Skip to main content

In Slovacchia vince le presidenziali Zuzana Caputova, una donna che si è fatta strada lottando contro la corruzione e il degrado ambientale, portando avanti così gli stessi temi su cui era impegnato il giornalista Jan Kuciak, recentemente assassinato. La giovane signora si è dichiarata europeista e questo è di già una notizia eccezionale visto che la Slovacchia è uno di quei Paesi che fino ad ora è stato governato con uno spirito molto antireupeista insieme alla Polonia, Repubblica Ceca, quel gruppo di Paesi detti di Visegrad, piccola città ungherese in cui fu costituito il blocco, nel 1991.

Il gruppo, nato dopo il crollo dell’Unione sovietica per rafforzare la cooperazione tra questi Paesi, negli ultimi anni si è caratterizzato in particolare per sostenere posizioni euroscettiche, sovraniste e rigide in tema di immigrazione. Queste posizioni hanno portato a un avvicinamento tra l’alleanza e il governo dell’Austria, guidato dal premier di destra Kurz. Le relazioni con l’Italia sono state spesso difficili, soprattutto per la mancata disponibilità del gruppo a farsi carico dell’accoglienza dei migranti extra-europei. In Italia noi siamo sotto scacco di una premiership sostanzialmente antieuropeista e, almeno nella destra, si fa sempre più concreta la possibilità che a guidare Forza Italia sia Mara Carfagna abile, intelligente e colta europeista e che il triumvirato femminile Carfagna/Bernini/Gelmini del partito azzurro abbia fatto una alleanza formidabile per dare impulso allo storico partito berlusconiano che comunque ha sempre tenuto alto il dialogo con Merkel e la Ue ha garantito l’alleanza.

Sappiamo bene che le conseguenze dei no decisi alla Ue ci stanno davanti agli occhi ed è già accaduto che un Paese membro ci ripensasse come appunto la Grecia. Potrebbe accadere anche al Regno Unito perché l’economia britannica si è ormai integrata troppo in quella del continente perché sia indolore tornare indietro. Perché il problema del confine tra Ulster e Irlanda, in caso di Brexit, appare insolubile e l’Ulster stesso potrebbe essere indotto a chiedere l’annessione all’Irlanda pur di rimanere nella Ue.

Perché gli scozzesi sono decisi a opporsi in tutti i modi all’uscita dalla Ue, minacciando altrimenti la secessione. Di fronte ai danni economici si aggiunge questo sfaldamento drammatico della Gran Bretagna, il Parlamento che non si mette d’accordo e anche la maggioranza degli inglesi potrebbe convincersi a tornare sui propri passi. Vero è che il danno, in termini di incertezza e paralisi, sarà comunque ingente. Ma il significato di un epilogo di questo genere, per il futuro dell’Ue, sarebbe opposto a quello che la Brexit fa temere. È interesse primario anche della Ue favorire questa soluzione. Dunque: niente ritorsioni, niente atteggiamenti arcigni, se e quando il figliol prodigo decidesse di tornare (anzi: rimanere) a casa.

In questa situazione drammatica è intervenuto Macron sulla Brexit proponendo di lasciare il Regno Unito fuori, perché in questa fase delicata di rilancio dell’Ue sarebbe solo un problema. I britannici pagheranno caro questo loro errore del 2016, (e questo sarà di monito per tutti gli euroscettici, così facilitando il processo di integrazione) ma l’errore lo pagheremo tutti quanti. Un divorzio traumatico Ue/Uk è stato ed è l’obiettivo pervicacemente perseguito dai servizi segreti di Putin e dal capo-stratega di Trump, Steve Bannon, uomo di estrema destra e nemico giurato della democrazia europea: la hard Brexit sarebbe il trionfo di gente come questa. Viceversa un Regno Unito che dopo aver votato Leave finisse col Remain sarebbe la loro sconfitta; sarebbe la dimostrazione che non esiste una vera alternativa tra vecchia sovranità nazionale e nuova sovranità europea, perché quest’ultima è oggi l’unica sovranità possibile nel nostro continente. E così tutti noi comunitari potremo fare squadra contro il gioco tra Usa, Russia e Cina.

carli, nucleare, politi, guerra fredda, europa, uropee, De Gasperi europa

Europa è sostantivo plurale anche femminile

In Slovacchia vince le presidenziali Zuzana Caputova, una donna che si è fatta strada lottando contro la corruzione e il degrado ambientale, portando avanti così gli stessi temi su cui era impegnato il giornalista Jan Kuciak, recentemente assassinato. La giovane signora si è dichiarata europeista e questo è di già una notizia eccezionale visto che la Slovacchia è uno di…

