Skip to main content

Come contrastare la guerra d’informazione della Russia? Quali contromisure sono più efficaci? Quesiti quanto mai attuali e ai quali è urgente dare una risposta. In Italia, dove è ormai una notizia che il 27 maggio scorso, quando Di Maio pronunciò il suo “j’accuse” contro il presidente Mattarella, reo di aver bloccato il governo del cambiamento, centinaia di troll russi presero parte sui social alla campagna contro il Capo dello Stato. Ma soprattutto negli Usa, dove le autorità, ancora scottate per le interferenze di Mosca nelle Presidenziali del 2016, prevedono che la stessa cosa si possa ripetere alle elezioni di Mid-Term di novembre, come ha avvertito giovedì in conferenza stampa il segretario alla sicurezza nazionale, Kirstjen Nielsen.

Un op-ed sul Washington Post di ieri, a firma di Alina Polyakova, David M. Rubenstein fellow alla Brookings Institution, e di Geysha Gonzalez, associate director dell’Eurasia Center all’ Atlantic Council, spiega come la campagna anti-fumo combattuta dalle autorità Usa a partire dal 1964 può fornire indizi utili per condurre una campagna efficace contro la disinformazione di Putin e soci.

Cosa permise, si chiedono le due esperte, il successo di quella campagna che è riuscita a dimezzare il numero dei fumatori e di vietare il fumo nei locali pubblici? Innanzitutto – spiegano le ricercatrici – il governo ha usato i suoi poteri di regolamentazione. “Proprio come le industrie del tabacco negli anni 50, oggi l’industria tecnologica opera in un ambiente privo di regolamentazione”. Facebook Twitter e Google sono infatti ben attente a non essere trattate come imprese mediatiche, perché ciò le renderebbe soggette a una sfilza di regole della Commissione Federale per le comunicazioni.

Sinora – spiegano le studiose – i cambiamenti superficiali che queste compagnie hanno approntato sulle loro piattaforme, “non stanno riuscendo ad arginare la diffusione di disinformazione, e presto o tardi anche l’industria del tech dovrà subire le stesse restrizioni sul contenuto e la pubblicità a cui sono soggetti i media tradizionali”.

Inoltre – spiegano le due esperte – per delle campagne efficaci non conta solo il messaggio che si vuole trasmettere, ma soprattutto chi lo trasmette. Parte del successo della campagna antifumo si deve infatti anche al report che stabiliva una connessione chiara tra il cancro e il fumo, pubblicato nel 1964 dall’ufficio del chirurgo generale degli Usa, una fonte questa di indiscutibile autorevolezza. “Gli studi fatti – notano le ricercatrici – mostrano che persino un’informazione veritiera sarà scartata dal pubblico se essa non proviene da una fonte di comprovata affidabilità”.

Un terzo punto che secondo le studiose è fondamentale per contrastare la disinformazione è il coinvolgimento del settore privato. Sempre riferendosi alla campagna del governo Usa contro il fumo, Polyakova e Gonzalez ricordano che furono proprio delle organizzazioni della società civile a produrre varie pubblicità per televisioni, radio e giornali che descrivevano gli effetti deleteri del fumo e a premere perché il fumo fosse vietato nei luoghi pubblici. Allo stesso modo, oggi gruppi come StopFake e EU DisinfoLab stanno sviluppando tecniche innovative per smascherare la disinformazione. Tuttavia, avvertono le esperte, “questi sforzi sono ancora nascenti e a corto di risorse”. Per questo, è necessario secondo loro che il governo si impegni a finanziare “le iniziative indipendenti più utili allo scopo” e che le fondazioni private e le compagnie tech “destinino dei finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo in questo settore”.

Questi investimenti non basteranno però – ammoniscono le ricercatrici – se non saranno accompagnati da una seria campagna di “educazione civica per l’era digitale”. “Proprio come abbiamo istruito i ragazzi sui rischi legati al fumo, dovremmo anche educarli a diventare dei consumatori critici di informazione”. “Contro la disinformazione – concludono le studiose – solo un approccio che coinvolge la società nel suo complesso, che comprenda il governo, le aziende private e la società civile può combattere efficacemente e costruire resilienza contro la disinformazione”.

troll terrorismo Cy4Gate sigarette

Troll russi come le sigarette. L’analogia che non ti aspetti (ma funziona)

Come contrastare la guerra d’informazione della Russia? Quali contromisure sono più efficaci? Quesiti quanto mai attuali e ai quali è urgente dare una risposta. In Italia, dove è ormai una notizia che il 27 maggio scorso, quando Di Maio pronunciò il suo “j’accuse” contro il presidente Mattarella, reo di aver bloccato il governo del cambiamento, centinaia di troll russi presero…

