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Emmanuel Macron è arrivato in Vaticano. Alle 10:30 è stato ricevuto da Papa Francesco. Accompagnato dalla moglie Brigitte, da una delegazione di ministri (Gérard Collomb e Jean-Yves Le Drian), e da esponenti del mondo cattolico (Veronique Fayet del Secours catholituq e Xavier Emmanuelli della Samu social), il presidente francese si è riunito con il Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin. All’ambasciata di Francia in Italia a Palazzo Farnese, Macron ha offerto una colazione. Erano presenti anche il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, e il presidente, Marco Impagliazzo. Non sono previsti discorsi né altri incontri con autorità italiane.

Secondo la stampa francese, Macron sta cercando di guadagnarsi il consenso di una parte dell’elettorato cattolico (circa il 45 per cento) che votò a favore del conservatore François Fillon nella primavera del 2017. L’inquilino dell’Eliseo vuole ricostruire la base sociale della sua presidenza, puntando sul sostegno di cattolici, moderati, europeisti e cittadini delusi. La scommessa è contrapporsi al nazionalismo poco liberale del partito I Repubblicani guidato da Laurent Wauquiez, che cerca di riprendersi i voti del Front National (e moltiplicarli).

Un anno fa, Macron è stato eletto presidente con un voto veramente trasversale: dal centrosinistra al centrodestra, dai conservatori ai moderati. Oggi quella preferenza si è frammentata per le mancanze della sua politica economica e sociale, che è percepita da molti come liberale e molto conservatrice. Gli ultimi sondaggi indicano che solo gli elettori conservatori-moderati continuano ad appoggiare Macron. Il resto ha molti dubbi sulla sua leadership.

Lo scorso 9 aprile, il presidente francese iniziò il piano di riconquista degli elettori cattolici con un discorso in cui rifiutava il laicismo intransigente e si presentava “il garante della libertà di credere e di non credere”. “È necessario riparare i legami rovinati tra lo Stato e la Chiesa – disse Macron – […] Un presidente che pretende di disinteressarsi della Chiesa e dei cattolici fallisce nel suo dovere”.

Il riferimento è chiaro: Nicolas Sarkozy è mancato nei rapporti dello Stato con il mondo cattolico; François Hollande e il primo ministro Manuel Valls sono stati protagonisti di molti scontri con il Vaticano e i cattolici francesi.

Due mesi dopo l’annuncio della Crociata cattolica, Macron arriva in Vaticano. L’Eliseo ha garantito che non ci sarà uno sfruttamento a livello di comunicazione politica dell’incontro con il Santo Padre, ma quella stretta di mano con Francesco varrà da sé.

Il piano di Macron per (ri)conquistare i cattolici francesi

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