L'Alleanza Atlantica festeggia e guarda al futuro. L'evento al Centro studi americani

Settant'anni portati benissimo, ma gli obiettivi di sicurezza e stabilità sono tutt'altro che raggiunti. Alle minacce tradizionali, su cui svetta l'assertività russa a est, se ne sono aggiunte di nuove. All'orizzonte emerge con una certa prepotenza il Dragone cinese, con livelli di avanzamento tecnologico ormai pari a quelli dell'Occidente. Non bisogna abbassare la guardia dunque, ma anzi serve ricalibrare l'impegno…

Vi spiego perché l'ambasciatore Usa ha ragione su F-35, Russia e Cina. Parla Giulio Terzi

L'ambasciatore degli Stati Uniti a Roma Lewis Eisenberg ha ragione: non si possono accettare le violazioni russe del diritto internazionale, né è possibile pensare al 5G cinese senza interpretarla come una scelta di campo nel nuovo confronto globale. Lo stesso vale per gli F-35, “un sistema d'arma che appare essenziale se si vuole far parte di un'alleanza integrata e interoperabile”.…

ambasciatore

Con il 5G cinese a rischio la condivisione di informazioni con gli Usa. L'avvertimento di Eisenberg

Ogni decisione che circonda “l'infrastruttura per il 5G avrà implicazioni”, diplomatiche e di sicurezza “di lungo termine” che “come ha spiegato il segretario di Stato Mike Pompeo”, potrebbe contemplare anche il fatto “di non essere in grado (per gli Stati Uniti) di condividere informazioni con quei Paesi che adottano tecnologia e servizi cinesi per il 5G e incorporano quest’ultimi nei…

F-35, spese per la Difesa e Nato. Washington sbatte i pugni sul tavolo

Le alleanza internazionali si fondano su valori condivisi, ma si reggono su impegni concreti e atteggiamenti fattivi. F-35, spese per la difesa e sanzioni alla Russia non sono elementi superflui su cui si può tentennare a lungo, così come le inclinazioni verso la Cina (qui il focus). Anzi, hanno un peso più che importante sulla tenuta della partnership con il…

Per l’Ocse la nostra economia è sotto zero. Ecco le raccomandazioni di Gurria per superare lo stallo

Una serie di raccomandazioni per l’Italia, destinata a non crescere (-0,2%) nel 2019 ma che potrebbe invertire la marcia (+0,5% nel 2020) qualora si puntasse con determinazione sull’aumento della produttività e del sostegno alle imprese. È il quadro che è emerso dalla presentazione del Rapporto Ocse Economic Survey of Italy 2019 illustrato dal Segretario Generale, Angel Gurria e dal ministro…

Conte e Juncker partono in salita. Ecco che cosa divide Roma da Bruxelles

La posta in gioco, nemmeno a dirlo, è alta. Tante volte lo è stata, ma stavolta forse è diverso. I rapporti tra Roma e Bruxelles non sono mai stati così difficili e per questo domattina alle 9, quando Giuseppe Conte incontrerà il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, da parte italiana occorrerà una certa abilità nel rassicurare il governo comunitario…

pensione

Il risiko Lega-Cinquestelle sulle pensioni. Assegni più bassi, ma dopo le elezioni

La mattina del primo aprile, esaminando gli accrediti nei loro conto correnti bancari, i pensionati d’oro, d’argento, di latta, e di cartapesta, pensavano di trovare un pesante taglio nel versamento mensile dell’Inps a titolo del loro trattamento pensionistico: tre mesi sia di raffreddamento dell’adeguamento al costo della vita e sia di contributo detto di solidarietà finalizzato alla rendita per coloro…

Roberto Saviano

Saviano fa già politica, la candidatura con il Pd è conseguenza naturale

Devo dire che sono sempre stato molto critico su Roberto Saviano, come credo che lo sia una fetta ampia di italiani a cui non sta simpatico. Mentre un’altra fetta, altrettanto ampia, lo considera un proprio nume tutelare. Eppure la proposta di Nicola Zingaretti di candidarlo come capolista al Sud nel Pd per le europee non mi dispiace. Serve a dissipare,…

mezran

Perché i libici (compreso Haftar) tifano per lo stallo. L'analisi di Karim Mezran

Qualcosa si muove a Tripoli. La forza contrattuale del governo di Fayez al-Sarraj è ai minimi storici, come dimostra un recente tweet al vetriolo dell’inviato speciale dell’Onu in Libia Ghassan Salamé. Il feldmaresciallo Khalifa Haftar ha solcato con il suo esercito tutto il Sud del Paese, ed ha accettato di sedersi a un tavolo con Sarraj a Ghadames dal 14…

×

Iscriviti alla newsletter