, attraverso molte vicissitudini, dalla Polonia arrivò negli States, a New York nel 1933. Tra opportunità, ma anche eterna ricerca di equilibrio fra la dipendenza e la propria libertà, la terra come punto di partenza e punto di arrivo a cui si è sempre, inesorabilmente, legati.

Identità e scontro tra generazioni. La modernità nel racconto inedito di Israel Joshua Singer

Le diverse anime dell’ebraismo, il confronto padre-figlio, ma anche la religione che si scontra con la modernità e la memoria della patria lasciata. L’inedito racconto breve dello scrittore yiddish Israel Joshua Singer, Willy, in libreria per Giuntina

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