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I rischi finanziari hanno messo in grave difficoltà Montepaschi ma a determinarne il tracollo, e il successivo salvataggio statale, è stato il rischio di credito. I dati forniti da Via Nazionale, durante l’audizione in commissione d’inchiesta sulle banche, parlano chiaro: i crediti deteriorati di Siena negli ultimi dieci anni hanno generato perdite per circa 26 miliardi, solo parzialmente compensate dalle altre componenti di ricavo nette, circa 12 miliardi. Risultato: i diversi tentativi di ricapitalizzazione sono stati “sostanzialmente” frustrati.

QUALITA’ DEL CREDITO

A dicembre 2016, pochi mesi prima dell’ingresso salvifico dello Stato a Siena, il totale dei prestiti di Mps ammontava a quasi 131,5 miliardi, di cui 45,5 – ovvero il 35% – risultavano deteriorati. Rapporto ben più basso nel resto del sistema bancario: a fronte di oltre 1.616 miliardi di prestiti, gli Npl erano 311,5 miliardi e cioè il 19%. A Rocca Salimbeni l’ammontare maggiore – per entrambe le voci – riguardava le imprese cui andava ascritto l’84% dei debiti totali: 78,6 miliardi di prestiti e 38,3 miliardi di Npl, il 49%. Ben distanziate le famiglie (33,2 miliardi e 5,2 miliardi di crediti deteriorati, 16%) e le società finanziarie (14 miliardi e 1,2 miliardi di Npl, 9%).

Per quanto riguarda i diversi settori d’impresa, come atteso e come accaduto nel caso di Popolare Vicenza e Veneto Banca (link), a vantare una qualità del credito peggiore era l’immobiliare con il 62% di Npl (14,1 miliardi su 22,8 miliardi di prestiti). Sullo stesso livello si trovavano, con un rapporto deteriorati/prestiti rispettivamente di 45% e 44%, il manifatturiero e i servizi, che in totale avevano sottoscritto 47 miliardi di prestiti.

A livello geografico il credito era di qualità peggiore al Sud dove il rapporto tra Npl e prestiti era pari al 46% (9,6 miliardi su 21,1), seguito dalle Isole con il 42% (quasi 3 miliardi su 6,8), dal Nord ovest con il 37% (8,6 miliardi su 23,6 totali), dal Nord est con il 32% (7,6 miliardi su poco più di 24 totali) e dal Centro con il 30% che però vantava la maggior parte di prestiti (quasi 54 miliardi) e di Npl (oltre 16,4 miliardi).

Qualità del credito Mps

RAPPORTO TRA CREDITI DETERIORATI E TOTALE PRESTITI

Come si evince dalle tabelle fornite dalla Banca d’Italia la qualità del credito è progressivamente peggiorata dal 2007 al 2016, molto più che nel resto del sistema bancario nazionale. Se infatti il rapporto fra crediti deteriorati e totale dei prestiti era quasi alla pari nel 2007, intorno al 5%, dal 2008 in poi Mps ha iniziato ad allungare il passo, aumentando non solo il divario ma anche il numero degli Npl in pancia, tanto da arrivare nel 2015 ai livelli dell’ultimo rilevamento pre-salvataggio (dicembre 2016), ovvero 35% da una parte e 19% dall’altra.

Rapporto prestiti-Npl Mps

PRESTITI DETERIORATI PER CLASSE DIMENSIONALE ESPOSIZIONE

In totale a dicembre 2016 i debitori di Rocca Salimbeni erano oltre 187 mila, di cui la maggior parte – e cioè 173.826 – nella classe dimensionale più bassa, quella fino a 500 mila euro. Decisamente minore il numero di clienti esposti nelle classi successive: 6.369 nella classe 500 mila-1 milione, 5.801 in quella 1 milione-5 milioni, 729 nella classe tra 5 e 10 milioni e 388 in quella 10-25 milioni. In totale 107 i debitori per quanto riguardava le esposizioni maggiori, ovvero 25 milioni-50 milioni e oltre 50 milioni. Da notare che le quote debitorie più importanti si registravano nelle classi 0-500 mila e 1 milione-5 milioni con il 55,2% del totale per un importo che sfiorava i 26 miliardi.
Npl Mps per dimensioni esposizione

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