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“Abbiamo stanziato 40 milioni di euro e nella prossima Manovra ci saranno altre risorse da dedicare alla ricerca e ad avere antibiotici innovativi che permettono di sconfiggere la pandemia di oggi, l’antimicrobico resistenza, che vede il nostro Paese perdere ogni anno tante persone”. Questo l’annuncio del ministro della Salute Orazio Schillaci, a margine del G7 Salute di Ancona. Qualche giorno fa sono arrivate le rassicurazioni da parte del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: “Taglieremo le spese, tranne la spesa sanitaria su cui ci impegniamo a mantenere l’incidenza sul Pil”.

LO SCENARIO ATTUALE

Quello dell’antimicrobico resistenza è uno dei temi caldi di questo G7 incentrato sulla salute. Guido Rasi, consulente del ministro Schillaci, la definisce una “pandemia cronica mondiale”. Entro il 2050, infatti, l’Amr potrebbe diventare la principale causa di morte nel mondo. In Italia, la situazione è particolarmente critica: si stima che circa 35 mila persone a livello europeo, di cui un terzo nel nostro Paese, perdano la vita ogni anno a causa di infezioni nosocomiali da germi multiresistenti. Le infezioni provocate da germi resistenti agli antibiotici già causano almeno 1,3 milioni di morti all’anno, un numero che sale a 4,5 milioni se si considerano anche le cause indirette. Queste cifre allarmanti evidenziano l’urgenza di affrontare il problema a livello globale, e l’Organizzazione mondiale della sanità ha già fatto appello a tutti gli Stati per l’adozione di misure adeguate a contrastare il fenomeno.

L’IMPATTO ECONOMICO

Non solo le infezioni da germi resistenti influiscono su morbilità e mortalità, ma comportano anche un pesante impatto economico sul sistema sanitario pubblico, con costi annui stimati attorno a 1,5 miliardi di euro nella sola Unione europea. Entro il 2050 l’economia mondiale potrebbe dover sostenere costi fino a 100 miliardi di dollari. Inoltre, la perdita di produttività in Italia è quantificata tra 270 milioni e 1,4 miliardi di euro. Di fronte a queste sfide, risulta fondamentale coordinare gli sforzi a livello internazionale.

FONDAMENTALI GLI INCENTIVI

È proprio ad Ancona che sembra aprirsi la strada per il contrasto al fenomeno. La riunione ministeriale a guida italiana sembra offrire una nuova bussola alla comunità internazionale incentrata sulla ricerca e la produzione di nuovi antibiotici. Con un costo medio di 1,7 miliardi di dollari per lo sviluppo e ricavi pari a soli 240 milioni nei primi otto anni, una revisione del quadro finanziario attuale è fondamentale. Come spiega Rasi: “Servono incentivi globali in due fasi: per la produzione e messa a punto di nuovi farmaci serve una massa critica ingente di investimenti, e incentivi in una seconda fase per mantenere tali farmaci sul mercato affinché siano remunerativi pur non essendo destinati ad un uso massivo – continua – per arrivare a questi incentivi, le aziende dovranno sedersi ad un tavolo con gli Stati”. Durante la due giorni è prevista anche una sessione congiunta con i ministri di Economia e finanze, a sottolineare ulteriormente la necessità di collaborazione sul tema. In attesa dell’adozione del comunicato, in tema di Amr si auspica un coordinamento internazionale che favorisca la ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici, fondamentali per affrontare una delle sfide sanitarie più gravi del nostro tempo.

GLI ALTRI TEMI

Schillaci si esprime anche in merito a innovazione tecnologica e telemedicina, “fondamentale per l’invecchiamento attivo e per far si che il sistema continui ad essere sostenibile per tutti – continua – questa non è una spesa, bensì un investimento”. Sull’approccio one health sottolinea come “la pandemia da Covid ha dimostrato quanto la salute umana sia legata a quella animale e ambientale”. In merito alla definizione di una strategia condivisa a livello globale afferma: “Parteciperemo al prossimo vertice di Baku sul tema”.

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