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Nessuno tocchi Giuseppe Conte, per ora. Una volta tanto analisi e retroscena politici ci hanno azzeccato. Se Matteo Renzi è tornato a far traballare la navicella del governo con un altro enfatico intervento a Palazzo Madama, ci pensa Silvio Berlusconi a rattoppare.

Con un’intervista all’Agi il leader di Forza Italia ed (ex?) padre nobile del centrodestra torna a mettere i puntini sulle i e racconta l’opposizione responsabile che tanto infastidisce gli alleati Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

“Noi – osserva l’ex premier – siamo parte essenziale del centrodestra e quindi le differenze politiche con la sinistra, con il governo Conte, con la maggioranza rimangono tutte”. Attenzione però, dice, “nell’emergenza, essendo una opposizione responsabile, si lavora uniti intorno alle istituzioni mettendo da parte la polemica politica. Questo fa parte della nostra cultura liberale e cristiana”.

Eccola, l’ “opposizione educata” del Cavaliere (copyright di Marco Travaglio, sic!). Ma la vera mano tesa al premier avvocato arriva da Berlusconi quando dice che “dei nuovi scenari politici che noi auspichiamo ci sarà tempo di parlare quando l’emergenza sarà davvero superata”.

Un patto di desistenza che non viene scalfito dal piccolo buffetto riservato a Conte, “mi piacerebbe che il governo rinunciasse alla presunzione di poter fare tutto da solo e accettasse finalmente una collaborazione autentica e concreta non solo formale e illusoria come purtroppo è avvenuto finora”.

Solo due giorni fa Salvini ha accusato Berlusconi di parlare “come Renzi e Prodi” su Mes, Europa e dintorni. Una scivolata non da poco, paragonare il patron di Mediaset al suo vecchio, acerrimo avversario, che la dice lunga sul clima in casa centrodestra (non certo migliore fra i due leader dell’asse sovranista). Difficile che la ciambella di salvataggio gettata dall’ex premier a Conte nel momento in cui più ne aveva bisogno aiuti a rasserenare gli animi.

Conte (ora) non si tocca. Il salvagente Berlusconi per la stabilità del governo

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