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Cyberbullismo, sexting e pedopornografia online, i rischi che adolescenti finiscano per fare delle brutte conoscenze sul web sono sempre elevati. E se il controllo dei genitori è fondamentale, è necessario intraprendere delle azioni che facciano crescere la consapevolezza dei pericoli online. Per questo motivo, dal 2004 la Commissione europea si è fatta promotrice di una manifestazione che fornisce ai ragazzi europei – e non solo – informazioni utili e istruzioni “operative” su come riconoscere ed evitare le minacce online. Si tratta del Safer Internet Day, una serie di iniziative realizzate in Italia e nei vari Stati membri da enti e aziende che puntano alla navigazione online più sicura. Ma anche uno spunto per abbattere il digital divide culturale: sono ancora molti gli italiani, non solo giovani, che non conoscono ancora Internet o non lo hanno mai utilizzato, e sono pertanto a rischio di esclusione sociale.

OPERAZIONE RISORGIMENTO DIGITALE

A chi è rimasto indietro nelle conoscenze digitali necessarie per la vita quotidiana è ad esempio dedicata l’iniziativa “Operazione Risorgimento Digitale” di Tim, da oggi potenziata grazie alla collaborazione di 20 nuovi partner tecnologici – come ad esempio Google – che uniranno le forze per favorire la diffusione delle competenze digitali tra cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni in tutte le 107 province d’Italia. “Tim è particolarmente orgogliosa di ampliare ulteriormente il campo d’azione di Operazione Risorgimento Digitale e di potenziarne l’efficacia grazie al contributo di numerosi nuovi partner – ha dichiarato Salvatore Rossi, presidente di Tim. Fare rete è una condizione essenziale per realizzare sinergie e collaborazioni strategiche per lo sviluppo digitale dei territori. Abbiamo ora a disposizione uno spettro di competenze ancora più ampio che intendiamo mettere al servizio del Paese per fare in modo che ci sia sempre più gente sulle autostrade digitali. Siamo molto fieri di contribuire ancora una volta alla crescita della cultura digitale, mettendo a disposizione dell’Italia non solo le competenze dell’intero gruppo ma anche la sua capacità di saper aggregare importanti realtà pubbliche e private”. E “nel web nessuno deve restare indietro. Il nostro progetto nasce proprio per questo”, ha scritto a commento, su Twitter, il Ministro dell’Innovazione, Paola Pisano.

LA CAMPAGNA INSIEME PER UN INTERNET MIGLIORE DELLA POLIZIA POSTALE

La Polizia Postale e delle Comunicazioni, in occasione della celebrazione della giornata mondiale della sicurezza informatica, incontra oltre 60.000 ragazzi uniti dallo slogan della campagna “insieme per un internet migliore”. L’obiettivo delle attività di prevenzione/informazione è quello di coinvolgere, educare e formare i ragazzi a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre i rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé o per gli altri, stimolando i giovani a costruire relazioni positive e significative con i propri coetanei anche nella sfera virtuale.

UNICEF, UNA CAMPAGNA SU TRE VITTIMA DI BULLISMO

In occasione del Safer Internet Day, l’Unicef sottolinea che, a livello mondiale, oltre 1 studente su 3 fra i 13 e i 15 anni ha vissuto esperienze di bullismo. Secondo un sondaggio fatto dall’Unicef attraverso la piattaforma U-Report, «su 170.000 giovani migranti e rifugiati provenienti da 30 paesi che hanno partecipato, 1 su 3 ha vissuto esperienze di cyberbullismo, e a causa di questo 1 su 5 ha saltato almeno qualche giorno di scuola».

A dichiararlo oggi è Francesco Samengo, presidente dell’Unicef Italia. Il 71% di coloro che hanno risposto al sondaggio dell’Unicef ritiene che il cyberbullismo si verifichi soprattutto sui social network. Un terzo, circa il 32%, ritiene che i governi dovrebbero essere responsabili di porre fine al cyberbullismo, il 31% ritiene che dovrebbero esserlo i giovani stessi e il 29% attribuisce la responsabilità alle aziende che gestiscono l’accesso a Internet.

RICERCA MICROSOFT, ITALIA DECIMA

L’Italia è al decimo posto su 25 per l’esposizione ai rischi online, primo il Regno Unito, ultimo il Sudafrica. Sono i risultati del Microsoft Digital Civility Index che ogni anno, in occasione dell’Internet Safer Day, analizza le attitudini e le percezioni degli adolescenti (13-17) e degli adulti (18-74) rispetto all’educazione civica digitale e alla sicurezza online in 25 Paesi, incluso il nostro Paese. Secondo lo studio, in tutto il mondo il web è percepito come un luogo meno civile e sicuro rispetto ad un anno fa. In generale, i contatti indesiderati, le fake news e il sexting (l’invio di testi o immagini sessualmente esplicite tramite Internet o smartphone) sono i rischi più comuni riscontrati, rispettivamente dal 41%, 29% e 23% degli intervistati italiani.

Safer Internet Day, le iniziative per la giornata europea per un internet sicuro

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