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Lega a tutto spiano sulla politica estera. Dallo stop alle sanzioni contro la Russia alle teorie sul Ppe, le idee leghiste sventagliate questa mattina sulla stampa da due ben informati collaboratori di Matteo Salvini, il suo braccio destro e il consigliere per la politica estera, non possono passare inosservate. Una posizione, quella della Lega, che Giacomo Pugliese ha definito su questo sito “spregiudicata”, ancor “più putiniana di quella di Putin” e sulla quale Formiche.net ha chiesto un parere a Fabrizio Cicchitto, presidente dell’Associazione ReL (Riformismo e Libertà) e già presidente della Commissione Affari esteri e comunitari impegnato questo pomeriggio a Roma in un evento dal titolo: “Usa, Russia, Europa. Una nuova guerra fredda?”.

“È maturata la convinzione che le sanzioni non abbiano portato a nulla. Hanno però danneggiato le nostre imprese, ci sono costate circa un miliardo di euro all’anno”, ha detto in un’intervista a La Stampa Lorenzo Fontana, vicepresidente della Camera e vicesegretario della Lega, nonché fedele collaboratore di Salvini.

“Quello di Fontana è il tentativo di nascondere un discorso politico sotto ragioni economiche. Le sanzioni – spiega Cicchitto – furono proposte dalla Merkel proprio per dare un segnale a Putin, bloccarne l’aggressività, evitare che l’aggressione russa all’Ucraina portasse ad un più generale scontro armato”. La linea di “via subito le sanzioni” sulla quale si attesta la Lega di Salvini è per Cicchitto insomma “un fatto gravissimo che ci isolerebbe in Europa”.

Da sottolineare anche la teoria formulata stamani sul Foglio dal deputato Guglielmo Picchi, consigliere di Salvini per la politica estera, membro della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare dell’Osce che ha raccontato di star lavorando a un’ipotesi suggestiva: “La nascita, prima delle elezioni europee di maggio 2019, di un nuovo gruppo parlamentare europeo dei conservatori”. Ecco in sintesi il ragionamento di Picchi: “A sinistra nascerà qualcosa attorno a Macron. A destra è necessaria una riaggregazione che superi il Ppe e gli attuali schieramenti (…)Oggi il Ppe è un coacervo di contraddizioni. È evidente che non funziona più. Ed è evidente che ci sarà una chiarificazione dei rapporti”.”, si legge sul Foglio.

“Siamo evidentemente sul terreno della proposta di un progetto politico che può piacere o non piacere. A me francamente non piace”, sottolinea il fondatore di Rel, aggiungendo che “quando Picchi cita la Merkel a proposito del suo rifiuto di intervento in Siria rimuove invece il fatto che appunto a proporre le sanzioni nei confronti della Russia è stata proprio la Merkel”.

I segnali che arrivano dalla Lega portano per Cicchitto verso un’unica direzione: “È evidente comunque che la Lega punta a stravolgere tutta la politica estera dell’Italia. Il paradosso è che fino a qualche mese fa a sostenere l’uscita dalla Nato è stato il M5S che ha presentato in materia una mozione alla Camera. Adesso Di Maio ha rovesciato questa posizione senza che ci sia stato nel Movimento un aperto e trasparente dibattito politico”.

Russia e Ppe. Così la Lega grillina stravolge la politica estera italiana. Parla Cicchitto

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