Rotondi

Salvini il moroteo. Rotondi spiega il futuro del centrodestra (diviso)

Di Gianfranco Rotondi

Il centrodestra implode sulla Rai? È l’interrogativo dell’inizio di questa estate che si annuncia climaticamente capricciosa. Intanto non sarebbe la prima volta che gli equilibri Rai travolgono alleanze e governi: la Rai è "il" Palazzo, forse l’unico Palazzo pasoliniano rimasto in piedi nella Roma dal profilo basso (e spesso vuoto) dell’antipolitica. Da sempre gli equilibri Rai precedono quelli del parlamento,…

Le due mezze opposizioni di Pd e Fi non bastano. Parla Della Vedova (+Europa)

"Trovo abbastanza bizzarre le persone che si sorprendono e gli imprenditori che si lamentano. O meglio li capisco.  Ma non comprendo lo stupore". Benedetto Della Vedova non ha dubbi: il governo gialloverde si sta comportando esattamente com'era nelle attese. Semmai, a suo avviso, il punto è un altro. "Le politiche di questi primi mesi sono all'insegna dell'autolesionismo assoluto: fanno male…

tria

La grande illusione del decreto dignità

Il decreto dignità approda al Senato. Con ogni probabilità sarà approvato senza colpo ferire. Il caldo di metà agosto non consente battaglie furibonde. Del resto inutili. Quel decreto è figlio di un approccio ideologico che ha offuscato ogni elemento di ragionevolezza. Come se la lotta al precariato potesse divenire appannaggio di una sola forza politica. E non il risultato di…

Manovra in corso. Salvini spinge e Di Maio frena. In mezzo Tria (e lo spread)

Domani sarà un giono importante. Perché si capirà se il patto sulla manovra siglato venerdì sera (qui l'analisi di Formiche.net) sarà veramente a prova di spread. Flat tax e reddito di cittadinanza dentro la prossima legge di Bilancio ma senza sforare i vincoli Ue, a cominciare dal totem del 3%. In più, come dice Luigi Di Maio e come vogliono…

Le ambizioni ottomane della Turchia e la Nato secondo Mario Mauro

È cambiata la visione di Erdogan: dall'obiettivo euromediterraneo, a quello di new player nel quadrante mediorientale di stampo neo-ottomano, passando per i tavoli in cui si è seduto, come Siria, Cina e est. Le provocazioni di Ankara, con la clava delle sanzioni agli Usa, spiegate dall'ex ministro della Difesa Mario Mauro, Presidente dei Popolari per l'Italia, che in questa articolata…

Erdoğan erdogan

Non dite a Washington che Erdogan e Xi provano l’inedita alleanza

Il Presidente della Repubblica Turca, Recep Tayyip Erdogan, è noto per aver dato un nuovo impulso a una politica estera più espansiva di stampo neo-ottomano, anche se qualcuno preferirebbe usare il termine pan islamico. Quello che molti non sanno è che prima ancora dell’ideologia, per il numero uno di Ankara arriva il pragmatismo e la consapevolezza che, se proprio non…

Fake news, basta la parola. Le accuse di Trump ai media (e viceversa)

Dice in un tweet il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che i “fake-news media”, come chiama lui tutti quelli che fanno della sua azione di governo una copertura critica quando serve, lo usano. Calcano, spiega, sul fatto che io dico che i giornalisti siano nemici della gente perché vorrebbero mettermi la gente contro: e invece “è vero” questo loro ruolo,…

La lotta (al terrorismo) continua. Ecco l’operazione Roundup degli Usa

A che punto è la lotta allo Stato Islamico? Dopo aver perduto le sue capitali gemelle di Mosul in Iraq e Raqqa in Siria, il movimento jihadista guidato da Abu Bakr al-Baghdadi è stato dato per sconfitto. Ma i suoi rimasugli continuano a rappresentare una minaccia, alla luce del precario equilibrio in cui versano i due paesi, Iraq e Siria,…

Il disastro di Maduro in Venezuela è certo. L’attentato contro di lui lo è meno

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro dice di essere scampato, sabato, a un tentativo di assassinio. La formula “dice” è necessaria, perché spesso le ricostruzioni del regime sono alterate a favor di propaganda, e il paese è uno dei più chiusi alla presenza di giornalisti internazionali. Le autorità di Caracas dicono che, mentre il presidente stava parlando dal palco di una…

×

Iscriviti alla newsletter