Skip to main content

Matteo Salvini è in sofferenza. La sua leadership nella Lega vacilla, il suo consenso nel Paese cala e l’assoluzione appena incassata con formula piena al processo Open Arms gli impedisce di vestire i panni, politicamente redditizi, del martire.

Matteo Salvini, dunque, è in sofferenza e la storia insegna che quando Matteo Salvini è in sofferenza sono dolori per tutti. Soprattutto per gli alleati di governo. Par di capire che il principale terreno scelto per i distinguo salviniani sia quello della politica estera e di difesa. Segnatamente, l’Ucraina. Come è noto, pur avendo sempre votato a favore dell’invio di armi al popolo ucraino, il leader della Lega non ha mai rinunciato ad esibire sul tema un’ambiguità di fondo. Atteggiamento che contravviene a tutte le regole non scritte della politica, richiedendo la politica estera e di difesa una granitica compattezza dei governi e delle maggioranze che li sostengono. Ma, tant’è.

Gli ultimi sondaggi, del resto, incoraggiano lo smarcamento. La rilevazione demoscopica sulle opinioni pubbliche europee realizzata in questi giorni da YouGov e diffusa dal quotidiano britannico The Guardian mostra, infatti, dati allarmanti. Cala sensibilmente, rispetto a un anno fa, la quota di cittadini favorevole al sostegno incondizionato dell’Ucraina. Cala ovunque, ma soprattutto in Italia: soltanto il 15% dei nostri connazionali, a quanto risulta dal sondaggio, è convinto che sia necessario sostenere Kyiv dalla liberazione dei territori occupati dall’esercito della Federazione russa; tutti gli altri sono, con gradazioni differenti, favorevoli ad un compromesso, quando, non addirittura, al disimpegno totale.

Matteo Salvini legge i sondaggi e si immagina legga anche i giornali, che in questi giorni hanno dato conto di una crescente freddezza nel sostegno all’Ucraina di alcune cancellerie europee, Germania in testa. Entro metà gennaio, il Parlamento italiano dovrà convertire il decreto pro Ucraina approvato dal governo e la Lega ha già minacciato di presentare un Ordine del giorno per mettere nero su bianco il fatto che quella prevista sia l’ultima fornitura di armi a Kyiv. Si dirà che un Ordine del giorno non ha alcun valore, ed è vero. Ma se la Lega arriverà a presentarlo sul serio quell’Odg rappresenterà il primo atto formale di una inedita spaccatura della maggioranza su una questione dirimente: la difesa del principi liberaldemocratici occidentali e del perimetro culturale dell’Unione europea minacciati dall’autocrazia russa. Sarebbe il primo passo di Matteo Salvini in direzione ostinatamente contraria a quella del cosiddetto centrodestra di governo: un passo verso il partito di Giuseppe Conte. E abbiamo detto tutto.

Ucraina, il primo passo di Salvini in direzione contiana

Pur avendo sempre votato a favore dell’invio di armi al popolo ucraino, il leader della Lega non ha mai rinunciato ad esibire sul tema un’ambiguità di fondo. Gli ultimi sondaggi, del resto, incoraggiano lo smarcamento. L’opinione di Andrea Cangini

Cavi tranciati nel Baltico. Il ruolo della flotta ombra russa

L’inchiesta sul danneggiamento dei cavi tra Estonia e Finlandia punta il dito contro una nave russa accusata di sabotaggio. Il caso sottolinea la necessità di proteggere le infrastrutture critiche da minacce ibride

La giornalista Cecilia Sala arrestata a Teheran. Trattative in corso per la liberazione

La giornalista di inchiesta, ora in carcere a Evin, sembra essere in buone condizioni, mentre la Farnesina lavora per riportare a casa l’italiana

Guerra e pace. Cosa è successo in Ucraina durante gli ultimi giorni

Natale di guerra in Ucraina (e in Russia) tra missili e droni. Mentre la Slovacchia si offre come possibile sede di dialogo per gli eventuali negoziati di pace

La Russia si aggrappa alle criptovalute per sfuggire alle sanzioni

Per tentare di aggirare i vincoli ai pagamenti verso l’esterno, il ministero delle Finanze ha autorizzato le imprese a ricorrere alla moneta virtuale. Un’ammissione, tacita, che le maglie dell’Occidente sono ancora ben strette

Resilienza e difesa civile. L’appello natalizio del re di Svezia

In un mondo sempre più instabile, Carlo XVI Gustavo di Svezia invita alla preparazione contro le minacce ibride, riflettendo il mutato contesto geopolitico. Anche l’Italia si muove verso un approccio sistemico per rafforzare la sicurezza nazionale

Quel filo rosso che collega Mosca all'incidente aereo in Kazakistan. L'analisi del gen. Caruso

Di Ivan Caruso

Tre aerei civili abbattuti in quarant’anni. Centinaia di vittime innocenti. Un unico comun denominatore: il sistema di difesa aerea russo. Non sono semplici errori, ma il prodotto di una cultura militare dove la paura di sbagliare porta inevitabilmente a sbagliare. Il generale Ivan Caruso, consigliere militare della Società italiana per l’organizzazione internazionale, Sioi, analizza come la cultura della paura nelle forze armate russe trasforma errori evitabili in tragedie inevitabili. E perché continuerà a farlo

Aerei stealth, navi anfibie e missili balistici. Xi mostra le nuove armi cinesi

Pechino chiude il 2024 mettendo in vetrina alcuni pezzi dell’arsenale che non sono solo destinati a modificare le capacità militari della Cina, ma anche gli equilibri di potere che si basano sulle stesse

Le lezioni da apprendere dalla crisi democratica in Georgia. Scrive Terzi

La crescente influenza russa e la crisi democratica in Georgia richiedono un’azione decisa dell’Ue per sostenere i diritti democratici e contrastare la disinformazione come arma di destabilizzazione

Blockchain, non solo criptovalute ma anche bond digitali sicuri e convenienti

I passi in avanti dell’Italia sul fronte dell’innovazione finanziaria con Cassa Depositi e Prestiti che fa da apripista

×

Iscriviti alla newsletter