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Per contrastare il crescente e preoccupante fenomeno delle ‘fake news’, c’è bisogno di coinvolgere tutte le parti interessate nelle misure che saranno eventualmente adottate, raccomandando loro, prima di tutto, un approccio di autoregolamentazione.
Il suggerimento è contenuto nello studio redatto dal Gruppo di alto livello per il contrasto alla disinformazione online, nato su iniziativa di Berlaymont e reso pubblico oggi.

IL GRUPPO DI ESPERTI
Del gruppo – presieduto da Madeleine de Cock Buning – fanno parte 39 esperti, tra i quali gli italiani il docente della Bocconi, Oreste Pollicino, i giornalisti Gianni Riotta e Federico Fubini e la manager Mediaset, Gina Nieri.

LE RACCOMANDAZIONI

Nel report c’è una definizione del problema (meglio non chiamarle ‘fake news’, si scrive, perché il termine sarebbe inadeguato per descrivere la sua complessità), che viene descritto come “informazione falsa, imprecisa o concepita modo fuorviante, presentata e diffusa a scopo di lucro o con l’intenzione di creare un pregiudizio pubblico”, in grado di minare i valori e i processi democratici.
Sono inoltre presenti diverse raccomandazioni. Tra queste ultime ci sono: la promozione di un codice etico che le piattaforme online e i social media dovrebbero impegnarsi a rispettare; la promozione dell’alfabetizzazione mediatica come elemento di contrasto; lo sviluppo di tool che consentano agli utenti e ai cronisti di combattere la disinformazione; garantire la trasparenza delle piattaforme online, rendendo chiaro come operano gli algoritmi che selezionano le news; mettere in risalto le notizie più affidabili, in collaborazione con alcuni organi d’informazione europei (in particolar modo nei periodi elettorali); fare gruppo per dare corso all’attuazione, il monitoraggio e la revisione regolare delle azioni concordate.

IL PROSSIMO DOCUMENTO

Il report contiene anche i primi risultati di una consultazione pubblica e del sondaggio di Eurobarometer: questi elementi saranno utilizzati per la preparazione della comunicazione sulla lotta alla disinformazione online, che la Commissione renderà pubblica in primavera.

IL COMMENTO DELLA COMMISSIONE

Dopo la pubblicazione del report, è intervenuta la commissaria Ue al Digitale, Mariya Gabriel, evidenziando che la roadmap vera e propria di Bruxelles arriverà il prossimo 25 aprile, ma non ci saranno misure Ue obbligatorie per tutti contro le notizie false, bensì una autoregolamentazione lasciata alla volontà di piattaforme e siti che lo vorranno. Poiché il rischio, evidenziato anche dallo stesso studio, sarebbe quello di cadere nella censura.

I consigli della task force Ue per contrastare le fake news. I risultati dello studio

Per contrastare il crescente e preoccupante fenomeno delle 'fake news', c'è bisogno di coinvolgere tutte le parti interessate nelle misure che saranno eventualmente adottate, raccomandando loro, prima di tutto, un approccio di autoregolamentazione. Il suggerimento è contenuto nello studio redatto dal Gruppo di alto livello per il contrasto alla disinformazione online, nato su iniziativa di Berlaymont e reso pubblico oggi.…

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